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Bayer rilancia ancora su Monsanto, la nuova offerta sfiora i 65 miliardi di…

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Bayer rilancia ancora su Monsanto, la nuova offerta sfiora i 65 miliardi di dollari

Foto Ap
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Bayer alza ancora la posta per conquistare Monsanto: ieri notte la società nata 153 anni fa a Leverkusen si è detta pronta a pagare 127,5 dollari in cash per ogni azione del colosso americano delle sementi per un prezzo totale di 64,8 miliardi di dollari (58 miliardi di euro circa) dai 64 miliardi dell'offerta, già migliorativa, di luglio. L'operazione attribuisce a Monsanto un valore equity di 56 miliardi di dollari a cui vanno aggiunti altri 9 miliardi di debito netto. Bayer ha comunicato che i colloqui tra le due parti «stanno progredendo» anche se termini e condizioni precise dell'eventuale deal «non sono stati ancora definiti». La nuova offerta comporta un rilancio del 2% rispetto a luglio e del 19% rispetto all'ultima chiusura in Borsa del titolo Monsanto (107,44 dollari). Se si arriverà a un accordo, Bayer diventerà la numero uno mondiale nella chimica specializzata per l'agricoltura (sementi e pesticidi) con un'operazione che sarebbe la più consistente mai varata da una società tedesca. La casa farmaceutica tedesca ha sottolineato di essere pronta a pagare questo prezzo per Monsanto, «solo a patto che si tratti di un'operazione concordata» e ha aggiunto che per ora «non c'è alcuna garanzia» in questo senso. Monsanto ha confermato di aver ricevuto un'offerta migliorata da Bayer e di essere coinvolta in trattative «costruttive» con i tedeschi, riservandosi tuttavia di valutare «proposte da parti terze e altre alternative strategiche».

Nella nota Bayer precisa, inoltre, che le condizioni precise dell'accordo definitivo dovranno essere approvate dal consiglio di sorveglianza di Bayer Ag. Il Gruppo tedesco si è sempre mostrato fiducioso in passato di un via libera da parte delle Autorità Antitrust in quanto le due società si completano dal punto di vista dei prodotti e della presenza geografica. Bayer aveva annunciato a sorpresa di voler acquisire Monsanto in maggio, offrendo 122 dollari per azione ma l'avance è stata respinta dal management del gruppo americano e dal ceo, Hugh Grant, come troppo bassa e la stessa sorte è toccata alla seconda offerta da Leverkusen, alzata a 125 dollari per azione in luglio anche se Monsanto ha acconsentito, poco piu' tardi a un parziale accesso alle data room. Secondo il parere di diversi analisti, Bayer e' probabilmente disposta ad arrivare fino a 130 per azione per riuscire nell'impresa anche se negli Stati Uniti si scrive che il deal riuscirà soltanto a un prezzo di 135 dollari circa che è probabilmente il target che si è proposto Grant per i propri azionisti. Secondo il 'Rheinische Post', quotidiano di Duesseldorf, che per primo ha scritto di un possibile rilancio da parte di Bayer, la casa tedesca sarebbe pronta a pagare 130 dollari per azione per una conclusione amichevole delle trattative. Con l'acquisizione, Bayer verrebbe catapultata al top della classifica nei prodotti integrati per l'agricoltura anche se l'operazione è stata fin da subito molto criticata in Europa: Monsanto è da anni sotto accusa per i suoi prodotti geneticamente modificati ed e' proprietaria del pesticida Glyphosat, sospettato di essere cancerogeno. I titoli Monsanto hanno registrato un trend ribassista alla Borsa di New York sin dal primo annuncio dell'offerta Bayer e hanno chiuso venerdì (lunedì il Nyse era chiuso per festività) a 107,44 dollari (+0,50%). Anche Bayer non ha brillato a Francoforte in questi ultimi mesi e quota in ribasso dello 0,84% a 94 euro in mattinata a Francoforte. Il settore della chimica per l'agricoltura ha un valore mondiale di 85 miliardi di euro circa e attraversa una fase di marcato consolidamento con il prevedibile passaggio della svizzera Syngenta a Chemchina e l'alleanza in programma tra Dow Chemical e DuPont. Secondo stime, la popolazione mondiale dovrebbe crescere del 3% a 10 miliardi di persone entro il 2050 mentre la superficie coltivabile continua a diminuire.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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