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Dossier Gli strumenti finanziari per chi vuole puntare su Brexit o Bremain

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Dossier | N. (none) articoliReferendum su Brexit

Gli strumenti finanziari per chi vuole puntare su Brexit o Bremain

Oggi la sterlina sta mettendo a segno il più forte rialzo giornaliero dal 2008 (+1,5% su euro e +2% sul dollaro). Una volatilità del genere per la divisa britannica non si registrava dai tempi del fallimento di Lehman Brothers. Sui livelli attuali la sterlina ha quasi annullato il passivo accumulato da inizio anno nei confronti del dollaro (siamo a -2%) e ha fortemente ridotto il calo sull’euro (-5%).

La sterlina sale perché le probabilità della Brexit - che giovedì scorso avevano raggiunto secondo l’indice finanziario “Numberl cruncher politics Uk Brexit probability index” il 44% - sono crollate al 37%.

LE PROBABILITÀ DEL BREXIT STIMATE DAI MERCATI FINANZIARI
Numberl cruncher politics Uk Brexit probability index

Ancora più forti i dati che arrivano osservando un altro indice, quello che tiene conto delle aspettative delle agenzie di scommesse, considerate da molti analisti un termometro non da sottovalutare nel corso di eventi del genere: siamo al 29%.

LE PROBABILITÀ DEL BREXIT SECONDO LE AGENZIE DI SCOMMESSE
Oddschecker average probability of Brexit implied from betting odds

Le probabilità stanno crollando dopo che ieri è ripartita la campagna per il referendum che si terrà giovedì 23 giugno nel quale i cittadini britannici dovranno scegliere se rimanere o no nell’Unione europea. Lo shock legato all’omicidio della deputata laburista Jo Cox pare stia spostando una buona parte degli indecisi a optare verso il “Remain”. Di conseguenza il fronte del “Leave” si sta indebolendo.

IL RECUPERO DELLA STERLINA
Quanti euro si possono acquistare con una sterlina

Almeno è quello che ci prospettano gli ultimi sondaggi e gli ultimi indici finanziari che vengono monitorati dagli investitori. Ed è quello che ci dice anche l’andamento odierno dei mercati con i forti acquisti su Borse, sterlina, petrolio e le vendite su Bund, oro, yen, dollaro e franco svizzero. Oggi i capitali si stanno spostando dai titoli rifugio verso i titoli più rischiosi, invertendo in parte il movimento di avversione al rischio delle ultime due settimane in cui i capitali si erano spostati sugli investimenti rifugio (non a caso l’oro prima dell’omicidio della Cox era ritornato sui livelli più alti degli ultimi due anni a quota 1.317 dollari l’oncia, mentre oggi è sceso sotto i 1.300 dollari).

A questo punto cosa fare? Il recupero di Borse e sterlina (partito giovedì pomeriggio, proseguito venerdì e confermato ulteriormente oggi) può considerarsi finito (nel caso ovviamente il referendum di giovedì confermi l’attuale sentiment pro-Remain)? C’è il rischio di arrivare “scarichi” al referendum con il mercato che abbia già scontato ampiamente il “Remain” nel canonico atteggiamento del “buy on rumors and sell on news”?

«La volatilità continuerà a farla da padrone nelle prossime sedute. Basterebbe un nuovo sondaggio un po’ più scettico sul “Remain” per tornare su un andamento contrastato - spiega un trader -. Ma è chiaro a questo punto che l’asticella si è spostata nettamente sul fronte del Remain».

«A nostro avviso il Ftse Mib di Piazza Affari ha spazio ancora per arrivare a 17.800 punti prima dell’esito del referendum, quindi potrà mettere a segno un altro 2-3% - spiega Vincenzo Longo, strategist di Ig -. Chi vuole puntare sul “Remain” coprendosi un po’ potrebbe attuare la “strategia dello spread”, comprare un indice di Borsa e andare corto (vendere allo scoperto) su un altro indice. In questo caso, considerato che Piazza Affari ha sofferto di più del Dax di Francoforte, si potrebbe acquistare il Ftse Mib e vendere il Dax 30 andando a guadagnare sull’eventuale differenza positiva che giudichiamo attendibile in caso di “Remain”».

CONFRONTO TRA PIAZZA AFFARI E FRANCOFORTE
Indice Ftse Mib e Dax30 a confronto da inizio anno

Secondo Gianluca Beccaria, analista di Directa Sim «sull’azionario c’è stato un forte movimento da parte di fondi hedge con azioni di ricopertura (ovvero chiusura di precedenti posizioni al ribasso, ndr). L’azionario si sta avvicinando ai livelli di due settimane fa e quindi entrare adesso sull’equity in un’ottica puramente di breve periodo e speculativa orientata al fallimento della Brexit, potrebbe essere meno vantaggioso. C’è il rischio di ritrovarsi un mercato che prenda beneficio venerdì, dopo il referendum, come vuole il detto “buy on rumors and sell on news”. Per chi volesse ora puntare sul “Remain” io preferisco gli acquisti sulla sterlina che sta sì salendo ma ha ancora spazio. Non mi stupirei se il cambio euro/sterlina arrivasse dagli attuali 0,77 euro a quota 0,72 in tempi brevi. Come acquisterei la sterlina? Direttamente sul Forex, il mercato delle valute, molto più liquido rispetto ad altri strumenti. Comprare infatti un’obbligazione in sterline in questo momento potrebbe portare dei benefici per l’effetto cambio ma esporrebbe al rischio di una perdita del prezzo del bond».

Ovviamente chi volesse a questo punto andare controcorrente e puntare sulla Brexit, dovrebbe “vendere” la sterlina, attuare cioè la strategia opposta.

Le strategie finanziarie per chi vuole puntare sul Bremain non mancano. Ma va ricordato che si tratterebbe in ogni caso di una scommessa di breve termine e come tale molto pericolosa perché legata a un avvenimento esterno, sul quale il risparmiatore/investitore non ha alcun controllo. Se ad esempio puntasse sul “Remain”, ma se alla fine a sorpresa il fronte Brexit dovesse spuntarla, la scommessa sarebbe persa. Quindi molta attenzione. È sempre bene distinguere tra scommessa e investimento.

twitter.com/vitolops

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