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la giornata dei mercati

Bce e Fed piegano Borse e bond. Milano chiude a -1,2%, tonfo di Wall Street

Andamento titoli
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I messaggi spediti dalle banche centrali ai mercati finanziari alimentano l’incertezza negli operatori portando a una seduta con vendite su molte asset class a cominciare dall’azionario: gli indici europei hanno chiuso in flessione di oltre un punto percentuale, accompagnate nel pomeriggio dalla più pesante correzione di Wall Street degli ultimi due mesi: il Dow Jones ha perso il 2,12% a
18.087 punti, il Nasdaq il 2,54% a 5.125 e lo S&P 500 il 2,4% a 2.128. Vendite anche sui bond, con i rendimenti dei titoli di Stato in rialzo, in primis i Treasury americani (al top post Brexit a quota 1,635% per la scadenza dieci anni) e il Bund tornato con rendimento positivo.
Se ieri Mario Draghi aveva negato dibattiti all’interno del board di Francoforte sul potenziamento del programma di acquisto di titoli , oggi le parole di Rosengren della Fed di Boston sull’esistenza di condizioni favorevoli al rialzo dei tassi Usa hanno spedito in alto la scommessa di una stretta monetaria già nell’appuntamento del 20-21 settembre (in giornata guardando ai futures sui Fed Funds sono arrivate fino a oltre il 30% le chance di un ritocco) e dato forza al biglietto verde: il rapporto euro/dollaro è scivolato anche sotto 1,12, da 1,1266 di ieri, per poi risalire a 1,1215.

Piazza Affari è stata insieme a Londra e Parigi – quest’ultima complice il calo della produzione industriale francese a luglio – la più penalizzata: il FTSE MIBè arretrato dell’1,26% e il Ftse All Share dell’1,17%. Hanno tenuto gli assicurativi, così come nel resto d’Europa, è Generali (+1,4%) ha potuto chiudere la seduta sopra 12 euro. Bene anche A2a (+0,24%) dopo le indicazioni positive, in particolare su sinergie e margini di Linea Group, emerse alla presentazione dell’integrazione con la seconda utility lombarda. In discesa di oltre il 2% l’osservato speciale della giornata, cioè Mps: all’indomani delle dimissioni dell’amministratore delegato Fabrizio Viola, il titolo è stato volatile perdendo sul finale il 2,2% mentre gli operatori si aspettano che l’avvicendamento con il nuovo a.d. arrivi a breve e slitti al 2017 l’esecuzione del delicato aumento di capitale previsto. In fondo al Ftse Mib Poste Italiane (-3%) a conferma che un’eventuale operazione di acquisto di Pioneer, per la quale il gruppo a controllo pubblico si appresta a formulare una offerta non vincolante, lascia per il momento non pienamente convinti gli operatori. Sul fronte delle materie prime, il petrolio ha pagato il rafforzamento del dollaro scivolando a 46,49 dollari al barile a New York (-2,4%).

Rosengren (Fed): senza rialzo tassi rischi per economia Usa e mercati
Secondo il numero della Fed di Boston ci sono ragionevoli condizioni affinchè i tassi possano essere alzati visto che altrimenti l'economia Usa e i mercati finanziari rischiano di surriscaldarsi. Secondo lui la debole crescita nella prima metà dell'anno «ben al di sotto» del passo atteso dalla Fed è dovuta a fattori temporanei, il «mercato del lavoro potrebbe raggiungere o superare la piena occupazione nel corso del prossimo anno» e l'inflazione sta «lentamente tornando» al target di crescita annuale pari al 2 per cento.

Banche contrastate, titoli di Rocca Salimbeni volatili
A Piazza Affari (qui il FTSE MIB) il focus è stato ancora sulle banche per buona parte della giornata, con la maggior parte dei titoli che hanno poi chiuso in calo. Banca Mps è stata la protagonista assoluta all’indomani dell’annuncio a sorpresa delle dimissioni dell’ad, Fabrizio Viola anche se i movimenti di Borsa non sono stati così significativi come forse ci aspettava alla vigilia. Secondo indiscrezioni, il manager, già nei prossimi giorni, verrà sostituito da Marco Morelli, che conosce l’istituto senese essendo stato prima direttore finanziario e poi direttore generale tra il 2006 e il 2010.

L'ESTATE IN BORSA DEL MONTE PASCHI
Andamento del titolo negli ultimi tre mesi

Egon Zehnder è comunque al lavoro anche per trovare altri candidati. I titoli di Rocca Salimbeni, dopo un avvio in rialzo dell'1%, sono estremamente volatili. Del resto il mercato si interroga sugli scenari che si aprono all’orizzonte per Rocca Salimbeni e teme una difficoltà di esecuzione della manovra di rafforzamento del capitale da 5 miliardi con cui la banca si dovrà confrontare.

