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Rete elettrica Fs a Terna per 757 milioni

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Rete elettrica Fs a Terna per 757 milioni

ROMA - Il colpo d'acceleratore promesso da Renato Mazzoncini ai vertici del gruppo Fs è arrivato subito. Alla prima riunione dopo l'assegnazione delle deleghe, il nuovo consiglio di amministrazione delle Ferrovie ha approvato il progetto di vendita della rete elettrica del gruppo a Terna per un prezzo di 757 milion i. Oggetto dell'acquisizione sono 7.510 km di elettrodotti in alta e altissima tensione e 350 stazioni elettriche che a operazione perfezionata (serve l'ok Antitrust) verranno assorbiti nella Rete di trasmissione nazionale, oltre a 869 chilometri di elettrodotti già facenti parte della Rtn e a un contratto per il passaggio della fibra ottica. Si tratta di un progetto che era nei dossier di Fs da 10 anni e che era stato rilanciato circa 5 anni fa da Mauro Moretti.

Per le Fs si tratta, in realtà, di una partita di giro perché gli introiti della cessione andranno agli investimenti di Rfi, ma a beneficiarne sarà il Tesoro che riduce gli stanziamenti relativi. L'operazione è importante soprattutto per Terna (si vedano gli altri due articoli in questa pagina). Non ancora mature, invece, in Fs le nomine per le controllate e soprattutto il rinnovo del consiglio di amministrazione di Trenitalia. Ieri se ne è parlato in consiglio, ma è stato un primo giro di tavolo.

Manca ancora qualche passaggio con l'azionista-governo che in questi casi significa Palazzo Chigi, ministero dell'Economia e ministero delle Infrastrutture. Bisogna tener conto che l'uomo che succederà a Vincenzo Soprano (che viene dato in uscita) avrà molteplici responsabilità sulle spalle nei prossimi tre anni: dovrà valorizzare al meglio la “holding” del trasporto che è poi il pezzo pregiato diretto verso la Borsa, dovrà risolvere gli annosi problemi dei pendolari del treno in Italia, dovrà portare l'integrazione ferro-gomma nelle città, dovrà risanare il business delle merci e avviare la fase dello sviluppo logistico. Tutti obiettivi rilanciati
«Per noi e per il Paese si tratta di un traguardo importante – ha commentato l'ad di Terna Matteo Del Fante – poiché questa acquisizione darà vita ad un'unica rete di trasmissione, che eviterà duplicazioni e consentirà di garantire maggiore sicurezza, efficienza e risparmi. Inoltre, in un'ottica internazionale, Terna potrà ora contare su una forza ancora maggiore nel processo di integrazione delle reti, sia in Europa che nel Mediterraneo». «Avevamo identificato un'opportunità per Terna e per l'intero sistema elettrico italiano – ha aggiunto Del Fante –, perciò siamo molto soddisfatti di aver concluso un'operazione industriale tanto complessa nei tempi che ci eravamo prefissati e che avevamo annunciato».

Soddisfazione per l'operazione della cessione della rete elettrica a Terna viene espressa anche dai vertici di Fs. Secondo quanto dichiarato dall'ad Renato Mazzoncini, «siamo orgogliosi di aver realizzato un'operazione industriale che possiamo considerare di sistema, come previsto dalla Legge di stabilità del 2015. Fs ottiene infatti risorse da destinare agli investimenti in infrastrutture ferroviarie e per potenziare i trasporti pubblici mentre a Terna vanno asset che estendono e rafforzano la rete elettrica nazionale».
«Ringrazio – ha dichiarato il presidente di Fs Gioia Ghezzi – il precedente consiglio di amministrazione per il prezioso lavoro svolto in vista della definizione di questa importante operazione. Il nuovo Cda è lieto di iniziare il proprio mandato con questo accordo con Terna che permette al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane di focalizzarsi sul proprio core business».

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