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Bilancio Ue: accordo su 2017 Consiglio-Parlamento, ma…

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BRUXELLES

Bilancio Ue: accordo su 2017 Consiglio-Parlamento, ma l’Italia si astiene

(ANSA/JULIEN WARNAND)
(ANSA/JULIEN WARNAND)

BRUXELLES. I Ventotto hanno sbloccato nella notte scorsa uno dei due dossier legati al bilancio comunitario. In un accordo tra Consiglio e Parlamento è stato dato il via libera al bilancio europeo per il 2017, con l'astensione dell'Italia. Rimane per ora bloccata la revisione del bilancio pluriannuale 2014-2020, per scelta del governo italiano che ha messo una riserva. Agli occhi di molti, la decisione è elettoralistica, e bisognerà attendere dicembre per un compromesso.

«La forza del bilancio 2017 è nelle sue priorità: immigrazione (…), e investimenti», ha detto Ivan Lesay, il sottosegretario di stato alle Finanze slovacco, rappresentante della presidenza di turno dell'Unione. Per l'anno prossimo, il bilancio comunitario prevede impegni pari a 157,88 miliardi di euro e pagamenti per 134,49 miliardi di euro. Rispetto al 2016, vi è un aumento degli impegni per l'immigrazione e la sicurezza pari all'11,3% (per un totale di 5,91 miliardi di euro).

Sul fronte economico, gli impegni sono pari a 21,3 miliardi di euro, un incremento del 12% rispetto a quest'anno. Il bilancio per il 2017 deve essere ora approvato formalmente dal Consiglio il 29 novembre e poi dal Parlamento il 1° dicembre. Per l'intesa di questa notte era necessaria la semplice maggioranza qualificata. L'Italia si è astenuta. Diplomatici italiani hanno fatto notare che è la prima volta che il governo italiano si astiene al momento dell'approvazione del bilancio europeo.
La diplomazia italiana ha spiegato che i miglioramenti nella distribuzione della spesa vanno nella direzione voluta dall'Italia, ma non sono sufficienti. Il governo ha criticato tra le altre cose la riduzione degli impegni a favore dei paesi mediterranei (a 332 milioni di euro dai 340 inizialmente previsti). La decisione italiana di astenersi questa notte giunge dopo che martedì l'Italia ha deciso di porre la riserva alla revisione di metà periodo del bilancio comunitario 2014-2020.

Anche in questo caso, il governo italiano sostiene che i miglioramenti nella direzione voluta dall'Italia, vale a dire maggiore spesa a favore dell'immigrazione e dell'economia, non sono sufficienti. Alcuni osservatori sostengono che le scelte italiane in questo frangente hanno un sapore elettoralistico. Si vota per un referendum costituzionale il prossimo 4 dicembre. Non a torto, il premier Matteo Renzi considera la prova elettorale un test politico per il suo governo.
Pur di fare propri i voti che andrebbero tendenzialmente verso i partiti più radicali e anti-sistema, il presidente del Consiglio vuole assicurare all'opinione pubblica di essere la persona giusta per difendere gli interessi nazionali a Bruxelles. Secondo recenti sondaggi, questa strategia piace a due elettori su tre.

Non a caso venerdì scorso il governo ha bloccato in Consiglio anche l'approvazione di nuove misure di difesa commerciale, nonostante andassero nella direzione voluta dall'Italia. Anche in questo caso, il governo non le ha considerate abbastanza ambiziose. Se l'obiettivo del premier è di convincere l'elettorato a votargli la fiducia, si deve presumere che sui nodi ancora da sciogliere – la revisione del bilancio 2014-2020 e il rafforzamento delle difese commerciali – una posizione italiana più morbida giungerà dopo il voto del 4 dicembre. Per ora, alla luce della situazione a Roma, Commissione europea e presidenza slovacca sembrano accettare di buon grado la strategia italiana.

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