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Il petrolio Saras torna a far ricchi i Moratti, maxi cedola da 64 milioni

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Il petrolio Saras torna a far ricchi i Moratti, maxi cedola da 64 milioni

Massimo e Gianmarco  Moratti (Fotogramma)
Massimo e Gianmarco Moratti (Fotogramma)
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Dopo sette anni di vacche magre la Saras torna al dividendo (l’ha pagato lo scorso maggio) e i fratelli Moratti, soci di controllo del gruppo petrolifero con il 50% complessivo, fanno subito cassa attraverso le rispettive cassaforti di famiglia. Negli ultimi giorni, secondo quanto risulta a Radiocor Plus, le assemblee della Massimo Moratti Sapa e Gianmarco Moratti Sapa hanno approvato i bilanci al 30 giugno 2016 e la distribuzione di cedole per rispettivamente 40 e 24 milioni di euro dopo avere ricevuto a loro volta dalla Saras un dividendo di circa 40 milioni a testa. Nel dettaglio, la Massimo Moratti

Sapa – che nelle ultime settimane si è anche fusa con l’Internazionale Holding (la società a cui faceva capo il 30% dell’Inter) - ha chiuso l’esercizio con un utile di 38,9 milioni, di cui 12,3 sono stati destinati alla copertura di perdite portate a nuovo; poi la holding ha attinto anche alla voce “altre riserve” per staccare la cedola da 40 milioni. Massimo Moratti, va ricordato, ha il 100% della società in usufrutto (i figli Giovanni e Angelomario detengono il 50% a testa in nuda proprietà). La holding di Gian Marco Moratti ha registrato profitti per 38,5 milioni ma distribuito dividendi per "soli” 24 milioni: anche qui il padre Gian Marco ha tutto il capitale in usufrutto mentre i figli Gabriele e Angelo hanno metà delle quote a testa in nuda proprietà.

Anche nel 2016 altri dividendi in arrivo

Nel 2016, grazie al forte calo del prezzo del greggio (che ha inciso sui margini di raffinazione) e alle efficienze implementate da piano, laSaras è tornata all'utile dopo anni difficili. L'Ebitda è arrivato a 741 milioni (dai 139 milioni dell'anno precedente) mentre il risultato netto è stato positivo per 223,7 milioni (dal rosso di 261,8 milioni del 2014), a fronte di una posizione finanziaria netta positiva per 162 milioni. Di qui il ritorno alla distribuzione di un dividendo, dopo sette anni di magra, che ha riguardato per circa 40 milioni a testa i fratelli Moratti, i quali detengono con quote paritetiche il 50% della società in cui è presente anche il colosso russo Rosneft. Il business - complice le basse quotazioni del petrolio - continua a mostrarsi profittevole anche nel 2016, visto che i nove mesi si sono chiusi con un utile netto di 152 milioni (in calo comunque del 45% sul 2015) e una cassa che è lievitata a 215 milioni. Numeri che lasciano presagire una nuova distribuzione di dividendi per i soci, a partire dai fratelli Moratti, anche nel 2017.

Il ritorno all'utile di Saras e la suggestione Inter

Sarà anche per questo, forse, che in ambito calcistico - nonostante le continue smentite del diretto interessato - continuano a rincorrersi le voci di un possibile nuovo impegno di Massimo Moratti nell'Inter, dopo che lo stesso Moratti è uscito dal capitale a seguito dell'avvento di Erick Thohir prima e dei cinesi di

Suning poi. Se proprio il difficile andamento della Saras (principale fonte di "cassa" per la famiglia") aveva contribuito a convincere Moratti ad allentare la presa sul club in cui ha investito oltre 1 miliardo di euro, chissà che il ritorno a stabili profitti da parte della controllata non possa aprire nuovi scenari, ad oggi difficilmente immaginabile, per l'assetto azionario della Beneamata.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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