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Banco-Bpm: i cda approvano la fusione e la lista per il nuovo board

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Banco-Bpm: i cda approvano la fusione e la lista per il nuovo board

L’ultimo (e delicato) passaggio formale arriverà in ottobre, quando si terranno le rispettive assemblee dei soci che dovranno dare il definitivo via libera all’operazione. Ieri però Bpm e Banco Popolare hanno compiuto un (penultimo) passo decisivo in vista della fusione tra i due gruppi. I rispettivi Cda hanno dato disco verde all’operazione definendo la governance della futura entità bancaria.Il nuovo Cda di BancoBpm (questo il nome deciso per il varo) sarà costituito, come previsto, da 19 membri. A presiedere il gruppo sarà l’attuale presidente del Banco Popolare, Carlo Fratta Pasini, mentre il Ceo sarà Giuseppe Castagna, oggi a capo di Bpm.

LA PRESENZA SUL TERRITORIO DEL NUOVO GRUPPO BPM-BANCO
Quote di mercato in percentuale e numero di sportelli (Banca d'Italia)

Vice Presidente Vicario sarà Mauro Paoloni. Vice presidenti saranno Guido Castellotti e Maurizio Comoli, entrambi del Banco. Gli altri membri del Consiglio di Amministrazione saranno: Mario Anolli, Massimo Catizone, Rita Laura D’Ecclesia, Carlo Frascarolo, Paola Galbiati, Piero Lonardi, Manuela Soffientini, tutti in quota Bpm. Per il Banco: Cristina Galeotti, Marisa Golo, Giulio Pedrollo, Fabio Ravanelli, Pier Francesco Saviotti, Costanza Torricelli e Cristina Zucchetti.

La novità rispetto alle attese è il passo indietro dell’attuale presidente del Cds di Bpm, Nicola Rossi, che si sarebbe detto indisponibile al posto di consigliere dopo che, in mattinata, il suo ingresso sembrava cosa fatta. Stesso film anche per Daniela Venanzi che, nel corso del Cds che si è tenuto in giornata, avrebbe espresso la sua contrarietà al progetto di fusione, al pari di Alberto Balestreri. Sia Rossi che Venanzi sono stati eletti in seno al CdS di Bpm in quota Pensionati: l’associazione di Piazza Meda rivendicava il posto di vicepresidente vicario per Rossi. Così, a fronte invece della designazione di Paoloni, ha optato per lo strappo finale, in forte dissenso con i sindacati e i vertici della banca. Al posto di Rossi è entrato in Cda Carlo Frascarolo, rappresentante in Cds di Fondazione Cr Alessandria. A Marcello Priori il ruolo di presidente del collegio sindacale. Confermato il rapporto di cambio: agli azionisti del Banco il 54,63%, a Bpm il 45,37%.

All'interno del consiglio di amministrazione saranno costituiti un comitato controllo interno e rischi, un comitato nomine, un comitato remunerazione e un comitato parti correlate, ciascuno dei quali composto da 4 membri. Il collegio sindacale sarà composto da 5 sindaci effettivi e 3 sindaci supplenti: si tratta di Marcello Priori, che assumerà la carica di presidente del collegio sindacale, Gabriele Camillo Erba, Maria Luisa Mosconi, Claudia Rossi, Alfonso Sonato, sindaci effettivi. Sindaci supplenti, saranno Chiara Benciolini, Marco Bronzato, Ezio Simonelli. Completano la struttura Maurizio Faroni come dg e Domenico De Angelis e Salvatore Poloni come condirettori. Agli azionisti del Banco andranno il 54,626% delle azioni del nuovo gruppo, mente a quelli della Bpm andrà il 45,374%,del capitale sociale.

A questo punto la road map della fusione è tracciata. Entro 90 giorni, e quindi entro fine agosto, la Bce si esprimerà sul progetto dando, come si attende, il definitivo via libera. L’appuntamento clou tuttavia è fissato per inizio ottobre, quando si terranno le assemblee straordinarie delle due banche. In quell’occasione i soci dovranno dare il via libera a due passaggi fondamentali per la storia delle due banche: il progetto di fusione e la contestuale trasformazione in Spa e l’ok allo statuto della nuova capogruppo.

Entro l’anno avrà definitivamente efficacia la fusione: dovrebbe nascere così Bpm Spa (entità che al momento non gode tuttavia di particolari entusiasmi dentro al mondo Bpm, e la cui nascita sarebbe oramai fortemente a rischio) e vedrà la luce il nuovo gruppo bancario.

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