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Europa chiude poco mossa. Milano in lieve rialzo con boom Parmalat

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la giornata dei mercati

Europa chiude poco mossa. Milano in lieve rialzo con boom Parmalat

Andamento titoli
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I listini europei hanno chiuso poco mossi una seduta caratterizzata ancora da volumi festivi (qui l'andamento degli indici principali), complice anche la chiusura di Londra. A Milano il FTSE MIB ha terminato la giornata a +0,24% e il Ftse All Share a +0,31 per cento.

Tra i titoli milanesi, gli acquisti si sono concentrati ancora su Mediaset (+2,79%) e Telecom Italia (+1,46%), con l'attenzione degli operatori rivolta a capire le prossime mosse di Vivendi dopo che i francesi si sono portati a ridosso della soglia di Opa del gruppo televisivo. Protagonista di giornata è però stata Parmalat che ha chiuso in progresso del 10,12% dopo l'Opa lanciata da Lactalis che già controlla l'87% della società. Il prezzo di chiusura è stato di 2,83 euro, sopra il prezzo di 2,8 euro proposto in sede di offerta pubblica d'acquisto.

Le vendite, d'altra parte, si sono concentrate sul settore bancario dopo che la Bce ha detto sì alla ricapitalizzazione preventiva di Mps (il cui titolo resta sospeso) da parte del governo, ma ha chiesto di far salire l'ammontare da 5 a 8,8 miliardi. Male quindi Banca Pop Mi (-3,95%) e Banco Popolare(-3,7%), ma anche Ubi Banca(-0,57%) e Unicredit (-0,49%).

Quanto al petrolio, il Wti con consegna a febbraio sale dell'1,26% a 53,69 dollari al barile.

Sul fronte dei cambi, l'euro si mantiene stabile a 1,0461 dollari (1,0456 la chiusura di venerdì 23 dicembre) e 122,97 yen (122,59). Il biglietto verde passa di mano a 117,54 yen (117,26).

Non è l'effetto Trump a far salire Wall Street

Il rally di Wall Street delle ultime settimane, intanto, ammoniscono gli analisti, ha poco a che fare con la vittoria a sorpresa di Donald Trump alle presidenziali dello scorso 8 novembre. Per gli esperti, la causa dell'accelerata di Wall Street (dopo il voto il Dow Jones ha guadagnato l'8,7%, il Nasdaq il 5,2% e lo S&P 500 il 5,8%) è da ricercare più che altro nel miglioramento dei conti delle aziende americane. « Se si guarda alla crescita dei profitti nel terzo trimestre, in aumento del 4% contro il -1% circa atteso, si nota che c'è stata la prima accelerata dalla metà del 2015», ha detto Maximilian Kunkel, economista di Ubs, sottolineando che «la crescita degli utili continuerà nel 2017 ed è questo che sostiene i mercati». Tale parere stride con quanto ha detto il presidente eletto, che si è preso il merito dell'accelerata degli acquisti di Natale e della solidità dell'azionario: «Il mondo era buio prima che vincessi, non c'era speranza. Ora il mercato sale quasi del 10% e lo shopping natalizio ha superato i 1.000 miliardi», ha scritto Trump su Twitter. I dati finali sulle vendite natalizie non sono ancora stati diffusi, ma un rapporto della Deloitte University Press prevede un incremento tra il 3,6 e il 4% a più di 1.000 miliardi di dollari.

Lactalis lancia un’Opa su Parmalat
Sul fronte Parmalat, questa mattina il Gruppo Lactalis, già proprietario del 87,74% del capitale di Parmalat, ha deciso di lanciare un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Parmalat al prezzo di 2,80 euro ciascuna, finalizzata alla revoca dalle negoziazioni. Il prezzo offerto incorpora un premio superiore all'11% rispetto alla media dei prezzi ufficiali dell’ultimo mese e di quasi il 15% rispetto alla media degli ultimi tre mesi.

Telecom Italia scatta al rialzo, si guarda agli azionisti
Telecom Italia
è stata premiata dagli acquisti e sale di quasi due punti percentuali. Sul gruppo tlc si sono rincorse indiscrezioni stampa sulla possibilità che il governo, attraverso la Cassa depositi e prestiti, sia interessato all'ingresso nel capitale con una quota fino al 25%. Telecom Italia, inoltre, rientra anche nei possibili scenari che riguardano Mediaset, in quanto Vivendi è il primo azionisti del gruppo di tlc e, intanto, è salito in maniera decisa nel capitale del Biscione. Unica cosa sicura, nel frattempo, è che JpMorgan ha comunicato di avere una quota di Telecom Italia potenzialmente del 6,091%, di cui il 2,7% in azioni e il resto attraverso convertibili e opzioni.

In evidenza Tiscali dopo accordo con Engineering Ingegneria Informatica

I titoli di Tiscali hanno guadagnato terreno dopo che venerdì scorso la società sarda ha annunciato di aver siglato una intesa con Engineering Ingegneria Informatica per la gestione in “full outsourcing” dei servizi di Information Technology dell’operatore. L’intesa, della durata di 7 anni, si basa su un progetto per migliorare l'efficienza dell’infrastruttura tecnologica e delle piattaforme applicative, con l’obiettivo di coniugare un miglioramento dei livelli di servizio rivolti ai clienti di Tiscali con una maggior efficienza dei processi IT interni, nonché una riduzione dei costi di gestione degli stessi di circa il 20 per cento. Gli analisti di una primaria sim milanese valutano positivamente l'intesa raggiunta, che dovrebbe valere circa il 3% dell'Ebitda del 2017.

Fiducia dei consumatori Usa ai massimi dal 2001
Sul fronte macroeconomico arrivano buone notizie dai consumatori Usa che hanno spinto l'indice della fiducia ai massimi dal 2001. In dicembre gli americani si sono dimostrati più ottimisti sull'economia e molto meno dubbiosi di quanto non fossero il mese precedente. L'indice sulla fiducia redatto mensilmente dal Conference Board, gruppo di ricerca privato, è balzato a
113,7 punti, il massimo dal 2001, dai 109,4 punti di novembre (rivisto al rialzo dai 107,1 punti della prima stima). L'indice è stato nettamente superiore alle previsioni degli analisti, che attendevano un dato a 109,8 punti. La
componente che misura le aspettative nell'arco dei prossimi sei mesi è migliorata da 94,4 a 105,5 punti. Quella sulla situazione attuale è invece scesa da 132 a 126,1 punti. Per fare un paragone, l'indice si e' attestato in media a 96,9
punti durante l'ultimo periodo di espansione economica e attorno ai 53,7 punti nei 18 mesi di recessione, conclusa a giugno 2009.
Cresce anche il mattone. L’indice Case Shiller sull’indice dei prezzi delle abitazioni per il mese di ottobre è salito del 5,6% su base annua.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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