A Wall Street la sbornia da Trump durerà fino a fine marzo. E poi ci sarà una correzione, anche se non profonda. Parola di David Kostin, il capo strategist di Goldman Sachs sull’azionario statunitense, che lunedì a Londra ha aggiunto qualche dettaglio sul suo pronostico di un S&P500 a quota 2400 punti alla fine del primo trimestre 2017 (ovvero +6% dai livelli attuali e +12% dal giorno prima della vittoria di The Donald).
Secondo Kostin gli investitori sono troppo ottimisti sulle promesse di tagli fiscali targati Trump. The Donald ha proposto di portare la corporate tax dal 35% al 15% circa, il che si tradurrebbe sì in un balzo degli utili delle imprese, ma anche del deficit federale. Quest’ultimo rischierebbe di toccare quest’anno il triliardo di dollari, dai 600 miliardi del 2016.
Gli indici azionari di Wall Street stanno prezzando un balzo degli utili della Corporate America dando per scontato un facile percorso per la politica fiscale di Trump, ragiona Kostin, ma rischiano di ricredersi presto. Proprio in marzo inizierà il dibattito sul deficit federale e i nodi probabilmente arriveranno al pettine. «E non è chiaro quale posizione prenderà il Congresso», sottolinea il capo strategist di Goldman.
La delicata transizione tra la presidenza Obama e quella Trump, del resto, era stata indicata proprio da Goldman come il rischio numero uno sui mercati per il 2017. «Potrebbe rappresentare una svolta decisa verso il protezionismo - spiega Jan Hatzius, capoeconomista della banca d’affari statunitense - il che rappresenterebbe un pericolo per l’intera economia globale».
Il secondo richio del 2017 è la maxi tornata politica europea, «dove nonostante il miglioramento generale restano ancora significativi problemi sul fronte occupazionale nelle economie mediterranee». Il terzo rischio arriva invece dall’Estremo Oriente, con il rapido aumento del debito cinese.
L’esuberanza dei mercati è insomma destinata prima o poi a lasciare spazio al ritorno alla ragione (anche per i rilazi dei tassi della Federal Reserve). L’ebbrezza da Trump durerà novanta giorni, dice appunto Goldman, il tempo per lo S&P500 di baciare nuovi record a quota 2400 per poi ridiscendere chiudendo il 2017 cento punti più in basso.
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