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Svanisce l'effetto Fed sulle Borse. Riad affossa il petrolio…

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Svanisce l'effetto Fed sulle Borse. Riad affossa il petrolio (-4%)

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È durato solo due giorni l'effetto Federal Reserve con la rafforzata prospettiva di un rialzo dei tassi Usa entro fine anno. Dopo due sedute consecutive di recupero le Borse europee, accompagnate da Wall Street rimasta sottotono per tutta la seduta per poi chiudere in calo (Dow Jones -0,70%, Nasdaq -0,63% e S&P 500 -0,57% a 2.164,71 punti), venerdì sono tornate a scivolare con le vendite indirizzate in primo luogo verso le banche ma anche su utility e media. Piazza Affari è stata la peggiore in Europa, insieme a Madrid, lasciando sul terreno l'1,1% nel FTSE MIB mentre Francoforte e Parigi sono arretrate di circa mezzo punto percentuale. Colpiti soprattutto i bancari (-1,7% il settore), e in particolare Ubi Banca(-3,4%) e Intesa Sanpaolo (-3,2%), ma anche Moncler(-2,2%) dopo il collocamento del 6% da parte di Eurazeo. Male anche il petrolio dopo che l’Arabia Saudita lascia intendere che il vertice informale Opec della prossima settimana in Algeria non porterà ad alcun accordo sul taglio della produzione.

In evidenza invece Ferragamo (+2,6%) grazie alla promozione a «buy» da parte degli analisti di Kepler Cheuvreux, che scommettono sulle mosse del nuovo management, e Mediaset (+1,3%) in vista del cda del 27 settembre da cui potrebbero emergere nuovi orientamenti sulla gestione del caso Premium. In controtendenza nel settore bancario Unicredit (+1,3%) tra i preferiti di Goldman Sachs in vista delle nuove strategie su dismissioni, contenimento dei costi e aumento di capitale. Ai massimi dall'esordio a Piazza Affari Ferrari(+0,6%) sulla scia dei rumors dell'interesse di Apple per Mclaren. Volano le Moleskine (+16% a 2,48 euro) sopra il prezzo dell'opa che sarà lanciata dai belgi di D'Iteren.

Moncler sotto pressione, Eurazeo vende il 6% a 15,34 euro per azione
Per quanto riguarda Moncler, le vendite hanno colpito il titolo fin dalle prime battute, in seguito alla notizia che Eurazeo ha collocato il 6% del capitale a 15,34 euro per azione, contro i 15,62 euro della chiusura di ieri. Eurazeo incassa così 230 milioni e si porta al 9,535% del capitale di Moncler. Gli analisti di Mediobanca sottolineano tuttavia che non si può escludere ulteriore pressione sul titolo a causa del possibile arrivo sul mercato della quota residua in mano a Eurazeo, oltre che del 5,1% detenuto da Tamburi.

Mediaset, stretta finale su Premium. UniCredit fa il punto sulle cessioni
Mediaset, da parte sua, resta sotto i riflettori in attesa di novità nella vicenda Premium. Secondo le ultime indiscrezioni i francesi di Vivendi potrebbero presentare una nuova proposta sulla pay tv entro il 27 settembre, giorno in cui è atteso un cda di Mediaset per affrontare la questione. Sullo sfondo resta poi il possibile interesse di altri operatori, a partire da Sky.

In un settore bancario tutto altrimenti tutto in rosso si è distinta Unicredit dopo il cda che ha fatto il punto sul piano cessioni. Si va dalla possibile vendita di 20 miliardi di non performing loans mentre restano aperti anche i dossier Fineco (per cui si continua a fare il nome di Banca Generali) e della polacca Bank Pekao, nel mirino della connazionale Pzu. Il dossier più caldo sembra tuttavia essere quello di Pioneer, per cui sono stati selezionati i candidati ammessi alla data room. Ancora sotto pressione Monte dei Paschi di Siena che lunedì darà il via vero e proprio all'era Morelli, il nuovo a.d. arrivato al posto di Fabrizio Viola, con la prima riunione del consiglio di amministrazione guidato dal nuovo manager.

