
Andamento titoli
Vedi altroChiusura contrastata per le Borse europee (segui qui), che sono tornate a interrogarsi sulle future mosse della Federal Reserve in tema di tassi, soprattutto dopo che è emerso che il prodotto interno lordo Usa è aumentato nel secondo trimestre dell’1,4% e non dell’1,1% come indicato in precedenza. Si è invece smorzato l'effetto Opec, all'indomani della decisione del cartello di tagliare la produzione di greggio di oltre 700mila barili al giorno.
Anche il prezzo del petrolio, dopo la fiammata di ieri, registra un andamento più prudente: dopo essere scivolato nella prima parte della giornata, il Wti sale dell'1,6% attestandosi a 47,86 dollari al barile. Sul finale Milano (FTSE MIB) è salita dello 0,72%, mentre Francoforte ha lasciato sul parterre lo 0,31% e Parigi ha limitato i guadagni allo 0,26%.
Petroliferi in rialzo in tutta Europa
La mossa dell'Opec ha messo le ali a tutto il settore petrolifero, il cui sottoindice stoxx 600 è salito di oltre il 4%. Del resto la decisione è epocale visto che si tratta del primo taglio annunciato da otto anni. Gli analisti, però, raccomandano cautela , puntando l'indice, a mente fredda, . sul fatto che per adesso l’Opec non ha ancora deciso come saranno distribuiti i tagli tra i Paesi membri. Non è inoltre dato sapere di quanto sarà esentato l’Iran dai tagli alla produzione, con il Paese che vuole recuperare le quote di mercato perse durante l’embargo. In più è tutta da scoprire la risposta dei Paesi produttori che non aderiscono al cartello e in primis della Russia, che proprio nei giorni scorsi ha spinto la produzione di greggio su nuovi record dell’epoca post sovietica. Così anche Goldman Sachs per adesso ha confermato la previsione di un prezzo del petrolio a 53 dollari al barile per il prossimo anno. A Milano sono state gettonate le Tenaris (+9,3%), le Saipem (+5,4%) e le Eni (+4,6%). A Londra, inoltre, Royal Dutsch Shell ha guadagnato il 6,67%, Bp Amoco oltre il 4%, mentre la francese Total ha messo a segno un progresso del 4,15%.
Male Ubi e Mps
Hanno invece registrato un andamento contrastato le azioni delle banche, con Ubi Banca che alla fine ha lasciato sul parterre il 2,78%, pagando l’indiscrezione raccolta dal Sole 24 Ore che l’istituto sia alle battute finali nelle trattative per rilevare le good bank di Cr Chieti, Banca Etruria e Banca Marche. Gli analisti ipotizzano una valutazione di 348 milioni e il riconoscimento del badwill (1,1 miliardi). Secondo gli esperti, però, l’operazione potrebbe comportare per Ubi anche un aumento di capitale da 300-400 milioni. Tra le banche sono andate male anche le Unicredit (-1,3%), in attesa del piano industriale che verrà presentato a dicembre, e le Banca Mps (-2,69%), anche in questo caso in vista del piano che verrà approvato a fine ottobre. Gli investitori, però, continuano a sposare un atteggiamento cauto nei confronti dei titoli dell’istituto senese, che dovrà confrontarsi con un aumento di capitale consistente rispetto all’attuale capitalizzazione di poco più di 550 milioni di euro.
In rialzo Fca in attesa notizie da Parigi, occhi puntati su Mediaset
Sono andate bene le Fiat Chrysler Automobiles (+1,19%), mentre a Parigi si tiene il Salone dell’auto. Il numero uno di Maserati e Alfa Romeo, Reid Bigland, ha dichiarato che «a settembre le vendite di Maserati sono andate molto bene, sono cresciute del 40% verso un anno prima». Bigland ha poi confermato che la presentazione del nuovo Suv Alfa Romeo Stelvio sarà al Salone di Los Angeles a novembre, mentre le vendite del nuovo modello partiranno nel primo trimestre 2017. Soffermandosi sulla Giulia il responsabile di Alfa Romeo ha aggiunto che «nei prossimi due mesi sarà lanciata negli Usa, mentre in Cina sarà sul mercato nel secondo trimestre 2017». Nessun piano, invece, per portare negli Usa la Mito e la Giulietta, che continueranno a essere vendute in Europa.
