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L’America crea 215mila posti. Il dollaro sale, più vicino il…

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MERCATI

L’America crea 215mila posti. Il dollaro sale, più vicino il rialzo dei tassi Usa

L’economia americana a luglio ha creato 215mila nuovi posti di lavoro, poco meno dell’atteso incremento di 223 mila unità. Il tasso di disoccupazione (calcolato su una diversa base statistica) resta fermo al 5,3%, come previsto, il minimo dall'aprile 2008. I dati di giugno e maggio sono stati rivisti al rialzo per un totale di 14mila unità, passando a giugno da +223mila a +231mila unità e a maggio da +254 mila a +260 mila unità. La media degli ultimi tre mesi è di un aumento di 235mila unità. Con questi dati sul lavoro, secondo alcuni analisti, crescono le attese per un rialzo dei tassi da parte della Fed, probabile secondo Barclays «già a metà settembre», cioè alla prossima riunione della Banca centrale.

Wall Street debole
Wall Street ha proseguito debole dopo i dati sull'occupazione, per poi chiudere in leggero ribasso. Il dato sul lavoro, che si posiziona al di sopra delle 200 mila unità, segna comunque un andamento che i mercati considerano abbastanza robusto, e tale da avvalorare l’aspettativa di un rialzo dei tassi a settembre da parte della Fed.

Borse europee chiudono in calo: positiva solo Atene
Dopo la diffusione dei dati Usa sull'occupazione a luglio, sono stati registrati pochi movimenti sulle piazze europee, che hanno concluso in negativo una seduta condotta quasi sempre al di sotto della parità. La Borsa di Milano, dopo aver tentato un timido rimbalzo, è poi tornata in negativo, con il Tfse Mib che chiude a -0,45%. Sui listini del vecchio continente pesa la debolezza dei dati europei sulla produzione industriale diffusi stamane in Germania e Francia. A Londra l'indice Ftse 100 cede lo 0,42% a 6.718,49 punti, a Parigi il Cac indietreggia dello 0,72% a 5.154,75 punti mentre a Francoforte il Dax perde lo 0,81% a 11.490,83 punti. In calo anche Madrid -0,65%, mentre Atene chiude in controtendenza a +1,45%.

Atene chiude in rialzo (+1,45%)
La Borsa di Atene chiude per la seconda seduta consecutiva in leggero rialzo: l’indice principale segna un aumento finale dell’1,45% con il settore del credito ancora debole (Eurobank -8%). Qualche tensione sui titoli di Stato: il rendimento del bond a due anni sale di 30 punti base, quello a dieci anni di 4 'punti base.

Euro: scende sotto quota 1,09 dollari dopo dati Usa
L'euro è sceso sotto quota 1,09 dollari e il biglietto verde è avanzato ai massimi da quattro mesi dopo i dati sul mercato del lavoro Usa. La moneta europea è passata di mano a 1,0882 dollari, mentre il biglietto verde è avanzato al top da 2 settimane sullo yen sopra quota 125 e al top da quasi 5 mesi sul franco svizzero. Dopo la chiusura di Wall Street la valuta unica è stata scambiata a 1,0968 dollari.

A Piazza Affari Vola Mps (+8,78%) dopo i conti. Male Mediaset
A Paizza Affari pesa l'andamento negativo di Mediaset, Exor e di UnipolSai. Sul fronte opposto, vola Mps dopo i conti tornati in utile dopo 3 anni, e arriva a guadagnare un +8,78%. Sono ben comprate Tenaris e Saipem, mentre Tod's è sospesa per eccesso di rialzo dopo i conti del semestre che evidenziano ricavi in crescita del 7,9%. Telecom si stabilizza intorno alla parità.

Cala la produzione industriale in Germania
Nel mese di giugno sorprendente calo della produzione industriale in Germania, anche se gli analisti avvertono che il dato è volatile e non intacca il buon momento della congiuntura tedesca. La contrazione, su base mensile destagionalizzata, è stata pari a -1,4%, un numero inferiore alla stima di consensus degli economisti (+0,4%). L’export tedesco intanto scende dell’1% mensile destagionalizzato a giugno, oltre l'atteso -0,5%. Giù dello 0,5% anche l'import. Debole anche la produzione in Francia, che sempre in giugno scende dello 0,1% contro attese di un incremento dello 0,2 per cento.

Shanghai torna positiva
Torna a sorridere la Borsa di Shanghai. Lo Shanghai Composite Index chiude in rialzo del 2,26 per cento. Sale del 3% anche lo Shenzen Composite index. Gli investitori si aspettano nuove misure del governo per favorire i listini, mentre da oltre un mese è in atto lo sgonfiamento di una bolla speculativa.

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