Finanza & Mercati

Per le Borse è «Remain», Milano vola con i bancari

  • Abbonati
  • Accedi
la giornata dei mercati

Per le Borse è «Remain», Milano vola con i bancari

Un’insegna luminosa recante il quesito di Brexit “In or Out?” davanti ad un’abitazine ad Hangleton, nel Sud dell’Inghilterra (Afp Photo)
Un’insegna luminosa recante il quesito di Brexit “In or Out?” davanti ad un’abitazine ad Hangleton, nel Sud dell’Inghilterra (Afp Photo)
Andamento titoli
Vedi altro

Gli investitori hanno scommesso sulla vittoria del «Remain» nel referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea e hanno sostenuto l’andamento dei listini continentali. A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni in rialzo del 3,71% e il Ftse All Share del 3,4%. Bene anche Parigi (+1,96% il Cac40), Francoforte (+1,85% il Dax30), con Londra leggermente più indietro (+1% il Ftse100). Positiva anche Wall Street, con rialzi superiori al punto percentuale.

Secondo i sondaggi diffusi dopo la chiusura dei seggi, il fronte favorevole a restare nella Ue conduce con il 52-54% contro il 46-48% di chi vuole uscire. Immediata la reazione della sterlina, che è balzata verso i massimi dell’anno a 1,50 dollari. Il voto si è chiuso alle 22 locali (23 ora italiana) e risultati si sapranno man mano nella notte. L'esito finale sarà noto attorno alle 7 domani mattina. Intanto, la società di scommesse Ladbrokes oggi quota i voti a favore dell’Europa 1/7, quelli contrari 9/2. Se la maggior parte delle istituzioni politiche e finanziarie si sono dette favorevoli al “Remain”, da ultima non ha fatto eccezione l’agenzia di rating Standard and Poor's che ha ammonito la Gran Bretagna che in caso di Brexit il rating tripla A, il massimo possibile, sarebbe immediatamente perso.
Tornando a Piazza Affari, la giornata è stata all’insegna dei bancari, che hanno registrato le migliori performance tra i titoli a maggiore capitalizzazione, a partire da Ubi Banca (+9,9%), in attesa della pubblicazione del nuovo piano industriale atteso per lunedì prossimo. Il Banco Popolare (+6,5%), ha festeggiato la chiusura positiva dell’aumento di capitale da un miliardo di euro, propedeutico alla fusione con la Banca Popolare di Milano (+5,6%). Tra gli altri finanziari, in evidenza Unipol (+7,7%), Bper (+7,7%), e Unicredit (+7,2%), quando si aspetta ancora la nomina del successore di Federico Ghizzoni nel ruolo di amministratore delegato.

Sul fronte dei cambi, la sterlina oggi ha toccato il massimo dal 28 dicembre scorso nei confronti del dollaro a 1,49475 dollari per poi ritracciare e assestarsi a circa 1,479 dollari. Il rialzo nel corso della giornata, anche in questo caso, è stato sostenuto dall’attesa per una vittoria del “Remain”. La moneta unica intanto passa di mano a 1,1354 dollari (1,1341 in avvio e 1,128 ieri sera), 120,10 yen (118,38 e 118,1), e 0,7677 sterline (0,7695 e 0,767), con il biglietto verde che vale 105,77 yen (104,38 e 104,68). Il petrolio Wti consegna Agosto è in rialzo dell’1,02% a 49,63 dollari al barile, con il Brent del Mare del Nord, sempre consegna Agosto, che guadagna l’1,14% a 50,45 dollari al barile.


Eni recupera, corre Telecom
Eni recupera (+3,2%) nonostante la notizia dello stop alla cessione di Versalis, che aveva pesato la vigilia. Telecom Italia (+4,75%) a passo di carica nel giorno in cui l’intervista del numero uno della francese Orange ha di nuovo riacceso i riflettori sul settore europeo delle tlc. Dalle pagine de La Tribune il ceo , Stephane Richard, ha sottolineato l’importanza dei rapporti commerciali di Orange con Vivendi, in un intreccio che comporta la diffusione dei contenuti tv attraverso la piattaforma di tlc. In merito all’espansione internazionale, invece, Richard ha dichiarato che Vivendi ha come priorità l’espansione in Europa e in Africa, ma ha chiarito che non sono in corso trattative con l'italiana Telecom. Il mercato, comunque, già immagina scenari speculativi, anche tenendo conto del fatto che Vivendi è il primo azionista della compagnia di tlc.

Sul fronte macro sotto la lente indici Pmi

Sul fronte macro gli investitori stanno analizzando gli indici Pmi del mese di giugno. L'attività manifatturiera della zona euro è migliorata, con l'indice Pmi che si è portato a 52,6 punti dai 51,5 punti di maggio. Il dato, che è superiore alla stima di consenso degli analisti (51,3), ha raggiunto il livello più alto degli ultimi sei mesi. L'indice composito dell'Eurozona ha invece rallentato a 52,8 da 53,1 a maggio al livello più basso degli ultimi 17 mesi. Anche a livello di singoli Paesi i dati sono a luci e ombre: se l'indice manifatturiero tedesco è balzato a 54,5 punti, quello francese è calato a 47,9 punti.. In Italia l'Istat ha reso noto che ad aprile, rispetto al mese precedente, il fatturato dell'industria è salito del +2,1%. Sono migliorati anche gli ordinativi (+1%). L’aumento del fatturato è stato trainato dalla significativa crescita del mercato interno (+3,1%), mentre si rileva una sostanziale stabilità di quello estero (+0,2%). La crescita degli ordinativi è invece sintesi di una flessione sul mercato interno (-3,9%) e di un deciso incremento su quello estero (+8,1%).

Oltreoceano sono calate le richieste di sussidio alla disoccupazione. Nei sette giorni conclusi il 18 giugno il numero di lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione è diminuiti di 18.000 unità a 259mila unità. Il dato si attesta in media sotto quota 300.000 da 68 settimane, la serie migliore dal 1973. L'indice è risultato migliore delle previsioni. La media delle quattro settimane, più attendibile in quanto non soggetta alle fluttuazioni del mercato, è scesa di 2.250 unita' a 267.000. In più l'attività economica nazionale americana ha perso quota in maggio, sull'onda di un nuovo rallentamento della produzione industriale e alla crescita debole dell'occupazione. L'indice che ne misura la performance, stilato dalla Federal Reserve di Chicago, è sceso a -0,51 punti in maggio, dopo i +0,05 di aprile (dato rivisto al ribasso dai +0,10 punti della prima stima).

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

© Riproduzione riservata