Finanza & Mercati

Intesa Sanpaolo, utile netto in calo del 13 per cento. Confermati 3…

  • Abbonati
  • Accedi
TRimestrali

Intesa Sanpaolo, utile netto in calo del 13 per cento. Confermati 3 miliardi di cedole 2016

Andamento titoli
Vedi altro

Intesa Sanpaolo ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 628 milioni, in calo del 13% rispetto ai 722 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il dato è comunque migliore delle attese degli analisti che puntavano su un risultato netto di 563 milioni di euro. Nei 9 mesi l'utile ha raggiunto i 2,3 miliardi, in calo del 14,3% rispetto allo scorso anno. I risultati del periodo giugno-settembre beneficiano di una dinamica migliore del previsto sui ricavi che sono calati del 10,5% a 4,04 miliardi (3,9 miliardi le attese).

Migliora anche la qualità del credito con il flusso di crediti deteriorati da crediti in bonis al livello più basso dalla nascita della banca con un calo dell'8% a 1,3 miliardi rispetto al trimestre precedente. Giù anche lo stock di crediti deteriorati: -4% il dato lordo e -3% il dato netto. L'istituto conferma anche una forte solidità patrimoniale con il Cet1 che si attesta al 12,8% secondo i criteri transitori per il 2016 e del 13% secondo i criteri a regime. Intesa Sanpaolo conferma anche l'intenzione di distribuire 3 miliardi di dividendi sul bilancio 2016.

Nel terzo trimestre le rettifiche nette su crediti sono pari a 917 milioni (attesa per 900 milioni), rispetto ai 923 milioni del secondo trimestre 2016 e ai 769 milioni del terzo trimestre 2015. Nel periodo estivo, l'istituto ha visto un'accelerazione del miglioramento della qualità del credito con una diminuzione sia dei flussi di

credito a deteriorati da crediti in bonis, sia lo stock. A fronte di crediti verso la clientela per 365 miliardi di euro (+5% rispetto al 31 dicembre 2015 e del 6,5% rispetto al 30 settembre 2015), i crediti deteriorati sono pari, al netto delle rettifiche di valore, a 31 miliardi di euro, in diminuzione del 6,2% rispetto a fine dicembre con una copertura al 48% (47,6% a fine 2015). In quest’ambito, i crediti in sofferenza si attestano a 15 miliardi di euro rispetto ai 14,9 miliardi del 31 dicembre 2015, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 4,1% (4,3% al 31 dicembre 2015) e un grado di copertura al 60,5% (61,8% a fine 2015).

Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2016 registra interessi netti pari a 1,86 miliardi di euro, in aumento dell’ 1,5% rispetto agli 1.83 miliardi del secondo trimestre 2016 e in flessione dell’1,5% rispetto agli 1,89 miliardi del terzo trimestre 2015. Le commissioni nette sono pari a 1,7 miliardi in diminuzione del 5,6% rispetto agli 1,8 miliardi del secondo trimestre 2016. In dettaglio, si registra una crescita dell’1,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 3,9% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza. Completano il fronte dei ricavi 248 milioni di euro (da 1 milione lo scorso anno) da attività di negoziazione e 258 milioni (da 241 milioni lo scorso anno) da quelle assicurative. Impatto negativo, invece, per 104 milioni nella voce altri proventi e oneri di gestione a causa soprattutto dei 103 milioni che la banca stima di versare al fondo di garanzia dei depositi per il 2016 mentre lo scorso anno questa componente aveva consentito un benefico di 209 milioni. Questa spesa è andata a impattare, a catena, sulla redditività della banca che, al netto di questa voce, sarebbe stata più robusta.
Gli oneri operativi ammontano a 2,1 miliardi di euro e crescono del 2,8% rispetto ai 2,06 miliardi del corrispondente trimestre 2015, con un aumento del 4,6% per le spese del personale e del 4,5% per gli ammortamenti, a fronte di una diminuzione dell’ 1,1% per le spese amministrative. Il risultato della gestione operativa ammonta a 1,9 miliardi di euro, in diminuzione del 7,2% rispetto ai 2,1 miliardi del terzo trimestre 2015, con un cost/income ratio nel terzo trimestre 2016 pari al 52,5%, rispetto al 46,8% del secondo trimestre 2016 e al 49,9% del terzo trimestre 2015. Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 941 milioni di euro, rispetto ai 1.360 milioni del secondo trimestre 2016 e ai 1.078 milioni del terzo trimestre 2015.

Messina, sempre più wealth management company, da qui 50% Ebit
«Ci confermiamo leader europeo nel wealth management: la nostra clientela ci affida attività finanziarie per circa 850 miliardi di euro, di questi circa 310 miliardi ci vengono affidati in gestione, con una crescita di 8 miliardi nell’ultimo trimestre». Lo sottolinea, in una nota, l'a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. «Il modello di wealth management company verso il quale ci siamo orientati negli ultimi anni sta dando risultati significativi - prosegue - il 50% dell’utile prima delle tasse deriva da queste attività».

«Lavoriamo per 4 miliardi di utili nel 2017»
«L'ultimo trimestre sarà molto importante per capire se possiamo ottenere 4 miliardi di utili nel 2017», ha aggiunto Messina. In questo senso, il manager ha spiegato che «stiamo lavorando sugli accantonamenti» e «lo stiamo facendo per arrivare a 4 miliardi di utili nel 2017» L'istituto, nel suo piano, prevede 4 miliardi di cedole per il prossimo anno.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

© Riproduzione riservata