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Bce: famiglie italiane le più colpite in Eurozona dai tassi a zero

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il report

Bce: famiglie italiane le più colpite in Eurozona dai tassi a zero

Le famiglie italiane sono le più colpite nell'area dell'euro, in termini di perdita di reddito da interesse, dalla politica ultra-accomodante e da qualche mese a tassi zero condotta dalla Bce. È quanto si legge in uno studio, contenuto nel Bollettino economico della Bce, diffuso oggi. Da fine 2008 il reddito netto da interesse delle famiglie, emerge, “è rimasto praticamente stabile in Germania e Francia, non invece in Spagna e Italia”. In Italia “il calo delle entrate da interesse è più che doppio rispetto al calo dei pagamenti in interessi, con un impatto negativo sul bilancio complessivo”. La ragione, spiega la Bce, è che le famiglie italiane hanno in portafoglio “un volume relativamente ampio di asset a interesse” mentre sono, sempre relativamente, “meno indebitate” di quelle in altri Paesi.

Il rapporto viene diffuso dopo mesi di polemiche da parte di diversi esponenti politici in Germania che, in più occasioni, hanno accusato la Bce di stare 'divorando' i risparmi dei tedeschi, sostenuti anche da Associazioni bancarie, assicurative e dei fondi pensione. Le critiche alle decisioni della Bce sono aumentate di tono, in particolare, dopo che il Consiglio direttivo, presieduto da Mario Draghi, ha deciso a inizio marzo di tagliare a zero il tasso di riferimento dell'area dell'euro e di far scendere ulteriormente in territorio negativo il tasso sui depositi delle banche presso la Bce (a -0,40%).

Lo studio diffuso dalla Bce è contenuto nel Bollettino economico (in pubblicazione giovedì) e ricorda che la politica monetaria accomodante condotta dalla Bce “ha ridotto in modo consistente i costi di finanziamento per famiglie e imprese ma anche i rendimenti sui risparmi”. Le famiglie non solo prendono liquidità in prestito ma risparmiano anche ed è necessario, quindi, capire quanto il continuo calo dei tassi di interesse abbia impattato sul reddito netto da interessi delle famiglie, un dato importante soprattutto per capire l'effetto dei bassi tassi di interesse sui consumi aggregati.

IN QUALI PAESI I RISPARMIATORI HANNO PERSO DI PIÙ
Risparmiatori europei a confronto - Q3 2008-Q4 2015 - Differenza in percentuale del reddito lordo disponibile, in punti percentuali (Fonte: Bollettino Bce)

I redditi da interessi delle famiglie, come quota di reddito disponibile, sono diminuiti del 3,2% nell'area dell'euro dall'autunno 2008 ma, d'altro canto, sono diminuiti anche i pagamenti in interessi, sempre per effetto della politica a tassi zero in Europa. Tra il terzo trimestre del 2008 e il quarto trimestre del 2015, sottolinea la Bce, i pagamenti in interessi sono diminuiti di 3 punti percentuali circa in termini di reddito disponibile con un bilancio, quindi pressochè neutro per la famiglia media nell'Eurozona.

Tuttavia, sottolinea ancora lo studio, in Francia e Germania il calo dei redditi da interessi e quello dei pagamenti in interessi è della stessa ampiezza e, quindi, il calo dei tassi di interesse ha avuto “un effetto minimale sul reddito netto da interessi delle famiglie nel loro complesso”. Al contrario, in Italia, il calo dei redditi da interessi è stato “più che doppio rispetto a quello dei pagamenti in interessi, con un impatto negativo” sul bilancio complessivo proprio perche' le famiglie italiane mantengono in portafoglio volumi elevati di asset remunerati in interessi mentre sono, d'altro canto, relativamente poco indebitate.

In Spagna, il calo dei pagamenti in interessi è molto più consistente rispetto alla diminuzione dei redditi in interessi con un impatto finale positivo. Questo perchè le famiglie spagnole hanno un alto stock di debito e perchè gli interessi pagati su un'ampia quota dei mutui sono indicizzati ai tassi del mercato monetario. La conclusione finale dello studio è che, malgrado i minori redditi da interessi per i risparmiatori, i bassi tassi di interesse “continuano a sostenere i consumi privati” e sostengono “il benessere e i redditi delle famiglie anche attraverso altri canali”. “Mantenendo bassi i tassi di interesse - si sottolinea - la Bce ha incoraggiato la domanda, fattore necessario per riportare l'economia al suo potenziale, facendo sì che, alla fine, anche i tassi di interesse possano risalire”.

I PORTAFOGLIO PIÙ VULNERABILI AI TASSI NEGATIVI
Salvadanai europei a confronto - Percentuale del reddito lordo disponibile (Fonte: Bollettino Bce)

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