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Generali, Donnet sarà il nuovo ceo

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Generali, Donnet sarà il nuovo ceo

A circa un mese dall’uscita di scena dell’ex ceo, Mario Greco, Generali trova il suo nuovo assetto di vertice. Il comitato nomine della compagnia, riunito ieri in mattinata a Roma, ha definito la nuova prima linea decidendo di proporre al consiglio di amministrazione del gruppo, convocato per il prossimo 17 marzo, la nomina di Philippe Donnet alla carica di amministratore delegato. Donnet è oggi il responsabile di Generali Italia e nel nuovo ruolo verrà affiancato da Albero Minali, attuale cfo del Leone di Trieste, che assumerà la carica di direttore generale. La decisione è stata assunta dopo un’analisi delle alternative sul tavolo, comprese le candidature suggerite dal cacciatore di teste Russel Reynolds. Il comitato, composto dal presidente, Gabriele Galateri di Genola, dal vice presidente, nonché azionista, Francesco Gaetano Caltagirone, e dal consigliere Lorenzo Pellicioli, ha ritenuto quindi opportuno premiare le risorse interne.

Una scelta che fin da subito ha trovato il supporto di Mediobanca. Piazzetta Cuccia, primo azionista con il 13%, si è espressa in più occasioni a favore di una crescita dei manager già presenti in azienda. Sposando, di fatto, la linea assunta dal comitato nomine di ieri: assicurare alla compagnia quella continuità necessaria per dare definitiva esecuzione all’inversione strategica impressa quasi quattro anni fa quando venne chiuso il rapporto con l’ex amministratore delegato Giovanni Perissinotto. Donnet, in Generali dal 2013 dopo una lunga esperienza internazionale con Axa, ha curato con successo la riorganizzazione dell’Italia mentre Minali, cfo di Generali dal 2012, ha contribuito alla scrittura dei due piani industriali che hanno cambiato volto e perimetro al gruppo. Peraltro, Minali ha iniziato la carriera proprio a Trieste nel 1991 salvo poi ricoprire ruoli da top manager in Allianz-Ras ed Eurizon.

Il nuovo assetto, come detto, verrà ufficializzato dopo il sigillo del board di giovedì prossimo, riunione inizialmente convocata per l’esame dei risultati 2015. E proprio per questo è attesa un’integrazione all’ordine del giorno. Mossa indispensabile per poter poi passare al vaglio del bilancio del passato esercizio. Da statuto è infatti previsto che il cda debba essere composto di almeno 11 membri mentre al momento, dopo l’uscita di Greco, i componenti sono dieci. Di qui la necessità di cooptare Donnet. Il consiglio, grazie anche al supporto dell’head hunter (che ha lavorato di fatto su un perimetro per lo più italiano trovando di fatto due nomi), dovrà anche definire i poteri del nuovo ceo e di Minali.

In particolare, è possibile che al direttore generale vengano attribuite alcune deleghe relative alla finanza. L’idea, in ogni caso, è che il tandem favorisca il più possibile il percorso, già iniziato e ben avviato, di rifocalizzazione sul core business. In questo senso, Donnet,chiamato da Greco in Generali proprio per la riconosciuta esperienza nei turnaround, incarna certamente la figura ideale per condurre in porto la necessaria trasformazione dell’approccio al business, in un’epoca in cui il digitale e le sue declinazioni rappresentano uno snodo chiave per il settore assicurativo. Allo stesso modo, il contesto dei mercati nonché la nuova normativa in materia di indicatori di solidità patrimoniale, richiede particolari competenze nella gestione del capitale e di questo, si presume, si dovrà occupare Minali. Il nuovo vertice, al momento, sembra aver ricevuto il plauso di Piazza Affari, dove Generali ha chiuso in rialzo del 7,25% a 13,90 euro, mentre l’indice Ftse Mib è salito del 4,80%, in una giornata peraltro assai favorevole all’intero comparto finanziario grazie alle iniziative della Bce.