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Fusione Mps-Ubi, «niente di concreto». Saviotti…

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AGGREGAZIONI BANCARIE

Fusione Mps-Ubi, «niente di concreto». Saviotti (Banco): «Con Bpm stesso dna, può nascere grande banca»

«Non c'è nessun dossier aperto». Così il consigliere delegato di Ubi, Victor Massiah, a margine dell'Assiom-Forex rispondendo a chi gli chiedeva di una integrazione con Montepaschi. Massiah ha comunque aggiunto che «non c'è alcuna pregiudiziale» ad aprire una trattativa. Ma ha anche fissato paletti precisi: «I parametri sono la creazione di valore e la semplicità della governance» e poi c'è il tema bad bank perché ancora «non c'è una completa chiarezza regolamentare, dobbiamo comprendere meglio il funzionamento delle garanzie».

Il manager ha comunque escluso che ci siano pressioni da parte del Governo per una fusione Ubi-Mps: «Il Governo si è espresso in favore di aggregazioni di istituti popolari, ma il nostro status di impresa privata è stato completamente rispettato».

Viola (Mps): su fusioni niente di concreto, no contatti con Ubi
Dello stesso avviso l’amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola: «Per il momento opzioni concrete non ce ne sono, quindi aspettiamo». Viola in particolare ha sottolineato che al momento non ci sono contatti con Ubi Banca. Viola ha comunque ammesso che un'aggregazione con Ubi «dal punto di vista industriale sarebbe un progetto da prendere in considerazione e su cui lavorare. Vediamo se nelle prossime settimane e mesi ci sarà qualcosa di concreto, ma al momento non vedo nulla», ha aggiunto. Nessun interesse neanche per le quattro banche ponte nate dalla risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche, Carchieti e Cariferrara. «Al momento non sono oggetto di interesse - ha spiegato - non e' una cosa a cui ho mai pensato. Se ne può parlare in futuro, ma al momento no».
A chi chiedeva se la banca potrebbe utilizzare il sistema di garanzie sui crediti deteriorati messi a punto nell'ambito dell'accordo fra Governo e Ue sulla bad bank Viola ha detto «pensiamo di utilizzarlo», ma ha anche spiegato che in questo momento è difficile fare stime sulle dimensioni di un'eventuale operazione dal momento che andranno verificati i dettagli dell'intesa.

Per quanto riguarda l’ipotesi di matrimonio con Banca Popolare di Milano, Massiah ha detto: «Se Bpm avesse voglia di fare una fusione con noi non ci sarebbe nessuna pregiudiziale».

Saviotti (Banco Popolare): fiducioso su tempi brevi con Bpm
Quest’ultima ipotesi tuttavia rimane sullo sfondo dal momento che si è registrata un'accelerazione tra Bpm e Banco Popolare. Proprio sull’aggregazione con Bpm l'amministratore delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, sempre a margine dell’Assiom-Forex ha detto: “Stiamo lavorando con impegno. Sono fiducioso si possa fare in tempi brevi”. In caso di aggregazione Saviotti escluse ogni necessità di rafforzamento patrimoniale: «Non c'è bisogno di niente. Se ci fosse stato bisogno l'avremmo già fatto».
«Noi e Bpm abbiamo lo stesso dna, siamo legate al territorio e abbiamo un modo di vedere le cose comune. Abbiamo una struttura che consente, messa assieme, di far nascere una grande banca e spero che questo si possa verificare” ha continuato in un colloquio con Radiocor. «Per il Banco Popolare questa è una grande soluzione: se ne è parlato negli ultimi tempi, ma se ben ricordate prima che il Governo decidesse la trasformazione in spa delle popolari avevo ufficializzato una mia preferenza, nel caso si rendesse necessaria un'aggregazione, per Bpm», ha poi aggiunto. Riguardo lo stato di avanzamento del negoziato ha precisato: «Chiudere non abbiamo chiuso ma incontri e trattative proseguono a ritmo serrato e con notevole impegno: sono fiducioso che proprio questo impegno possa portare a un risultato positivo in tempi ragionevolmente brevi».

Castagna (Bpm): su fusione speriamo di chiudere presto
«Speriamo di chiudere presto, anche per la mia salute psicofisica» replica con ironia il consigliere delegato della Bpm, Giuseppe Castagna, a chi gli chiede novità sul fronte delle aggregazioni. Castagna non ha voluto fornire altri dettagli e in particolare ha negato che ormai l'unica opzione sul tavolo sia la fusione col Banco Popolare. «Per me le strade sono ancora due», ha spiegato, alludendo anche all'ipotesi Ubi Banca, «non ho avuto notizia del contrario». Castagna ha comunque notato di aver «sempre detto che a febbraio qualcosa si sarebbe dovuto decidere». (Radiocor)


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