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Bpm-Banco, nuove richieste Bce per l’ok alla fusione

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nozze Milano-Verona

Bpm-Banco, nuove richieste Bce per l’ok alla fusione

(Reuters)
(Reuters)

Da parte della Banca centrale europea «non vi è stata alcuna luce verde alla fusione Bpm-Banco Popolare, ma semplicemente la richiesta di ulteriori dettagli rispetto alle ultime discussioni». Lo riferisce una fonte vicina al dossier dopo le indiscrezioni di un via libera di Francoforte. In particolare, riferisce la fonte, sull'ipotesi di mettere in cantiere un aumento di capitale, ben vista dalla Bce, la vigilanza bancaria avrebbe chiesto dettagli e indicazioni più precise.

Agli occhi di Francoforte, insomma, ci sarebbero ancora elementi da chiarire, che attengono ai temi noti, cioè sia alla proposta di rafforzamento patrimoniale delineata dal banco popolare, sia alla governance della banca post-fusione, anche se è indubbio che le due banche, dopo gli scambi di missive degli ultimi giorni, stanno andando nella direzione giusta. Tale richiesta di chiarimenti sarebbe stata avanzata nella lettera di risposta della Bce, alla quale la risposta potrebbe arrivare in tempi brevi visto che già per domani sono convocati un consiglio di amministrazione del Banco popolare e un consiglio di sorveglianza della Milano.

Nei due istituti, intanto, prosegue il lavoro proprio in risposta alle richieste della Bce di aggiustamenti. Secondo quanto filtra da fonti finanziarie, si tratterebbe di dettagli considerati marginali e, a Verona, nel Cda di domani, ci sarà un allineamento totale alle richieste di Francoforte. All'ordine del giorno del consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano, secondo quanto risulta a Radiocor Plus, «operazioni straordinarie». Lo statuto della Bpm prevede che, in caso di operazioni straordinarie, il cds fornisca il proprio parere non vincolante al consiglio di gestione. La convocazione del cds, nelle stesse ore in cui a Verona si riunirà il cda del Banco Popolare, e il suo ordine del giorno sembrerebbero corroborare la prospettiva che domani si possa arrivare alla firma di un memorandum of understanding per la fusione tra i due istituti.

A confermare la convocazione del cds per domattina alle 11.30 è stato lo stesso presidente del consiglio di sorveglianza, Piero Giarda, intercettato dai cronisti al di fuori dalla sede di Piazza Meda. A chi gli chiedeva commenti sulle nozze allo studio con il Banco, Giarda si è poi limitato a replicare con una battuta, ricordando che «Giulietta era di Verona».

Il cdg Bpm, durato tre ore e terminato nel pomeriggio, secondo le previsioni, si dovrebbe essere limitato a confermare mandato al consigliere delegato Giuseppe Castagna per la verifica di fattibilità del matrimonio. Nella sede di Piazza Meda sono poi arrivati Giuseppe Lombardi, advisor legale dell'istituto, e Piergaetano Marchetti, storico consulente della banca ed esperto in questioni di governance. Domattina il cds è chiamato a dare il proprio parere non vincolante.

A seguire si potrà quindi tenere una nuova riunione del consiglio di gestione Bpm (che al momento comunque non è convocata), questa volta decisiva per dare a Castagna mandato di firmare il memorandum of understanding sull'operazione. Parallelamente analogo mandato dovrà essere dato a Pier Francesco Saviotti dal cda del Banco. Come detto, tuttavia, la tempistica non è definitiva e non si escludono nuovi slittamenti.

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