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UniCredit, test finale in Bce per il nuovo ceo

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UniCredit, test finale in Bce per il nuovo ceo

Un ultimo passaggio in Bce, e poi la designazione. Sarebbe ormai questione di ore la nomina del nuovo consigliere delegato di UniCredit: secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, la banca avrebbe individuato tre nomi da sottoporre alla Vigilanza, una terna in cui figurerebbero sicuramente Jean-Pierre Mustier, già capo del Corporate & investment banking di gruppo e l’attuale vice dg Gianni Franco Papa; nella terza casella dovrebbe essere finito il nome di un altro italiano, forse un interno come Carlo Vivaldi, anche se si vocifera di Corrado Passera, Carlo Cimbri, Gaetano Miccichè. In ogni caso si tratta di tre nomi su cui ieri il presidente Giuseppe Vita avrebbe riscontrato tra i consiglieri una convergenza sufficiente a presentarli alla Vigilanza, anche se - tra i soci - qualche perplessità residua si coglie, tanto è vero che qualcuno non considererebbe ancora del tutto fuori dai giochi altri candidati della shortlist, a partire da Fabrizio Viola.

Però la palla ora è a Francoforte. Che, come già avvenuto in occasione di alcune recenti nomine di figure apicali di altre banche vigilate dirette (si pensi ad esempio a Popolare di Vicenza) non rinuncia a esprimere il proprio giudizio - nei fatti pressoché vincolante - sui candidati. Se, come si auspica in Piazza Gae Aulenti, dalla Bce dovesse arrivare il semaforo verde in giornata, oggi il Comitato dovrebbe designare il successore di Federico Ghizzoni, mentre la nomina potrebbe avvenire nei prossimi giorni, forse già domani, in una riunione straordinaria del cda (già allertato).

Un passo indietro. Ieri sarebbe giunta a conclusione la lunga mediazione del presidente e degli altri componenti del comitato ristretto (che comprende il vicario Calandra, il presidente del comitato nomine Cordero di Montezemolo, Clara Streit), che in questi giorni avrebbero ripetutamente incontrato consiglieri e candidati per approfondire competenze, disponibilità ad approdare in UniCredit e orientamenti di voto. Un lavoro da cui è uscita la terna, che ieri si è deciso di sottoporre immediatamente anche al tavolo allargato del Comitato nomine, anticipando di 24 ore la riunione già calendarizzata per oggi: alle 16,30 si è aperta una discussione che per la prima volta avrebbe visto i diversi consiglieri giocare a carte “scoperte” sui diversi nomi. La terna, a quanto risulta, avrebbe superato la prova del comitato - dove in più rispetto alla ristretta figurano il vice Palenzona e i consiglieri Caltagirone e Zambon - e di qui sarebbe partita la comunicazione alla Bce.

Secondo quanto emerge da più fonti vicine alla trattativa, il nome considerato in pole è quello di Jean Pierre Mustier. Francese classe 1961, già ceo dell’asset management di Société Générale è uscito da UniCredit a fine 2014, da allora è stato partner di Tikehau Capital, fondo di private debt transalpino: la conoscenza diretta del gruppo, insieme all'esperienza maturata nel mercato dei capitali - a cui la banca dovrà rivolgersi presto per il probabile aumento - sarebbero sufficienti a compensare la non italianità agli occhi dei soci domestici; tra i principali sostenitori di Mustier figurano comunque gli azionisti esteri, dal blocco tedesco agli arabi, i fondi e CrTorino. Si vedrà se la Bce darà il via libera: diversamente, è probabile, si opterà per un altro candidato in terna, dal momento che tutti, avrebbe appurato Vita, dovrebbero godere dell'appoggio necessario del cda.

Su UniCredit, in cerca di un nuovo ceo da oltre 40 giorni, ieri è intervenuto anche il premier Renzi, rimarcando come si tratti di una grande banca «e i suoi soci sono consapevoli che c'è bisogno di una guida stabile e solida». Nella conferenza stampa tenuta a conclusione dei lavori del Consiglio dei capi di Stato e del governo dell'Unione Europea, il premier ha comunque sottolineato che non tocca a lui decidere chi sarà il nuovo amministratore delegato di UniCredit. Ieri in Borsa il titolo ha chiuso a 1,93 euro (+2,50%).

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