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Il petrolio piega le Borse. Milano resiste grazie alle banche

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la giornata dei mercati

Il petrolio piega le Borse. Milano resiste grazie alle banche

Il petrolio fiacca i listini azionari di tutta Europa e solo Milano e Madrid, entrambe grazie agli acquisti sul settore bancario, riescono a chiudere la seduta in rialzo. Il barile di greggio, dopo la pubblicazione di scorte americane cresciute di 2,276 milioni di barili nella scorsa settimana, ha ceduto oltre il 3% a New York scendendo sotto i 45 dollari (-1,2% lo Stoxx600 Oil&Gas) e minerarie (-3%) sono state colpite dalle vendite anche a causa della forza del dollaro che penalizza le quotazioni delle materie prime.

Mentre Francoforte, Londra e Parigi sono arretrate di circa mezzo punto percentuale, Piazza Affari ha chiuso con un rialzo contenuto allo 0,31% dopo aver raggiunto nel corso della seduta quota 17mila punti nel FTSE MIB. La rincorsa delle banche - nel giorno delle indiscrezioni poi smentite sul progetto di alleanza tra Commerzbank e Deutsche Bank - è stata guidata da Intesa Sanpaolo (+4,2%) e da Unicredit (+3,5%), quest'ultima sempre sotto i riflettori sui continui rumors per il riassetto che avrà luogo con il prossimo aumento di capitale. Bene anche le popolari e Unipol.

Acquisti sugli assicurativi mentre sono scivolati i petroliferi a cominciare da Tenaris (-2,5%) e da Eni(-1,1%). A Wall Street, chiusura in territorio negativo con il Dow Jones che perde lo 0,30% a 18.398,83 punti, il Nasdaq negativo per lo 0,19% a 5.213,22 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,24% a 2.170,80 punti.

Commerzbank-Deutsche B. accendono il settore
Il comparto bancario è stato acceso fin da questa mattina dalle indiscrezioni sui contatti tra Deutsche Bank e Commerzbank in vista di una possibile alleanza: uno scenario che è stato ridimensionato rapidamente dalle parole del ceo di Commerzbank, John Cryan, secondo cui l'istituto non cerca un partner in Germania ma che ha comunque spinto le quotazioni dei due
istituti saliti rispettivamente del 2,5% e del 3,3%. A Milano l'indice del comparto bancario ha guadagnato oltre il 3% con rialzi superiori al 2% per le popolari e Mediobanca in guadagno dell'1,7% all'indomani del completamento
dell'operazione di acquisto delle attività retail di Barclays in Italia. Un'operazione che, secondo gli analisti di Hammer Partners, può rafforzare ulteriormente il business retail&consumer banking dell'istituto: il broker si aspetta
che in occasione della trimestrale di fine ottobre Mediobanca aggiorni la propria guidance triennale e che nei prossimi tre esercizi il gruppo realizzi profitti cumulati netti per 2,1 miliardi di euro.

Denaro sugli assicurativi, soffre il settore industriale
Ancora acquisti sul settore assicurativo, a Milano come nel resto d'Europa: Unipolsai è salita di un altro 1,9% e lo stesso ha fatto Generali (+1,3%). In rosso invece gran parte dei titoli industriali a cominciare da St (-1,7%) eLeonardo - Finmeccanica (-1%). Realizzi su Recordati (-0,8%) dopo il balzo di ieri, debole sul finale Fiat Chrysler (-0,2%) alla vigilia della pubblicazione dei dati sulle vendite di auto negli Stati Uniti. Debole anche Cnh Industrial (-0,5%) complice la debolezza dei prezzi delle soft commodity.

Sul mercato valutario, il dollaro ha vissuto una seduta interlocutoria consolidando però le posizioni sulla valuta unica a 1,1146 per un euro da 1,1143 e sullo yen a 103,46 yen da 103,02.

Quotazioni greggio in netto calo, le scorte Usa superano le attese
Nella settimana conclusa il 26 agosto le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono aumentate di 2,276 milioni di unità a 525,87 milioni, mentre gli analisti attendevano un aumento di 1,2 milioni di barili, dopo la salita di 2,501 milioni di unità precedente. Il petrolio quotato al Nymex è sceso ai minimi in oltre tre settimane, dopo il dato sulle scorte settimanali pubblicato dal dipartimento all'Energia americano.

Usa, occupazione settore privato sotto attese ad agosto
Crescita al di sotto delle previsioni dell'occupazione nel settore privato americano in agosto. Il dato, che anticipa il rapporto sull'occupazione che sarà pubblicato venerdì evidenzia comunque progressi del mercato del lavoro. Secondo il rapporto mensile redatto da Macroeconomics Advisers e dall'agenzia che si occupa di preparare le buste paga Automatic Data Processing, il mese scorso sono stati creati 177.000 posti di lavoro, mentre le stime erano per un rialzo di 180.000.

Spread in area 120 punti, Istat rileva ancora deflazione, disoccupazione in calo

Lo spread italiano risale in area 120 punti, nel giorno in cui l'Istat ha annunciato che ad agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile, ma una diminuzione dello 0,1% su base annua facendo registrare lo stesso tasso tendenziale di luglio. Sempre oggi l'Istat ha reso noto che il tasso di occupazione è sceso di 0,1 punti percentuali a luglio al 57,3% rispetto al mese

precedente . La stima degli occupati è calata dello 0,3% rispetto al mese di giugno (-63 mila), interrompendo la tendenza positiva registrata nei quattro mesi precedenti (+0,4% a marzo, +0,5% ad aprile, +0,2% a maggio e giugno). Il tasso di disoccupazione è diminuito complessivamente all'11,4%, in calo di 0,1 punti percentuali da giugno. La disoccupazione dei 15-24enni, però, è peggiorata al 39,2%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto al mese precedente.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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