
Andamento titoli
Vedi altroPiazza Affari dimezza il proprio rialzo sul finale di seduta con il FTSE MIB che guadagna l'1,63% rompendo la resistenza a 19mila punti. Il principale indice milanese in giornata aveva toccato un rialzo superiore al 3%. Ad incidere sul rallentamento finale una serie di sospensioni che coinvolgono Mps, Saipem (che, alle prese con l’aumento di capitale, ha chiuso con un tonfo del 20,5%) e Banco Popolare. Giù nel credito tra gli altri Ubi Banca (-3,87%), Bper (-2,33%).
Giornata positiva anche per gli altri listini europei che beneficiano anche del contagio positivo asiatico con Tokyo che in chiusura ha guadagnato il 5,9% in scia alle aspettative di nuovi interventi delle banche centrali.
Bene Wall Street, che conferma in questo fine settimana la positività dei mercati alimentata dal nuovo rialzo del prezzo del petrolio, tornato sopra i 32 dollari (+9,4%).
I listini beneficiano dell’effetto-Draghi che ieri ha annunciato un possibile rafforzamento del piano di quantitative easing a marzo gettando acqua sul fuoco, inoltre, sul sistema bancario. «Le banche italiane non hanno bisogno di nuovi aumenti di capitale».
E per gli istituti di credito italiani la seduta è stata in ripresa anche se le oscillazioni dei titoli restano elevate. Specialmente nel caso di Mps: negli ultimi 40 minuti il titolo è arrivato a perdere fino al 7% dopo essere arrivato a guadagnare nel corso della giornata oltre il 16%, con un top segnato a 0,87 euro.
Le vendite repentine sono scattate poco prima delle 17 e hanno interessato anche altri titoli bancari, come Ubi e Banco Popolare. Le azioni Mps sono scivolate bruscamente fino a toccare quota 0,6755 euro per poi ritornare in positivo e chiudere in rialzo del 2,74% a 0,75. Fortissimi i volumi: sono passate di mano 203 milioni di azioni, pari al 6,9% del capitale. Oggi, tra l'altro, a Piazza Affari era una seduta di scadenze tecniche (futures su azioni e opzioni).
Sullo sfondo resta l’annoso problema dei crediti deteriorati e della sua soluzione attraverso una «bad bank». Su questo tema si confrontano oggi Tesoro, Bankitalia e l'Antitrust europeo in una conference call che viene ritenuta l'ultimo “round” del negoziato sul modo in cui saranno gestiti i crediti in sofferenza delle banche italiane, 201 miliardi lordi iscritti che nei bilanci sono stati svalutati del 43%. Per martedì è fissato l'incontro tra le responsabile della Concorrenza Margrethe Vestager e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
Sul mercato obbligazionario lo spread resta sopra la soglia dei 100 punti base (rendimento del bond dell’Eurozona).
L’euro scambia poco sopra 1,08 dollari (cambio euro/dollaro e convertitore di valute).
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