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UniCredit in controtendenza, analisti positivi su piano cessioni

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UniCredit in controtendenza, analisti positivi su piano cessioni

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Unicredit guadagna terreno in controtendenza a Piazza Affari, a fronte di un FTSE MIB e di un sottoindice Ftse Italia Banks in calo di quasi un punto percentuale. A metà mattina sono già passati di mano 34 milioni di pezzi, a fronte di una media di 110 milioni in un'intera seduta dell'ultimo mese. Il titolo resta sotto i riflettori in attesa di sviluppi sui numerosi fronti aperti. Ieri il cda, riunito a Monaco, ha fatto il punto sul piano di cessioni varato dall'a.d. Jean Pierre Mustier. I dossier più caldi sembrano essere quelli di Pioneer (secondo le indiscrezioni sono cinque i soggetti ammessi alla data room) e della vendita di 20 miliardi di Npl, che secondo i rumors potrebbe portare l'istituto a iscrivere a bilancio una perdita di 2 miliardi, con un impatto negativo di 50 punti base sul Common equity tier 1. Restano poi sul tavolo la possibile vendita della polacca

Bank Pekao, nel mirino della connazionale Pzu, e di Fineco, per cui si continua a fare il nome di Banca Generali. A Piazza Affari, in ogni caso, il titolo, valutato 0,3 volte il patrimonio netto, continua a risentire delle «molte incertezze», notano gli analisti di Mediobanca. Gli esperti ritengono tuttavia che il punto di svolta sia vicino e prevedono che «molte delle incertezze che pesano sul titolo si chiariranno nei prossimi 3-4 mesi». Mediobanca ricorda inoltre che i multipli attuali sono stati toccati solo due volte negli ultimi 15 anni e hanno rappresentato importanti occasioni di ingresso sul titolo per gli investitori.

Giudizio positivo anche da parte degli analisti di Goldman Sachs, che in un report intitolato «The gains are woth the pain» annunciano di aver inserito il titolo UniCredit nella propria "conviction list". Gli esperti Usa ritengono che, anche mettendo in preventivo un aumento di capitale da 9,2 miliardi, i multipli dell'istituto rimarrebbero attraenti, tanto più che il piano di cessioni potrà consentire di ridurre l'impatto negativo sugli utili per azione. Goldman nota inoltre che «la bassa efficienza di UniCredit lascia ampio spazio di miglioramento. Con le responsabilità del nuovo Ceo focalizzate su costi, strategia e rischi, mentre la crescita del business è delegata al direttore generale, questi problemi saranno probabilmente affrontati in modo più convincente», aggiungono gli analisti. UniCredit si distingue così (+1,32%) in una giornata altrimenti negativa per gli altri titoli bancari: perdono terreno in particolare Banca Mps, Bper,Intesa Sanpaoloe Mediobanca.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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