Più che un investimento era una scommessa, quasi un azzardo. Ma quella scommessa ora vinta ha significato ottenere un guadagno secco di oltre il 40%. E come in un blitzkrieg ottenuto in poco più di 100 giorni. La nuova (ennesima) boccata d'ossigeno per Atene non poteva che riverberarsi sugli asset finanziari del paese ellenico. E in particolare sulle obbligazioni governative. Se il rischio per le finanza pubbliche, grazie alla nuova tranche di aiuti si attenua, scendono i rendimenti chiesti dal mercato e salgono in automatico i prezzi. Così è stato per i bond greci con i rendimenti del titolo benchmark decennale che scade nel 2026 che sono precipitati dal picco di oltre l'11% a metà febbraio al 7% di questi giorni. Un movimento che ha avuto come effetto il riapprezzamento del bond.

Dai livelli di quotazione di 52 del titolo con scadenza 2026 di metà febbraio di quest'anno, il prezzo si è involato fino a toccare ieri quota 76. Significa un guadagno in conto capitale in poco più di tre mesi del 46% per il titolo benchmark che ha rivisto così le quotazioni del novembre 2015. E di fatto si è ritornati vicini ai massimi storici del titolo a 78 toccati nel settembre 2014. Movimenti sugli asset governativi ellenici che puntualmente si rinnovano.

Ogni volta che i negoziati sul debito hanno uno sbocco positivo, anche se parziale e mai risolutivo, tornano gli acquisti sui bond, salvo poi abbandonare il debito greco alle prime avvisaglie di tempesta. E così i prezzi oscillano all'insù e all'ingiù vertiginosamente: con guadagni e minusvalenza in conto capitale sempre a due cifre. Certo una scommessa adatta a hedge fund e operatori professionali.

In fondo oggi per chi ha scommesso sul buon esito delle trattative tra Europa e Atene i guadagni sono di oltre il 40% in poco più di tre mesi. Ora il nuovo tempo concesso al Governo Tsipras può far entrare sul mercato dei bond ellenici operatori al dettaglio, anche se resta sempre un gioco pericoloso. La schiarita sul debito ha impattato anche sulla Borsa di Atene che ieri ha chiuso sì negativa, praticamente piatta, ma che è reduce da un apprezzamento di oltre il 30% negli ultimi tre mesi.

Il traino lo fanno le banche greche vere proxy dello stato di salute dell'economia ellenica. E la sola National Bank of Greece è passata da 0,12 euro a 0,31 euro sempre da metà febbraio. Un poderoso rialzo che però ha solo di fatto riagguantato i valori del titolo di inizio anno. Altro che ottovolante. Per le banche greche in borsa si è perennemente sulle montagne russe. Investimento adatto solo a chi ha nervi molto saldi e gioca d'azzardo.

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