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Milano (-1,2%), pesano le banche. Wti rimonta…

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la giornata dei mercati

Milano (-1,2%), pesano le banche. Wti rimonta prima dell’Opec

L'imminente aumento del Banco Popolare dopo il flop dell'operazione Veneto Banca, i timori sulla vendita dei crediti problematici da parte di Bper e il tema latente di un rafforzamento patrimoniale per Unicredit apparecchiano una nuova bufera per i bancari italiani quotati e fanno scivolare di oltre l'1% Piazza Affari. Dopo il -3,3% di ieri, l'indice di comparto (il Ftse Italia Banche) perde un altro 2% con Banco Popolare maglia nera (-6,3%) seguita dal -4,7% di Bpm: alla fine della seduta il Ftse Mib ha ceduto l'1,2% e, pur chiudendo lontano dai minimi di giornata, è stata la peggiore in Europa.

Tutti in rosso gli altri listini continentali che hanno pagato nel complesso il calo dei minerari, legato al debole dato cinese sull'attività manifatturiera di maggio, e del petrolio alla vigilia del meeting dell'Opec. Il greggio, in forte correzione per buona parte della seduta, ha infine azzerato le perdite riportandosi a 49 dollari al barile nella speranza che nell'incontro si torni a parlare di tetti produttivi.
A Piazza Affari, i buoni dati di vendita negli Stati Uniti di maggio (+1%) e anche in altri mercati europei hanno fatto scattare i realizzi sul titolo Fca(-3%) dopo una settimana di rimonta. In luce Fineco (+0,5%) e A2a (+0,47% sulle trattative con Eph per gli impianti del gas).

Scivola ancora ai minimi da due settimane la sterlina sui timori di una rimonta dei favorevoli alla Brexit nel referendum: l'euro/sterlina tratta a 0,7752 da 0,7689, la sterlina/dollaro 1,4411 da 1,4478. Euro/dollaro a 1,1171 da 1,1131 prima del Beige Book della Federal Reserve attesa in serata. Domani occhi puntati su Vienna sia per l'Opec sia per la Bce.

In Cina dati misti sul manifatturiero. Rallenta l'Europa, bene la Germania

Sul fronte macroeconomico, il Pmi cinese misurato da Caixin ha indicato che lo stato di salute del settore manifatturiero continua a peggiorare in maggio con produzione e nuovi ordini in calo. Secondo l'indice Pmi ufficiale misurato dall'Ufficio di statistica, invece, l'attività manifatturiera resta ai 50,1 punti del mese precedente. Sempre sul fronte manifatturiero, pesante il dato italiano di maggio (il peggiore da febbraio). Deboli anche i dati sul manifatturiero in Gran Bretagna mentre il Pmi della Germania ha registrato il quarto mese consecutivo al rialzo. Nel complesso, in Europa, il mese di maggio ha segnato un ulteriore rallentamento della crescita del settore manifatturiero, a causa della crescita ancora debole dei nuovi ordini sia nazionali che esteri. L'indice finale Pmi manifatturiero dell'Eurozona, misurato da MarkitEconomics, ha raggiunto a maggio il valore più basso in tre mesi di 51,5, valore invariato rispetto alla precedente stima flash e il secondo più debole da febbraio 2015. Sei nazioni su otto facenti parte dell'indagine sull'Eurozona hanno riportato a maggio un'espansione, continua la contrazione in Francia e Grecia. La crescita dei nuovi ordini dall'estero segna il valore piu' basso in sedici mesi.

Wall Street azzera perdite dopo Ism manifatturiero sopra le attese

Dopo una partenza fiacca, Wall Street ha lentamente recuperato le posizioni (segui gli indici della Borsa americana) dopo la pubblicazione dell'indice Ism di maggio sull'attività manifatturiera che è salito a 51,3 punti dai 50,8 di marzo. Gli analisti avevano previsto un dato in ribasso a 50,3 punti. In rallentamento invece il settore delle costruzioni negli Stati Uniti. Secondo quanto reso noto dal
dipartimento del Commercio americano, ad aprile le spese per
costruzioni sono scese dell'1,8% a 1.134 miliardi di dollari, mentre gli esperti attendevano un aumento dello 0,7%.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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