Balzo di Moleskine oltre il prezzo dell'Opa belga
Maglia rosa di giornata è stata comunque Moleskine in vista dell'ingresso nel capitale del gruppo belga D'Ieteren che ieri ha annunciato di aver siglato accordi per rilevare il 41% a 2,4 euro per azione. I titoli hanno superato così di slancio il prezzo pagato da D'Ieteren (l'azione vale ora 2,422 euro) con volumi importanti: sono passati di mano 6,9 milioni di pezzi a fronte di una media di 168mila in un'intera seduta dell'ultimo mese. Alla chiusura dell'acquisizione D'Ieteren lancerà un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni rimanenti allo stesso prezzo, non condizionata al raggiungimento di alcuna soglia di adesione, nel corso dell'ultimo trimestre del 2016. La società belga ha comunque precisato che nel caso in cui sia raggiunta la soglia rilevante applicabile, si prevede di effettuare il delisting delle azioni Moleskine dalla Borsa di Milano.

Settimana di recupero per Borse ma a Milano freno banche e referendum
Fuori dal Ftse Mib acquisti su Sias (+1%), dopo risultati sostanzialmente in linea con le attese per quanto riguarda la società autostradale, e su Fincantieri (+1%) grazie all'accordo con Carnival per realizzare due navi da crociera da destinare al mercato cinese mentre il malumore complessivo sul settore bancario ha portato a vendite su Carige (-1,1%) e soprattutto sul Credito Emiliano (-3,9%).

Per quanto riguarda gli altri listini, Madrid è scivolata dell'1,25% mentre Francoforte e Parigi hanno chiuso le contrattazioni a -0,4%. Guardando alle performance settimanali, da segnalare come Piazza Affari, con il suo +1,6%, si confermi in una fase di incertezza rispetto agli altri listini continentali (il Dax30 ha recuperato il 3,4% nell'ottava, il Cac40 il 3,8%, l'Ibex35 il 2,2%): una andamento, secondo gli operatori, dovuto ai dossier delicati Mps e Unicredit ma anche al tema del referendum costituzionale: il consiglio dei ministri di lunedì dovrebbe indicare la data della consultazione.

Indicazioni contrastanti da indici Pmi: bene la manifattura, deboli i servizi
Sul fronte macroeconomico sono arrivati segnali contrastanti dagli indici Pmi dei responsabili degli acquisti delle aziende dell'Eurozona. Se da una parte l''indice manifatturiero è salito più delle attese a settembre, a 52,6 punti (massimi da tre mesi), è invece sceso oltre le previsioni l'indicatore del settore servizi, pari a 52,1 punti. L'indice composito preliminare ha così registrato un rallentamento a 52,6 punti dai 52,9 di agosto.

Stabile l'euro, petrolio a picco
Il petrolio ha chiuso la seduta a New York in rosso, messo sotto pressione dall'annuncio dell'Arabia Saudita, secondo la quale non ci sarà un accordo sul taglio della produzione tra i paesi Opec nell'incontro della settimana prossima in Algeria (è in programma dal 26 al 28 settembre). All'inizio della seduta il greggio aveva visto un leggero rialzo dopo che Riad aveva detto di essere disposta a tagliare la sua produzione se l'Iran avesse scelto di congelare la sua produzione ai livelli attuali. Tuttavia pare che per ora, dopo una settimana di discussioni a Vienna, la sede dell'Opec, non ci sia stato alcun accordo tra le due parti. Il contratto a ottobre al Nymex ha ceduto 1,84 dollari, il 3,97% a 44,48 dollari al barile. Sostanzialmente stabile l'euro/dollaro a 1,1225 da 1,1212.

Usa, rallenta attività manifatturiera a settembre
L'attività manifatturiera americana ha rallentato il passo in settembre. La stima flash dell'indice manifatturiero Pmi, redatto da Markit, si è attestata a 51,4 punti, in calo dai 52,1 della lettura flash di meta' agosto e dai 52 punti della lettura finale del mese scorso. Gli analisti attendevano una lettura pari a 51,9 punti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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