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LA GIORNATA DEI MERCATI

Borsa, Piazza Affari cade sul finale con le banche: -3,49%. A Wall Street volano Facebook e Microsoft, male Amazon

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Giornata ad alta volatilità e vendite a Piazza Affari, con un calo del FTSE MIB che ha toccato anche il 4%. In chiusura l’indice di Milano ha lasciato sul terreno il 3,49%. Negative anche le altre Borse europee dopo una mattinata contrastata. Gli indici a Wall Street hanno chiuso, invece, in territorio positivo. A fare da traino, specialmente sul Nasdaq, è stata Facebook (+15,5%), reduce dall’annuncio di utili trimestrali per la prima volta sopra il miliardo di dollari. Al termine il Dow Jones è salito dello 0,78% a 16.068,14 punti, il Nasdaq dello 0,86% a 4.506,68 punti mentre lo S&P 500 ha messo a segno un progresso dello 0,60% a 1.894,22 punti.

Dopo la chiusura Amazon ha comunicato i risultati del quarto trimestre, che hanno deluso in quanto sotto le attese degli analisti. L'utile per azione si è attestato a 1,00 dollari a fronte degli 1,55 dollari attesi. I ricavi sono risultati pari a 35,75 miliardi di dollari, mentre gli analisti scommettevano su 35,98 miliardi di dollari. Il titolo è affondato nelle contrattazioni after hours, arrivando a perdere il 10%.

Trimestrale al top delle attese, invece, per Microsoft nel secondo trimestre fiscale che si è chiuso a dicembre. Il risultato ha messo le ali al titolo in Borsa nell'after hours, con un balzo di oltre il 7%. I ricavi sono saliti a 27,5 miliardi di dollari, spingendo l'utile per azione a 78 centesimi. Gli analisti avevano previsto in media ricavi a 27,5 miliardi e un utile per azione a 71 centesimi. La società ha sottolineato come le vendite della «cloud intelligente» siano salite del 5% a 6,3 miliard. L'incremento, è stato precisato, sarebbe stato dell'11% al netto dell'apprezzamento del dollaro.

Titoli bancari ancora sotto tiro a Milano
A Milano pesano le nuove vendite che colpiscono i titoli bancari dopo le ultime difficili settimane e anche in seguito allo sblocco della bad bank italiana di cui si attendono ulteriori tecnicalità dal Tesoro nei prossimi giorni. Raffica di sospensioni per eccesso di ribasso tra i titoli bancari: nel corso della seduta sono finiti in asta di volatilità Unicredit, Ubi Banca, Banca Pop Mi, Banca Pop Er e Banca Mps. I mercati dimostrano una certa delusione rispetto a quanto emerso e per questo vendono i titoli bancari.

Tra gli investitori si rafforza l’idea che l’accordo trovato tra Ue e il Tesoro non sia risolutivo e lasci aperto il tema del bubbone da 200 miliardi di sofferenze (di cui 88 netti) per le banche italiane. Tra gli altri titoli male Fca (dopo i conti di mercoledì) e Telecom Italia.

Grande recupero dei titoli energetici, con il rally del petrolio in seguito alla conferma, giunta dal ministro dell'Energia russo, della disponibilità di Mosca a partecipare a un tavolo con l'Opec per discutere un taglio della produzione. Per il secondo giorno di fila il greggio ha guadagnato terreno. Dopo il +3,7% di martedì e il +2,7% di ieri, il contratto a marzo al Nymex ha aggiunto il 2,84%, 92 centesimi, a 33,22 dollari al barile.

Peggiora la fiducia delle imprese nell’Eurozona
In Europa, non migliora il quadro generale il peggioramento della fiducia delle imprese nell’Eurozona. A gennaio il sentimento economico (Esi) è «marcatamente sceso» sia nell'eurozona che nell'Ue nel suo insieme, e l'Italia ha segnato uno dei maggiori cali. Sono i dati della Dg Ecfin della Commissione Ue. Nei 18 l'indicatore è sceso di 1,7 punti per arrivare a 105, e nei 28 di 1,8 per arrivare a 106,7 punti. Tra le principali economie dell'eurozona, i cali più significativi sono stati registrati in Spagna (-4,1 punti), Germania (-2,1 punti) e Italia (-1,7 punti), mentre gli aumenti maggiori sono avvenuti in Francia (+1,1 punti) e Olanda (+0,6 punti). A gennaio è peggiorato anche il clima delle imprese (Bci) nell'eurozona. Il calo dell'indicatore è stato di 0,1 punti, per raggiungere quota +0,29

Sul mercato obbligazionario lo spread BTp-Bund resta sopra i 100 punti base (rendimenti dei bond dell’Eurozona). Sul mercato primario il Tesoro ha collocato titoli a medio-lungo termine per un controvalore di 7 miliardi. Il tasso dei BTp a 10 anni (3 miliardi collocati) è sceso all’1,44%, in ribasso di 15 punti base rispetto alla precedente analoga asta.

L’euro viaggia in area 1,09 dollari dopo che ieri sera la Fed ha mantenuto aperta la strada a nuovi rialzi dei tassi.

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