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la giornata dei mercati

Le Borse dribblano l’insidia petrolio. Milano chiude a +0,55%. Positiva Wall Street, a fondo il titolo Netflix

Andamento titoli
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Le Borse europee si riprendono dalla sbandata iniziale legata al mancato accordo sul taglio alla produzione di greggio nel meeting di Doha del weekend e chiudono in rialzo una giornata iniziata nel segno delle tensioni. Piazza Affari ha guadagnato lo 0,55% nonostante un effetto negativo pari allo 0,32% legato allo stacco cedole. Positivi anche agli altri listini del Vecchio Continente e Wall Street (qui gli indici), dove nell’after hour Netflix è affondata sui timori innescati dalle stime degli abbonamenti nel secondo trimestre. In calo lo spread BTp-Bund a 119 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,35%. L'euro si mantiene attorno a 1,13 dollari (cambio euro/dollaro e convertitore di valuta), mentre il greggio tipo Wti recupera dai minimi, riaggancia quota 39 dollari ma perde ancora oltre il 2%.

Mosca apre a nuovi possibili accordi
Il mancato accordo durante il vertice di Doha per il congelamento delle quote di produzione di petrolio ai livelli di gennaio - che secondo le agenzie sarebbe legato all’opposizione dell’Arabia Saudita in mancanza della partecipazione dell’Iran all’accordo stesso - aveva avuto ripercussioni sul prezzo del barile (che già era scivolato in modo significativo giovedì) e di riflesso sulle Borse. Il fatto che il ministro dell’energia russo, Alexander Novak, abbia affermato che un futuro accordo sul congelamento della produzione di petrolio «è ancora possibile» ha contribuito ad allentare la pressione. «La pressione - avvertono del resto anche gli analisti di UniCredit - potrebbe avere anche breve durata dato che il rally precedente del prezzo del greggio era stato guidato non soltanto dalle aspettative di un accordo a Doha, ma anche dalla tendenza al miglioramento dei dati macroeconomici cinesi».

Pochi spunti macro in attesa della Bce di giovedì
Sul fronte macroeconomico non vi sono stati oggi dati particolarmente rilevanti in programma. L’appuntamento clou della settimana resta quello di giovedì prossimo con la riunione del board Bce, anche se dopo gli annunci a sorpresa di inizio marzo gli analisti non si aspettano variazioni di sorta nella politica monetaria da parte di Mario Draghi. Negli Usa da segnalare nel pomeriggio l’intervento del presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari.

Stacco cedole a Piazza Affari
Sul listino milanese Eni ha chiuso debole per il loro stretto legame con il prezzo del greggio. Da segnalare poi anche lo stacco cedole per numerosi titoli, fra cui Banco Popolare, Unicredit, Mediolanum, Finecobank, Prysmian, Recordati, che ha gravato sull’indice generale per lo 0,32%.

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