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Piazza Affari a picco (-3,18%) dopo i dati sul lavoro…

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LA GIORNATA DEI MERCATI

Piazza Affari a picco (-3,18%) dopo i dati sul lavoro Usa. Giù Wall Street

Chiusura pesante per i mercati europei dopo i dati Usa sul lavoro in un giorno di chiusura delle Borse cinesi. Le Borse accusano forti perdite e hanno accentuati i ribassi nel pomeriggio, quano è stato pubblicato il rapporto mensile sull’occupazione americana. Milano è stata la peggiore con una flessione finale del 3,18 per cento. Male anche gli altri listini europei, con ribassi superiori al 2% su tutte le principali piazze finanziarie. Francoforte -2,53%, Parigi -2,64%, Londra -2,4%). In negativo anche Wall Street, dove il Dow Jones perde l'1,66% a 16.102,58 punti, il Nasdaq cede l'1,05% a 4.683,92 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,5% a 1.921,2 punti.

I dati americani in realtà sono contrastanti e non dicono molto di più sullo stato di salute del mercato del lavoro Usa, un indicatore fondamentale per capire quando la Fed alzerà i tassi. L’economia statunitense infatti ha creato in agosto 173mila posti di lavoro, in frenata rispetto ai 245mila di luglio, secondo quanto riferisce il dipartimento del Lavoro. Gli analisti avevano previsto un incremento maggiore, pari a 220 mila unità. Il tasso di disoccupazione invece è andato meglio delle stime: è sceso al 5,1% dal 5,3% di luglio a causa di una forza lavoro più contenuta. È il dato più basso dall’aprile 2008.

Il rapporto del dipartimento del Lavoro insomma non aggiunge molto al quadro sull’economia americana e l’esito della riunione del 16 e 17 settembre della Federal Reserve si annuncia molto incerto: gli analisti sono divisi circa la possibilità che già in quell’occasione Yellen e colleghi decidano di alzare i tassi di interesse, in quello che sarebbe il primo rialzo della Fed dal giugno del 2006.

Le borse europee comunque hanno preso a pretesto il dato americano per accentuare le perdite al termine di una settimana che ha visto forti oscillazioni al ribasso e al rialzo. Il deciso aggiustamento è in parte di natura tecnica, alla luce del rally di ieri, quando gli investitori si erano concentrati maggiormente sulla possibilità di un’estensione del programma di “quantitative easing” ribadita dal presidente della Bce, Mario Draghi, piuttosto che sulle poco confortanti revisioni al ribasso delle stime su Pil e inflazione dell'Eurozona. Maglia nera a Piazza Affari, che arriva a cedere fno al 3%, male anche Francoforte, sotto del 2% sulla scia del calo degli ordini all’industria, più profondo del previsto. Perdite simili per Parigi, Londra e Madrid.

A Piazza Affari male le banche
Pesanti a Milano soprattutto le banche con Unicredit in calo del 5,3%, Mps del 4,9% e Intesa del 4,5%. In Piazza Affari passa chiaramente in negativo anche Mediaset (-1,3%) mentre tiene Telecom (-0,6%). Bilancio in rosso anche per le altre blue chips. Telecom Italia cede lo 0,9% nel giorno in cui il presidente Giuseppe Recchi, dalle pagine del Sole 24 Ore, ha ribadito che il Brasile rimane strategico per l'azienda e inoltre ha gettato acqua sul fuoco su possibili operazioni straordinarie all'orizzonte. Il manager ha dichiarato infatti di non credere alle sinergie derivanti dalla fusione con operatori di altri Paesi. Dopo il balzo di ieri, frenano le Yoox (-1,9%).

Cambio Euro/Dollaro
Sul fronte dei cambi l’euro rimane ben sotto quota 1,12: passa di mano a 1,1131 dollari (ieri a 1,1104 dollari). Vale inoltre 133 yen (133,44 yen), mentre il biglietto verde si attesta a 119,47 yen (120,18). Infine, il petrolio Wti arretra di mezzo punto percentuale a 46,24 dollari al barile.

Ieri la spinta ai mercato della Bce
Ieri il numero uno della Banca centrale europea, Mario Draghi, aveva dato la carica ai listini del Vecchio Continente annunciando una variazione della manovra di quantitative easing (è stato elevato dal 25 al 33% la quota limite di acquisti di titoli pubblici e privati) e ribadendo che l’istituto è pronto a scendere ancora in campo per sostenere l’economia. L'Eurotower ha tuttavia dato una sforbiciata alle previsioni sul pil e ha rivisto al ribasso anche le stime sull'inflazione, mettendo in conto che nei prossimi mesi potrebbe anche diventare negativa.

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