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Padoan: escluso bail in sulle banche italiane. Visco: problemi per…

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vertice g-20

Padoan: escluso bail in sulle banche italiane. Visco: problemi per 7-8 miliardi

Pier Carlo Padoan (Ansa)
Pier Carlo Padoan (Ansa)

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, al termine del G20 di Chengdu, è stato categorico. E, dopo aver affermato che sul terreno di risanamento e crescita economica il Governo terrà la barra dritta, ha escluso che nell'immediato sia necessario far ricorso ai meccanismi di autosalvataggio, o “bail in”, sulle banche italiane. «Escludo che al momento sia necessario», ha detto ai microfoni di Rainews 24.

Altrettanto chiaro, in tema di banche, è stato il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, che ha spiegato perché sia fuorviante parlare, come ha fatto in questi giorni la stampa internazionale, di un problema dell'intero settore creditizio e coma sia del tutto improprio affermare che il problema è connesso a 360 miliardi di crediti deteriorati. «Non si tiene conto - ha spiegato il governatore - del fatto che la gran parte dei crediti è stata già svalutata nei bilanci dalle banche. Dunque, una buona parte di quei crediti deteriorati possono tornare in bonis. Una volta considerate le svalutazioni già apportate, sono 87 miliardi. E una larga parte di queste sofferenze ha a fronte garanzie importanti».

Per questo, ha proseguito Visco, la maggior parte delle banche italiane non ha problemi nel trattare lo smaltimento delle sofferenze nel corso del tempo. Rimangono dunque, secondo il governatore, i problemi che riguardano alcune, specifiche banche, che sono note e che non sono numerose. Il numero uno di Bankitalia ha poi ricordato che già all'inizio di luglio la banca centrale aveva quantificato in circa 15 miliardi l'entità delle sofferenze nette che, facendo capo a banche con carenze patrimoniali, potrebbero dover essere cedute in tempi più brevi e subire, quindi, una svalutazione ulteriore. «Se i problemi di queste banche debbono essere risolti prima, esse dovranno fare i conti con dei valori scontati». Se si ipotizza che lo sconto possa essere della metà, si può quindi cifrare l'attuale problema del settore in circa 7-8 miliardi.

«E' una cifra, certo - ha osservato Visco - ma non si può parlare di crisi del sistema di credito italiano». Il nostro - ha aggiunto - è un sistema che ha molte banche, per le piccole stiamo aspettando che si aggreghino, ed è un sistema che risente di una recessione molto forte e profonda. Ci vuole pazienza, capacità di trattare i problemi quando si presentano e trattarli in modo appropriato. «Lo si può fare in molti modi - ha affermato il governatore - Il mercato agisce cercando id far incontrare la domanda e l'offerta. Inoltre ci sono interventi, anche eventuali, dei backstop che, se necessario, si possono attuare». Visco ha infine ricordato che le quotazioni delle banche sono cadute perché si ha la percezione che se non c'è crescita le banche avranno problemi. Ma il mercato, ha concluso, ha esagerato, perché i problemi non riguardano il sistema intero ma solo la crisi di alcune banche, «che si sta affrontando».

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