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Eni in perdita di 484 milioni nel terzo trimestre per effetto del…

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I RISULTATI DI BILANCIO

Eni in perdita di 484 milioni nel terzo trimestre per effetto del mini-petrolio

Reuters
Reuters

Eni ha chiuso il terzo trimestre dell'anno con una perdita netta di 484 milioni di euro e i 9 mesi con una perdita di 1,39 miliardi. Lo rende noto il gruppo in una nota precisando che la perdita adjusted (cioè senza le componenti straordinarie) è pari a 0,48 miliardi nel trimestre e 0,80 nei 9 mesi. Il risultato operativo adjusted registra un calo del 66% a 0,26 miliardi nel trimestre e una contrazione del 73% a 1,03 miliardi nei 9 mesi. Il calo, spiega la nota, è dovuto agli effetti del peggioramento dello scenario e della fermata di Val d'Agri. La produzione di idrocarburi ha registrato una crescita dello 0,4% nel terzo trimestre a 1,71 milioni di barili/giorno e dello 0,5% nei nove mesi.

Se si escludono il fermo in Val d'Agri, operazioni di portafoglio e l'effetto prezzo dei contratti petroliferi, precisa il gruppo, il progresso è del 2,2% nel trimestre e dell'1,6% nei nove mesi. Confermata la guidance per il 2016 di un livello produttivo sostanzialmente stabile rispetto al 2015, nonostante il fermo Val d'Agri. L'amministratore delegato, Claudio Descalzi, nel commentare i risultati, ha detto che «le strategie e gli obiettivi di gruppo, comprese le cessioni, restano confermati» ed elencando alcuni passi avanti nell'upstream ha assicurato che «sarà rinforzata dal quarto trimestre la generazione di cassa».

Il risultato operativo adjusted dei nove mesi, spiega la nota, registra una contrazione di 2,82 miliardi (-73%) per effetto del peggioramento dello scenario (-3,3 miliardi) e della fermata di Val d'Agri. I minori costi e le azioni di efficienza messe in atto per contrastare lo scenario negativo hanno portato un beneficio di 1 miliardo. Nel terzo trimestre sono in peggioramento i risultati del settore R&M e Chimica (-0,16 miliardi, pari al 48%) per effetto di uno scenario margini di raffinazione e delle commodity meno favorevole rispetto all'anno precedente e della pressione competitiva, i cui effetti sono stati attenuati dalle iniziative di efficienza e di ottimizzazione. Il settore G&P ha ridotto del 20% la perdita operativa rispetto al terzo trimestre 2015, penalizzato dagli effetti economici del make-up gas. L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2016 è pari a 16,01 miliardi con una riduzione di 0,86 miliardi rispetto al 2015. Tale variazione si determina per effetto del flusso di cassa netto da attività operativa di 4,43 miliardi, del closing dell'operazione Saipem con un incasso netto di 5,2
miliardi e delle altre dismissioni per 0,6 miliardi (partecipazione in Snam per effetto dell'esercizio del diritto di conversione da parte dei bondholders e attività di distribuzione carburanti nell'Est Europa). Rispetto al 30 giugno 2016, l'indebitamento finanziario netto è in aumento di 2,19 miliardi.

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