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Borse, Piazza Affari maglia nera con le banche. Wall Street negativa

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la giornata dei mercati

Borse, Piazza Affari maglia nera con le banche. Wall Street negativa

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Seduta di forti ribassi per le Borse europee penalizzate da un settore bancario in netto calo (qui il grafico dell’indice settoriale Stoxx Europe Banks) per via di alcuni conti trimestrali deludenti in una giornata che ha visto anche la Commissione Ue abbassare le stime sulla crescita dell’Eurozona. All’incertezza generale sul comparto del credito in tutta Europa Piazza Affari somma le pressioni su un settore alle prese con grossi problemi di rafforzamento patrimoniale. Problemi che il fondo Atlante, il veicolo voluto dal sistema creditizio per creare una rete di salvataggio i questo senso, fatica a risolvere. Come dimostra il disastroso epilogo dell’aumento di capitale della Popolare di Vicenza.

Wall Street chiude negativa
Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,78% a 17.775,18 punti, il Nasdaq cede l'1,13% a 4.763,22 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,87% a 2.063,39 punti. L'euro è scambiato a 1,1509 dollari dopo la chiusura della borsa americana.

Mercato nervoso dopo un deludente dato manifatturiero arrivato dalla Cina, che alimenta nuovamente i timori per l'andamento della crescita globale. A ciò si aggiunge l'inarrestabile corsa dello yen, che aumenta la pressione sulla Bank of Japan affinché lanci gli stimoli che gli investitori si aspettavano già la settimana scorsa.
Per la terza seduta di fila il petrolio ha chiuso in calo le contrattazioni al Nymex sulla scia di rinnovati timori per scorte mondiali in eccesso. Il contratto a giugno ha ceduto il 2,5% a 44,78 dollari al barile.

Piazza Affari maglia nera con le banche
Non stupisce quindi oggi il listino Ftse Mib sia nuovamente in forte calo con perdite superiori alle altre piazze continental (qui l’andamento degli indici). L’avvio negativo di Wall Street non aiuta a migliorare l’umore. In rialzo lo spread BTp-Bund a 125 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,47% . L’euro ha scavalcato quota 1,16 dollari, portandosi così ai massimi degli ultimi nove mesi, per poi ripiegare sui livelli della mattina (cambio euro/dollaro e convertitore di valuta).

La commissione Ue taglia le stime su crescita e inflazione
Stamani la Commissione Ue ha pubblicato le previsioni economiche di primavera già in parte anticipate dal Il Sole 24Ore, che funzioneranno anche da base per il giudizio definitivo sulle leggi di bilancio 2016 e soprattutto sui percorsi previsti dai programmi di stabilità nazionali per gli anni a venire. Le notizie non sono buone né a livello globale (il Pil dell’Eurozona crescerà dell’1,6% nel 2016 e dell’1,8% nel 2018), né per i singoli Stati. Per l’Italia la crescita sarà rispettivamente dell’1,1% e dell’1,3% (un decimo in meno di quanto stima il Governo).

Coeuré (Bce): tasso sui depositi non scenderà su livelli «assurdamente bassi»
Intanto a marzo i prezzi alla produzione dei Paesi dell'Eurozona sono aumentati dello 0,3% e diminuiti del 4,2% su base annua, in quello che è l’unico dato in programma della giornata. Per la Bce il consigliere, Benoit Coeuré, ha ribadito in un intervento l’importanza della politica monetaria espansiva nel riportare l’economia reale sui binari giusti, ma ha anche precisato che il tasso sui depositi non sarà ridotto su livelli «assurdamente bassi». Parole, quest’ultime, che non hanno certo contribuito a rallentare l’avanzata dell’euro.

Conti deludenti per Ubs e Commerzbank
Più in generale la debolezza dei listini europei sembra essere legata soprattutto alle trimestrali poco brillanti presentate da società di primo piano quali Ubs e Commerzbank, che hanno entrambe frenato sugli utili dei primi tre mesi del 2016 mancando le previsioni degli analisti. Meglio del previsto invece Hsbc e Bnp Paribas, che difatti avanzano in Borsa.

La matricola Technogym vola a Piazza Affari, male Mps e i bancari
A Piazza Affari è intanto da segnalare il debutto sprint di Technogym. La matricola non riusciva infatti a fare prezzo nelle prime battute ma poi ha chiuso in aumento dell’11,4% rispetto al valore di collocamento di 3,25 euro. Ancora vendite invece sui titoli bancari, a cominciare da Mps (-7%).

Anche l’Australia taglia i tassi
Sul versante macroeconomico stanotte è stata l’Australia ad aggiungersi alla lunga lista dei Paesi che rendono sempre più espansive le proprie politiche monetarie. La Rba ha infatti tagliato i tassi d’interesse dello 0,25% portandoli al minimo storico dell’1,75% dal 2% precedente. La manovra, sottolineano gli analisti di Saxo Bank, si è resa necessaria dopo il rallentamento dell'inflazione che su base annuale è prevista ora all'1,3% contro l'1,7% precedente. «L’inflazione - ha detto il governatore Glenn Stevens - è stata piuttosto bassa nell’ultimo periodo e i dati da poco usciti hanno mostrato che fosse al di sotto di ogni aspettativa. Questo, unito ad un rallentamento della crescita e alla situazione dell'economia globale, ci ha condotto alla decisione».

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