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Piazza Affari frenata dalle banche, crolla Mps. Spread in calo

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la giornata dei mercati

Piazza Affari frenata dalle banche, crolla Mps. Spread in calo

Andamento titoli
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Chiusura in territorio positivo per Wall Street, con il Dow Jones ancora record, che sale dello 0,29% a 18.923,54 punti. Il Nasdaq avanza dell'1,10% a 5.275,62 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,75% a 2.180,40 punti (qui l’andamento dei tre listini). Sempre a New York, le quotazioni del petrolio chiudono in rally, salendo di oltre il 6% a 45,81 dollari al barile. A spingere i prezzi l'ottimismo su un accordo all'Opec sulla produzione.

In Europa giornata senza scosse con Parigi che ha chiuso in rialzo dello 0,62%, Londra dello 0,59%, Francoforte dello 0,39%. Quanto a Piazza Affari dopo avere azzerato a metà mattina il tentativo di rimbalzo è scivolata di nuovo in territorio negativo, trascinata al ribasso dal settore bancario, ma sul finale ha recuperato terminando con un calo frazionale (-0,02% il FTSE MIB).

Crolla Banca Mps: il titolo della banca toscana, spesso fermato in asta di volatilità, ha concluso in calo del 10% a 0,2519 euro tra scambi pari a oltre il 5% del capitale. Ma le vendite hanno penalizzato l'intero comparto e in particolare Ubi Banca,Unicredit e Intesa Sanpaolo. Forte calo per Salvatore Ferragamo che ha lasciato sul terreno oltre il 6,4% mentre le utilities hanno registrato variazioni positive dopo i ribassi di lunedì.

A mettere sotto pressione il titolo dell’istituto senese, l’annuncio nella notte del lancio di un'offerta pubblica di acquisto su 11 obbligazioni subordinate, del valore complessivo di 4.289 milioni, con l'obbligo per gli aderenti di reinvestire il corrispettivo incassato nell'aumento di capitale da 5 miliardi. Ciò che preoccupa gli investitori è il fatto che se questa operazione non dovesse avere «esito soddisfacente» verrebbe messa a rischio la stessa continuità aziendale dell'istituto. Tra gli altri titoli del settore bancario, giù Unicredit, Mediobanca, Generali, Ubi Banca.

Ben intonati invece gli energetici, con Enel, Eni, Saipem, mentre Snam Rete Gas è salita dell’1,8% nel giorno della diffusione dei conti relativi ai primi nove mesi dell'anno.

Lo spread del BTp decennale italiano nei confronti del corrispettivo Bund tedesco ha accelerato il suo calo dopo la diffusione del dato sul Pil italiano del terzo trimestre, scendendo a quota 166, con il tasso sul BTp decennale è tornato appena sotto il 2% dopo che ieri era balzato al 2,2 per cento. Frenata anche per il rendimento del Bund tedesco, a 0,303%. Il differenziale tra i Bonos spagnoli e il Bund si è ristretto a 115 punti, per un tasso dell'1,45%. Cinquanta i punti base fra i titoli decennali italiani e quelli iberici, che viaggiano su un rendimento dell’1,46 per cento.

Moderate le spinte rialziste sul dollaro, con l'euro (segui qui il cambio euro/dollaro) a quota 1,074 dopo avere toccato ieri i minimi da dieci mesi. Contestualmente il biglietto verde ha raggiunto i massimi da 8 anni a questa parte sullo yuan della Cina e continua la sua avanzata sulla divisa nipponica, a quota 108,89. L'euro-yen avanza a 116,99. Cede la sterlina a 1,2411 sul dollaro, dopo il dato sull'inflazione britannica.

I rafforzamenti della valuta Usa riflettono la crescente aspettative di aumenti dei tassi di interesse ufficiali della Federal Reserve. A questo si aggiungono i propositi del presidente neo eletto Donald Trump, le cui politiche potrebbero sostenere la crescita economica. Il tutto nelle ultime sedute sembra aver riacceso un movimento di smobilizzo degli investitori internazionali dai paesi emergenti per riposizionarsi sugli Usa.

Le Borse cinesi hanno chiuso la seduta contrastate: l'indice Composite di Shanghai ha ceduto lo 0,11%, a 3.206,99 punti, mentre quello di Shenzhen ha guadagnato lo 0,48% e si è portato a quota 2.124,40. Borse di Asia e Pacifico nel complesso deboli, con lo yen che continua a perdere terreno sul dollaro mentre gli investitori anticipano un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti da qui a fine anno. Tokyo ha chiuso invariata a -0,03%, Shanghai ha segnato un -0,11% e Shenzhen un +0,48%. In calo anche Sidney (-0,37%).

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