«Le conseguenze delle dimissioni di Viola sono lo slittamento a inizio 2017 del piano di ricapitalizzazione, la modifica dei contenuti del piano industriale, con la riduzione da 5 a 3-3,5 miliardi di euro dell'ammontare dell'aumento di capitale sul mercato e la conversione volontaria in equity dei subordinati come differenza», hanno commentato gli analisti di Equita. Hanno più volte cambiato la direzione di marcia anche le azioni del Banco Popolare, e di Bpm, dopo il semaforo verde alla fusione dato dalla Banca centrale europea. Unicredit ha perso quota, mentre continuano a circolare mille ipotesi sul piano di rilancio dell'istituto. Il Financial Times indica che analisti e banker ipotizzano che il numero uno, Jean Pierre Mustier, lancerà un aumento di capitale da 10 miliardi nei mesi venturi.

Buzzi ancora in calo, bene Unipol, in rialzo A2a dopo accordo con Telecom
Dopo lo scivolone di ieri, ancora male Buzzi Unicem, viste le indicazioni di volumi di vendita nel cemento in rallentamento sul mercato Usa fornite ieri dal ceo in occasione dell'Infrastructure Day di Borsa Italiana, mentre hanno resistito le A2a all'indomani delle indicazioni sull'integrazione con Linea Group che probabilmente avverrà nel 2019. In più Il Sole 24 Ore riferisce di un’alleanza che la mutiutility ha siglato con Telecom Italiasul fronte della fibra. Operazione salutata con entusiamo dagli analisti.

Poste e Anima osservate speciali

Poste Italiane ha sofferto ancora in Borsa in attesa di novità sul fronte dell'acquisizione di Pioneer, per la quale dovranno essere presentate le offerte entro il 19 settembre. Secondo Il Sole 24 Ore Poste sarebbe al lavoro per costituire una cordata di partner industriali e finanziari per rilevare Pioneer. «La ragione - spiega il quotidiano - non risiede tanto nella capacità o meno della società di “digerire” un boccone da 3 miliardi, considerato anche il fatto che i margini anche per ricorrere all’indebitamento sono ampi. La motivazione sarebbe da ricercare nella ratio industriale dell’operazione: Pioneer, società dell’asset management con una raccolta da oltre 200 miliardi, ha un paniere di investimenti variegato con una clientela che spazia dall’Italia agli Usa».

Gli analisti, intanto, si interrogano sul futuro di Anima Holding , con Poste che detenendo il 10,3% delle azioni, che potrebbe uscire dal capitale se realizzasse il deal con Pioneer. In aggiunta anche Bpm (proprietaria del 14% del capitale) sta valutando se puntare tutto su Aletti per il risparmio gestito, dopo la fusione con Banco Popolare o procedere all'integrazione tra le due società del risparmio.

Euro sotto quota 1,13 dollari, petrolio in retromarcia dopo exploit ieri
Sul fronte dei cambi, l’euro, che ieri era balzato sopra la soglia di 1,13 sul dollaro, è scambiato in area 1,12 dollari. Il petrolio perde quota dopo la volata della vigilia, innescata dalla pubblicazione dei dati del Dipartimento Usa dell'Energia che hanno registrato un calo delle scorte settimanali (segui qui l'andamento di Brent e Wti).

LA RINCORSA DEL PETROLIO
Prezzo del barile (Wti) nel 2016

Rendimento Bund torna positivo dopo due mesi

Lo spread tra Btp e Bund a dieci anni resta in area 120 punti base all'indomani della linea annunciata dalla Bce. Linea che ha deluso gli investitori che invece speravano nell'annuncio di misure ulteriori a sostegno dell'economia. Invece l'Eurotower, pur ammettendo che sono aumentati i rischi di un peggioramento dell’economia, ha preferito optare per lo status quo. Ad ogni modo il numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi, ha lasciato la porta aperta a eventuali manovre che possano essere di aiuto all’economia e all’inflazione del Vecchio Continente, indicando che il consiglio direttivo della Bce ha dato mandato alle proprie strutture di studiare tutte le opzioni a disposizione. Il banchiere è comunque tornato alla carica con la politica, invitando l’Europa e gli stati membri a lanciare riforme strutturali. I mercati ritengono che entro fine anno la Bce scenderà nuovamente in campo con nuovi stimoli espansivi. Questo scenario ha portato vendite generalizzate sui governativi sia "core" sia dei Paesi europei periferici (qui l'andamento dei rendimenti dei titoli di Stato): Il rendimento del Bund decennale, sempre in negativo da circa due mesi, è tornato allo 0%.

Surplus tedesco in retromarcia
La Germania, questa mattina, ha annunciato che il surplus della bilancia commerciale tedesca si è nettamente ridotto lo scorso luglio rispetto a giugno, portandosi a 19,4 miliardi. Ha pesato l’andamento delle esportazioni, calate del 2,6% su mese (-6,5% su anno) a 97,1 miliardi. Si tratta del livello più basso dal gennaio 2015. L'import è diminuito dello 0,7% su mese (-10% su anno) a circa 77,7 miliardi. In Cina l'indice dei prezzi al consumo ad agosto è salito dello 0,1% mensile e dell'1,3% annuo, continuando sulla strada del rallentamento degli ultimi mesi, secondo l'Ufficio nazionale di statistica. A luglio infatti la variazione tendenziale era di +1,8%, a giugno dell'1,9% e a maggio del 2%.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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