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BoJ cambia strategia, Nikkei in rialzo. Nuovo target: la curva di…

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MERCATI GLOBALI

BoJ cambia strategia, Nikkei in rialzo. Nuovo target: la curva di controllo dei tassi

TOKYO - Il mercato azionario giapponese, dopo aver languito per quasi tutta la sessione, si è indirizzato oggi in forte rialzo chiudendo con un progresso dell'1,91% a 16.807,62 punti, dopo l'annuncio di un cambio di strategia da parte della Banca del Giappone (BoJ). Al termine della due giorni del board che ha visto un “comprehensive assessment” delle strategie ultraespansive introdotte tre anni e mezzo fa, la BoJ ha comunicato che il suo target non sarà più in sé la base monetaria, ma i tassi a lungo termine: il riferimento sarà d'ora in poi una “curva di controllo dei tassi” per cui comprerà obbligazioni governative a lungo termine in modo da assicurare che i tassi sui JGB decennali restino al livello attuale, ossia intorno a zero.

I titoli del settore finanziario sono stati oggetto di forti acquisti subito dopo l'annuncio, in quanto la BoJ non ha deciso di portare i tassi in territorio ulteriormente negativo, ma si è limitata a confermare il tasso di -0,1% introdotto a febbraio su una parte delle riserve in eccesso delle istituzioni finanziarie. Confermata anche l'espansione della base monetaria a un ritmo di 80mila miliardi di yen l'anno.
La BoJ ha lasciato inoltre spazio a ulteriori acquisti di Exchange Traded Funds (Etf), che non saranno più solo sul Nikkei ma sull'indice generale Topix. Inoltre l'ammontare massimo di ogni acquisto di Etf terrà conto del valore totale del mercato degli Etf. Restano sul vago i tempi del raggiungimento dell'obiettivo del 2% sull'inflazione ed è rimasto deluso chi si attendeva un aumento degli acquisti di bond.

I TASSI SUI JGB DECENNALI
QE3 in Aprile 2013 (Fonte: BOJ, Ministry of Finance Japan)

Intanto il Giappone è tornato in deficit commerciale. Per la prima volta in tre mesi, la bilancia commerciale nipponica ha registrato un disavanzo, attestatosi a 18,17 miliardi di yen, nel quadro di un calo del valore delle esportazioni causato in parte dall'apprezzamento dello yen.

L'export è sceso del 9,6% rispetto a un anno prima a 5.320 miliardi di yen (undicesimo mese consecutivo di contrazione), mentre le importazioni sono scese del 17,3% a 5.340 miliardi di yen (20esimo mese consecutivo di discesa, legata in particolare al calo dei prezzi petroliferi). Le esportazioni verso la Cina sono diminuite dell'8,9% e quelle verso gli Stati Uniti del 14,5%, relativamente stabile l'export con l'Unione Europea, che ha registrato un calo dello 0,7%, mentre le importazioni sono diminuite del 12,4 per cento. Con l'Unione Europea il Giappone è dunque in deficit commerciale. Non sono chiare le prospettive del negoziato per un accordo di libero scambio, che in teoria dovrebbe essere concluso in linea di principio entro fine anno. Ma la Brexit ha complicato ulteriormente le trattative.

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