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Da Rcs a Parmalat, le 12 Opa dell’anno a Piazza Affari

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Da Rcs a Parmalat, le 12 Opa dell’anno a Piazza Affari

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Il blitz di Natale di Lactalis sul flottante residuo di Parmalat chiude - a meno di clamorosi colpi di scena nella partita Vivendi-Mediaset- un 2016 piuttosto ricco a Piazza Affari per le offerte pubbliche d'acquisto.

Ben dodici sul listino milanese (13 considerando anche Lactalis-Parmalat che però si concretizzerà nel 2017) con un paio di testa a testa all'ultima azione, cioè quello su Rcs Mediagroup tra Urbano Cairo e la International Media Holding di Andrea Bonomi e dei soci storici della Rizzoli (Mediobanca, Pirelli, Unipolsai e Della Valle) e quello sul gruppo eolico Alerion Clean Power tra Fri-El e l'alleanza Edison-F2i. Attraverso queste operazioni, Piazza Affari ha distribuito agli azionisti circa 2,4 miliardi di euro, cifra che supererebbe i 3 miliardi in caso
di adesione totale all'offerta francese su Collecchio.

Nel 2003 record con 32 offerte per circa 17 miliardi

Per le opa si tratta di un ritorno in doppia cifra dal punto di vista numerico come non avveniva dal 2011 (quando le offerte pubbliche su società quotate furono 13, secondo i dati forniti da Borsa Italiana) ma restano lontanissime le statistiche di inizio millennio e in particolare l'anno record 2003 con 32 opa che misero sul piatto degli investitori quasi 17 miliardi di euro.

La contesa di Borsa più combattuta del 2016 è stata quella su Rcs Mediagroup: dopo un'inizio d'estate a colpi di rilanci, l'editore piemontese Cairo riuscì a raccogliere adesioni pari al 48,8% di Rcs con la sua offerta d'acquisto e di scambio in azioni Cairo Communication prevalendo sulla cordata concorrente che si fermò al 38% e rafforzandosi poi intorno al 60%. L'opa più ricca del 2016 è stata invece quella promossa da Heidelberg Cement sul 55% di Italcementi (dopo un accordo per acquistare il primo 45% dalla famiglia Pesenti) per un controvalore vicino ai 2 miliardi di euro.

Da Hitachi a Mahindra: le scalate parlano straniero

Numerose le offerte arrivate da gruppi esteri su aziende industriali italiane di rilievo: nella prima parte dell'anno, Hitachi Rail, dopo aver rilevato da Leonardo Finmeccanica il pacchetto di riferimento di Ansaldo Sts, lanciò un'offerta a 9,68 euro che ebbe scarso successo (raccogliendo solo il 6,5%) e la spinse ad acquistare altri titoli successivamente per blindare il controllo dell'azienda, sempre dal Giappone l'offerta di Mitsubishi Electric su DelClima ceduta dal gruppo De Longhi, mentre in estate è andata deserta l'opa di Mahindra su Pininfarina: gli indiani detengono comunque il 75% della storica carrozzeria torinese. Obiettivo raggiunto invece per l'offerta conclusasi poche settimane fa del gruppo belga D’Ieteren sui taccuini Moleskine che ha portato i nuovi azionisti a controllare la quasi totalità dei titoli sul mercato. Stesso risultato per l'operazione dell'americana Hyster-Yale Capital sulla Bolzoni specializzata nelle attrezzature per carrelli elevatori.

Le altre opa che hanno caratterizzato i dodici mesi su Piazza Affari hanno riguardato la conquista del controllo della romana Engineering da parte dei fondi NB Renaissance e Apax, l'operazione di Sorgente sgr su Nova Re, il delisting di Noemalife da parte di Dedalus e l'offerta di Innovatec su Gruppo Green Power. Sull'Aim Italia invece quella di Publimethod su Mp7 Italia.

Alerion: tripla opa sul gruppo del vento

L'ultima scalata del 2016 è in realtà una tripla opa e riguarda Alerion: a quella parziale promossa da Fri-El sul 29,9%, ha risposto quella totalitaria della cordata composta da Edison e F2i, questi ultimi (attualmente titolari del 38,8% del gruppo eolico) hanno poi lanciato un'offerta obbligatoria che si concluderà il prossimo 16 gennaio.

COSÌ A PIAZZA AFFARI
31/12/2015 = 100

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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