Finanza & Mercati

Su Parmalat Opa totalitaria a 2,8 euro targata Lactalis. Obiettivo:…

  • Abbonati
  • Accedi
alimentare

Su Parmalat Opa totalitaria a 2,8 euro targata Lactalis. Obiettivo: uscire da Piazza Affari

(Olycom)
(Olycom)
Andamento titoli
Vedi altro

I francesi di Sofil - già azionisti dell'87,74% di Parmalat- lanciano un'Opa totalitaria sul capitale non ancora posseduto (pari al 12,26%) a 2,8 euro per azione, con un premio dell'8,5% sul prezzo di Borsa di venerdì 23 dicembre. L'obiettivo dell'offerta, si legge in una nota, è di «conseguire la revoca della quotazione delle azioni dal Mta» Il gruppo Lactalis a cui Sofil appartiene, si precisa, intende comunque «continuare a sostenere la crescita dell'emittente», ossia della stessa Parmalat.

Dopo più di 5 anni alla guida della società - spiega una nota - «il Gruppo Lactalis, intende dotarla di una nuova dinamica, che potrà essere più facilmente ed efficacemente conseguita nel lungo periodo senza far ricorso al mercato azionario».

Con l'Opa - prosegue una nota - «intende offrire agli azionisti di Parmalat un'opportunità di disinvestimento da un titolo il cui andamento è stato caratterizzato da un esiguo volume medio giornaliero di scambi, a fronte del limitato flottante risultante a seguito della precedente offerta pubblica di acquisto volontaria nel 2011» che aveva portato la famiglia Besnier a controllare oltre l'87% del gruppo di Collecchio.

Piccoli azionisti, bene Opa ma perplessi sul prezzo
«Azione Parmalat, l'associazione degli azionisti di Parmalat appresa la notizia dell’Opa totalitaria promossa da Sofil al prezzo di 2,8 euro ad azione interviene apprezzando l’iniziativa ma l’associazione rimane ancora perplessa sul prezzo offerto rispetto al buon andamento della società grazie anche all’acquisizione di Lag». Lo comunica l'associazione dei piccoli azionisti di Collecchio in una nota.
«Nell’attesa della pubblicazione dei prospetti obbligatori e della fairness opinion del cda raccomanda ai propri associati di attendere sino all’ultimo per formulare la loro eventuale adesione».

Su Opa pende una causa di Citigroup
Sull'Opa promossa da Lactalis resta un'incognita: la causa che vede la società di Collecchio contrapposta a Citibank per vicende risalenti al crack del gruppo italiano nei primi anni Duemila. La banca Usa, con sentenza della Corte del New Jersey, era riuscita a farsi riconoscere un maxi-indennizzo da 431 milioni di dollari e una sentenza della Corte d'Appello di Bologna aveva dichiarato efficace il provvedimento. In sostanza Citibank avrebbe diritto a ottenere da Parmalat 431 milioni di dollari, ma non in contanti bensì in azioni quotate della Parmalat. Dal punto di vista giudiziario il tema è ancora aperto essendoci un ricorso di Parmalat pendente in Cassazione, ma in passato questo tema aveva sempre scoraggiato eventuali delisting del titolo. La mossa di oggi apre un capitolo nuovo. Se Lactalis ha deciso di rompere gli indugi è probabile che in questi mesi ci sia stata una negoziazione con Citibank per trovare un accordo che non preveda il pagamento della somma in azioni quotate Parmalat e, secondo indiscrezioni raccolte da Radiocor, alcuni colloqui con la banca Usa ci sono stati anche se nessuna intesa formalizzata è ancora mai stata portata davanti al cda.
La causa con Citi è l'ultima grande causa rimasta aperta dai tempi del crack. Negli ultimi anni, Parmalat ha via via chiuso accordi opposizioni agli stati passivi e creditori tardivi. Come emerge dall'ultimo bilancio semestrale, le cause ancora pendenti erano 18, sparse fra i tribunali di Parma (4 cause), Bologna (11) e la Corte di Cassazione (3). Ade eccezione di Citi, tuttavia si tratta di piccole somme non in grado di modificare i termini dell'Opa.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

© Riproduzione riservata