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La BoJ lancia la fase 3 del «QQE»: «Controllo della curva…

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MERCATI GLOBALI

La BoJ lancia la fase 3 del «QQE»: «Controllo della curva dei tassi»

TOKYO – La Banca del Giappone ha sorpreso oggi i mercati con il lancio di una fase III del “QQE”. Dopo il QQE (Quantitative and Qualitative Monetary Easing: allentamento quantitativo e qualitativo) introdotto nella primavera del 2013 e raddoppiato nell'ottobre 2014, e dopo il “QQE with Negative Interest Rates” (con l'aggiunta di tassi di interesse negativi) annunciato alla fine di gennaio di quest'anno, oggi l'istituto guidato dal governatore Haruhiko Kuroda fa ancora la storia con il lancio del “QQE with Yield Curve Control” (con il controllo della curva dei tassi) che, ha sottolineato, “rafforzera' i due precedenti policy framework” di politica monetaria ultraespansiva.

La Boj non ha portato i tassi in territorio ulteriormente negativo, limitandosi a confermare l'attuale -0,1% su una parte dei depositi in eccesso delle istituzioni finanziarie e segnalando che “tagliera' ulteriormente i tassi di interesse se giudicato necessario”. Ne' ha incrementato gli acquisti di bond, confermando in sostanza la crescita della base monetaria al ritmo di 80mila miliardi di yen l'anno.

Tuttavia il cambio di passo e' evidente: il target della banca centrale non e' piu' di per se' la base monetaria ma il “controllo della curva dei rendimenti” con l'obiettivo primario di mantenere i tassi sui decennali nipponici intorno a zero, che e' poi il livello attuale (dopo l'annuncio, i rendimenti sui JGB decennali sono tornati brevemente in positivo per la prima volta in sei mesi).

IL RENDIMENTO DEI JGB TORNA POSITIVO DOPO LA DECISIONE DELLA BOJ
21 settembre 2016

La Boj, insomma, “controllera' i tassi a breve e a lungo termine”. Secondo le prime valutazioni, si tratta di un tentativo di rendere piu' ripida la curva dei tassi, il che apportera' sollievo alle istituzioni finanziarie. Non a caso – e anche per lo scampato pericolo di eventuali tassi piu' negativi – i titoli di banche e assicurazioni hanno trainato oggi l'indice di Borsa al rialzo fino a una chiusura a +1,91% (e lo yen si e' inizialmente indebolito).

Non solo: addirittura la BoJ offre un “inflation overshooting-commitment”, per cui si impegna a espandere la base monetaria fino a quando i prezzi al consumo non “supereranno” (e non solo raggiungeranno) il target del 2% e ci resteranno in modo stabile. Per alcuni analisti, si tratta di una fanfaronata, visto che si e' ancora ben lontani dal 2% di inflazione e anzi sembrano tornate pressioni deflazionistiche (anche se la BoJ afferma che “Il Giappone non e' piu' in deflazione” e che ora intende alzare le aspettative di inflazione “in maniera piu' vigorosa”).

Comunque d'ora in poi “il ritmo dell'incremento della base monetaria potra' fluttuare sul breve secondo le operazioni di mercato finalizzate a controllare la curva dei tassi”. La BoJ stima che la ratio tra base monetaria e Pil nominale giapponese dovrebbe superare il 100% (a 500mila miliardi di yen) in poco piu' di un anno, contro l'attuale 80% (e rispetto a circa il 20% negli Usa e nell'Eurozona).
Con un comunicato separato, la BoJ ha anche introdotto variazioni tecniche sugli acquisti di ETF (che erano stati quasi raddoppiati a un ammontare annuo di 5.700 miliardi di yen con una decisione presa nel board precedente).
Ora sono candidati all'acquisto anche gli Etf sull'indice generale Topix (cui vengono riservati 2.700 miliardi di yen l‘anno) e per ogni acquisto l'ammontare massimo terra' contro in modo proporzionato del valore di mercato dell'Etf emesso.

Il board della BoJ si e' diviso, con sette membri a favore e due contrari.
La BoJ ha anche rilasciato un ampio studio di valutazione sugli effetti finora ottenuti dalle prime due fasi di QQE.

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