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Dieselgate Vw, New York accusa anche Müller

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Dieselgate Vw, New York accusa anche Müller

Spunta il nome di Matthias Müller, amministratore delegato del gruppo Volkswagen, in relazione allo scandalo dieselgate. Secondo il «New York Times», che cita il testo della la causa intentata dallo Stato di New York contro la casa automobilistica tedesca, il dispositivo software per aggirare i test sulle emissioni dei motori diesel sarebbe stato ideato all’Audi (controllata da Vw) già alla fine degli anni 90; nel 2006 Müller, che all’epoca era capo progetto all’Audi, sarebbe stato al corrente della decisione di non equipaggiare le vetture destinate al mercato statunitense con i dispositivi destinati a mantenere le emissioni entro i limiti; la documentazione non accusa però esplicitamente il manager di essere stato a conoscenza del cosiddetto defeat device.

Più in generale, il testo della causa intentata dall’avvocato generale di New York, Eric Schneiderman, afferma che almeno due dozzine di manager Vw sono stati coinvolti nell’inganno, compresi tra gli altri Wolfgang Hatz - ex responsabile motori e trasmissioni di Audi e Vw - e Ulrich Hackenberg - ex capo sviluppo prodotto dell’Audi. Entrambi i manager hanno lasciato il gruppo. L’unico nome comparso finora ufficialmente nelle inchieste tedesche è quello di Martin Winterkorn, l’amministratore delegato dimessosi nel settembre 2015 pochi giorni dopo lo scoppio dello scandalo. Una causa simile a quella di New York è stata depositata dallo Stato del Massachusetts.

La Volkswagen ha raggiunto qualche mese fa un accordo con le autorità americane in base al quale pagherà oltre 15 miliardi di dollari tra indennizzi a circa 500mila clienti Usa e versamenti per chiudere le cause civili a livello federale; l’intesa dovrebbe essere approvata la settimana prossima dal giudice di San Francisco. Lo Stato di New York chiede ora fino a 450 milioni di dollari di indennizzi; se dovesse aggiungersi un gran numero di Stati americani, il conto per Vw potrebbe salire considerevolmente.

I documenti depositati dallo Stato di New York forniscono una ricostruzione dettagliata e in parte nuova dello scandalo. Secondo la denuncia, i motori diesel del gruppo Vw sarebbero stati equipaggiati con sei diversi “defeat device” in poco più di dieci anni. Il primo sarebbe stato escogitato dai tecnici dell’Audi nel 2004 per risolvere un problema particolare: i tecnici erano infatti riusciti a eliminare la forte rumorosità che i diesel dell’epoca avevano alla partenza, a prezzo però di un’impennata delle emissioni inquinanti; non riuscendo a ricondurle entro i limiti, avrebbero deciso di “spegnere” la tecnologia di riduzione del rumore in occasione dei test. Secondo le autorità newyorkesi, tale metodo sarebbe poi stato adattato per risolvere il problema delle emissioni sui motori destinati agli Usa.

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