Retromarcia a sorpresa di Anbang Insurance Group: il colosso assicurativo cinese ha lasciato cadere l'offerta da 14 miliardi di dollari per comprare Starwood Hotels & Resorts Worldwide - la catena americana proprietaria di marchi come Sheraton, Westin, Four Points e W - consegnando di fatto la vittoria a Marriott International, che a sua volta stava cercando di rilevare la rivale. Le nozze Marriott-Starwood daranno vita al più grande gruppo alberghiero al mondo con 5.700 hotel.
Salvo altri colpi di scena, si chiude così la battaglia per l'acquisizione della catena alberghiera americana, dopo una serie di offerte, controfferte, accordi che sembravano fatti e sono poi stati rivisti. Come si legge in una nota, Anbang e i suoi partner, le private equity J.C. Flowers e Primavera Capital Group, hanno deciso di abbandonare l'offerta «a causa di una serie di considerazioni di mercato», non meglio precisate. Nei giorni scorsi, vari analisti avevano sollevato perplessità sull'operazione, sottolinandone i rischi, soprattutto collegati all'alto indebitamento a cui il gruppo cinese intendeva ricorrere.
L'improvviso ritiro di Anbang - che il 26 marzo aveva rilanciato con una nuova offerta da 14 miliardi di dollari -alimenta i dubbi sulla reale fattibilità dei maxi accordi che hanno visto protagoniste società cinesi, che negli ultimi mesi si sono mosse in modo aggressivo sul mercato internazionale: secondo Dealogic, finora nel 2016 gruppi cinesi hanno messo a segno fusioni e acquisizioni all'estero per 92 miliardi di dollari, una cifra record per il periodo, ma in molti casi deve ancora arrivare il via libera delle autorita' di regolamentazione, soprattutto per quanto riguarda le operazioni che coinvolgono gli Stati Uniti.
Starwood e Marriott insieme realizzeranno sinergie, risparmi e potranno investire in tecnologia, in una contesto in «rapida evoluzione, ha detto l'amministratore delegato di Marriott, Arne Sorenson, che tuttavia ha ammesso che avrebbe volentieri comprato la catena per «un miliardo in meno». Starwood da parte sua si dice «delusa» dal ritiro di Anbang, ua società «incredibile» che ha lavorato duramente per far sì che l'accordo andasse in porto. L'operazione deve ottenere il via libera delle autorità antitrust e degli azionisti di Starwood e di Marriott. Quest’ultimo passaggio non è scontato: l’alto prezzo pagato da Marriott ha infatti scontentato diversi investitori. La Sorenson tuttavia si è detta fiduciosa sull’approvazione dell’operazione da parte degli azionisti.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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