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S&P: l'accordo Italia-Ue su bad bank è «positivo», ma non risolve tutto

Un accordo «positivo», ma che «non risolve tutto». Questo in sintesi il giudizio di Standard & Poor's sull’intesa sulla bad bank raggiunta la settimana scorsa tra l'Italia e le Autorità comunitarie. L'agenzia di rating ritiene che il piano dell'Italia per ridurre i prestiti in sofferenza delle banche «non sia un toccasana».

«Crediamo che questa misura, sebbene positiva, difficilmente riesca ad innescare da sola un significativo risanamento dei crediti in questione», spiega Standard & Poor's in un report dedicato all'intesa Ue-Italia sulle sofferenze del sistema bancario del paese che ammontano a oltre 200 miliardi di euro.

«Non ci saranno benefici simili a quelli ottenuti in Irlanda e Spagna rispettivamente nel 2009 e nel 2012», sottolineano gli analisti nel rapporto intitolato «Italy's Plan To Reduce Banks' Nonperforming Loans: Why It Isn't A Cure-All» (Il piano dell'Italia per ridurre i crediti deteriorati delle banche: perché non è una cura risolutiva).

L'agenzia non si aspetta di rivedere le sue aspettative sulla qualità degli asset delle banche italiane tra il 2016 e 2017. Per il momento «non vediamo impatti immediati sui rating delle banche italiane».

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