Mediaset (-1%) rimane sotto la lente mentre il mercato continua a interrogarsi sul futuro della società di broadcasting e soprattutto della controllata Mediaset Premium. Domani scade l’accordo vincolante siglato tra Mediaset e Vivendi lo scorso 8 aprile per la cessione della piattaforma tv valutata 756 milioni di euro. La scorsa estate, pero’, i francesi hanno inaspettatamente fatto marcia indietro. Domani ci potrebbe essere un incontro tra Arnaud de Puyfontaine, numero uno di Vivendi, e i manager di Mediaset, visto che il manager di Oltralpe sarà a Milano per il cda di Telecom Italia.
Intanto il mercato si interroga sulle mosse di Silvio Berlusconi, che secondo indiscrezioni potrebbe volare a New York per un incontro con Rupert Murdoch, il fondatore di Sky. La Borsa si interroga anche su un eventuale ruolo nella partita da parte di Telecom Italia, nonostante nei giorni scorsi il presidente del gruppo di tlc, Giuseppe Recchi, abbia detto «Non abbiamo niente in corso». Sono andate male le St (-3,2%), risentendo della pressione dei realizzi dopo la volata di oltre il 10% messa a segno da inizio settembre.
Mondadori festeggia cessione Bompiani
Fuori dal paniere principale si sono distinte le Mondadori nel giorno in cui la società ha annunciato la cessione a Giunti Editore di Bompiani per 16,5 milioni di euro. Il gruppo di Segrate chiude quindi il capitolo Antitrust relativo all'acquisizione di Rcs Libri e che ha visto anche la cessione della Marsilio alla famiglia De Michelis. Oggi Mondadori ha anche approvato la fusione per incorporazione di Banzai Media (PianetaDonna e Giallo Zafferano, Studenti.it e Mypersonaltrainer) rilevata dalla società di Paolo Ainio per un enterprise value di 45 milioni di euro.
Euro in rialzo su dollaro e yen
Sul fronte dei cambi, l’euro ha recuperato quota sul dollaro e sullo yen, complice anche il movimento del dollaro sulla valuta del Sol levante (segui qui i principali cross).
Spread in contrazione, aste italiane con rendimenti in rialzo
Lo spread italiano è salito in area 133 punti (segui qui l'andamento), nel giorno in cui il tesoro ha collocato 8,5 miliardi di titoli di stato, ma con rendimenti in rialzo. Nel dettaglio, il Tesoro ha emesso 4 miliardi del nuovo BTp benchmark a 5 anni scadenza 01/11/2021 con un rendimento dello 0,28%, in aumento di 10 punti base sull'asta precedente, a fronte di richieste per 5,2 miliardi. Collocata anche la quinta tranche del BTp decennale scadenza 01/12/2026 con un rendimento pari all'1,21%, in rialzo di 7 centesimi sull'asta di agosto. La domanda è stata buona, con 3,58 miliardi richiesti a fronte dei 2,5 miliardi assegnati dal Tesoro. Infine, il ministero dell'Economia ha anche emesso l'11ma tranche del CcTeu scadenza 15/07/2023 per 2 miliardi di euro(domanda pari a 3 mld), con un rendimento dello 0,33%, in rialzo di 1 punto base sull'asta precedente.
L'economia Usa cresce più delle attese
Dagli States sono arrivati dati migliori delle attese. Il Pil del secondo trimestre è salito dell'1,4% (secondo la stima finale del Dipartimento del Commercio) e non dell'1,1% come inizialmente registrato. Il dato è migliore delle stime degli analisti ed è legato ad un aumento dell'esportazioni, cresciute più dell'import, e degli investimenti. Positivo anche il dato sui sussidi alla disoccupazione, saliti meno delle attese nell'ultima settimana. Le richieste di sussidi sono aumentale di 3mila unità a 254mila .
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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