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Le banche cambiano rotta, l'incertezza fa scattare le vendite

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Le banche cambiano rotta, l'incertezza fa scattare le vendite

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Non tiene il rimbalzo dei bancari a Piazza Affari e scattano le vendite sulle banche considerate più fragili, con gli acquisti che continuano a premiare gli istituti percepiti come più solidi. In coda al listino il Banco Popolare, Bca Pop Emilia Romagna, Bca Pop Milano e Unicredit. Ha virato in rosso ed è stata di nuovo sospesa in asta, stavolta al ribasso, anche Bca Mps, che oggi ha in programma il cda che discuterà le richieste della Bce. Tengono Intesa Sanpaolo e Mediobanca.

Permane dunque l'incertezza di fondo sul comparto bancario italiano, che si riflette nella forte volatilità dei titoli. Gli investitori aspettano mosse e decisioni ben definite per la soluzione del problema delle sofferenze, considerato il più urgente da affrontare in un contesto già incerto per gli effetti della Brexit. Oggi gli occhi sono puntati su Siena dove alle 14,30 si riunisce il cda del Monte dei Paschi che discuterà il piano straordinario di cessione di 10 miliardi di Npl, come richiesto dalla Bce. Lo scenario di fondo dovrebbe combinare nell'immediato l'acquisto di parte dei 10 miliardi di crediti deteriorati attraverso il fondo Atlante e, successivamente, una garanzia alla ricapitalizzazione. Il fondo Atlante riceverebbe 3-4 miliardi di nuove risorse, di cui 500 mln da Cdp, 500 mln da Sga (la ex bad bank di Banco Napoli), 700 mln dalle banche e il resto da altri operatori.

Tuttavia, il problema della raccolta dei fondi è ancora aperto visto che, secondo quanto scrive oggi Il Sole 24 Ore, le grandi banche hanno fatto sapere di non voler partecipare con nuove risorse mentre la Sga fa capo al Governo e un suo intervento potrebbe entrare nel mirino di Bruxelles come aiuto di Stato. In più, Mps dovrebbe essere ricapitalizzata per almeno 2 miliardi, con un'operazione sul mercato alla quale il Governo farebbe da garante, secondo gli analisti di Equita impegnandosi a sottoscrivere l'inoptato di un aumento di capitale. Secondo indiscrezioni di stampa la Ue chiederebbe però la conversione di 2 miliardi di subordinati detenuti dagli istituzionali in equity, soluzione a cui il Governo si oppone. Ai prezzi attuali, scrive Equita, un aumento da 2,5 miliardi potrebbe avvenire con uno sconto massimo sul Terp del 23%, consentendo al governo di entrare in Mps con gli Npe (esposizioni non performing) ridotti del 55% (per esempio da 48 miliardi a 21 miliardi e il ratio da 36% a 20%).

Gli analisti di Mediobanca scrivono che la «situazione su Mps sta precipitando». Le Autorità «hanno capito che il bail-in causa problemi e costi più pesanti dei benefici che porta, in particolare nel caso di una ricapitalizzazione particolarmente piccola come quella di Mps». Se si verificasse un terzo caso come quelli di Veneto Banca e la Popolare Vicenza, «sarebbe irrazionale e le conseguenze sarebbero sistemiche». Gli analisti consigliano quindi di «stare lontani» dalle banche italiane. Il tema sofferenze sta pesando anche su Bper: sempre Il Sole 24 Ore scrive che la banca sta per vendere due portafogli per 200 e 250 milioni, per un totale di 450 milioni, solo la metà dei 900 milioni messi in vendita. A comprare sarebbero i fondi Cerberus e Algebris.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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