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Nuovo pacchetto bancario Ue: più facili i prestiti alle Pmi

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TETTO SULLA leva finanziaria

Nuovo pacchetto bancario Ue: più facili i prestiti alle Pmi

Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis (Ansa)
Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis (Ansa)

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES – La Commissione europea illustrerà mercoledì prossimo un nutrito pacchetto di testi legislativi nel settore finanziario e bancario. L'obiettivo è di ridurre ulteriormente i rischi nel campo creditizio, pur promuovendo la crescita economica. Tra le iniziative, una in particolare che l'Italia chiede da tempo: l'esecutivo comunitario proporrà di estendere le attuali facilitazioni bancarie quando gli istituti di credito prestano denaro alle piccole e medie imprese.

Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, la Commissione europea intende rivedere i limiti adottati nel cosiddetto Sme Supporting Factor (o fattore di supporto per le Pmi). Attualmente, quando una banca presta denaro a una piccola società ottiene nell'accantonamento che deve effettuare una riduzione del 23,81% se il prestito non è superiore a 1,5 milioni di euro. Al di là di questo limite, ai prestiti vengono imposti i normali accantonamenti bancari.
Agli occhi dell'esecutivo comunitario, vista la congiuntura e l'importanza delle piccole e medie imprese nel tessuto economico europeo, i livelli attuali di accantonamento bancario sono ritenuti troppo elevati. Bruxelles intende quindi proporre una modifica al regolamento sui requisiti di capitale (noto con l'acronimo inglese Crr), puntando su una riduzione dell'accantonamento del 23,81% per altri 1,5 milioni oltre il limite attuale, e del 15% per i prestiti con un valore superiore.

Questa decisione giunge dopo le molte pressioni del mondo politico e imprenditoriale. In febbraio, 11 deputati europei provenienti da tutti i principali partiti presenti a Strasburgo avevano chiesto con una lettera all'allora commissario agli affari finanziari Jonathan Hill di sostenere i flussi creditizi alle Pmi (si veda Il Sole/24 Ore del 24 febbraio). La misura, che verrà annunciata dal vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis, è una di tante nel pacchetto atteso per mercoledì. Tra le altre iniziative, c'è anche la proposta di introdurre un coefficente massimo di leva finanziaria per le banche più importanti pari al 3,0% del capitale Tier One (CET1 nel gergo creditizio anglossassone); di adottare le più recenti norme internazionali nel campo prudenziale con nuove regole sul T-LAC (o Total Loss-Absorption Capacity); e di alleviare l'onere amministrativo per le banche più piccole. Nel suo insieme, il pacchetto cerca di completare la regolamentazione creditizia.

Da notare a proposito di questo aspetto anche il tentativo di modificare gli attuali equilibri nel finanziamento bancario. Troppo spesso, secondo la Commissione europea, gli istituti creditizi e i fondi d'investimento finanziano attività di lungo termine con operazioni di breve periodo. C'è il desiderio da parte dell'esecutivo comunitario di indurre un maggiore equilibrio e di imporre alle banche di avere sufficienti garanzie di finanziamento su un periodo minimo di 12 mesi.

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