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Saras sconta in Borsa l'addio dei russi di Rosneft

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Saras sconta in Borsa l'addio dei russi di Rosneft

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Saras è arrivata a perdere oltre il 5% a Piazza Affari dopo l'addio di Rosneft alla società della famiglia Moratti a causa delle sanzioni europee alla Russia. Il colosso energetico russo ha completato questa mattina l'operazione di collocamento di 114,1 milioni di azioni pari al 12% del capitale, al prezzo di 1,53 euro per azione. L'investimento in Saras, avviato nel 2013, ha fruttato oltre 80 milioni di euro in quattro anni includendo i dividendi incassati nei mesi scorsi. Il tasso totale di rendimento è pari al 9% annuo se calcolato in euro.

Già nell'ottobre scorso, Rosneft aveva ceduto il 9% della società a 1,9 euro. Rosneft aveva comprato il 21% di Saras nell'aprile del 2013 al prezzo di 1,37 euro per azione, rilevando il 13,7% direttamente dalla famiglia Moratti e il 7,3% sul mercato attraverso un'opa parziale conclusa a giugno 2013. Il collocamento, curato da Credit Suisse e Ubs, avverrà in una forchetta tra 1,5 e 1,65 euro. Il disinvestimento è spiegato dal gruppo russo con «l'impossibilità di implementare gli accordi per incrementare la sua quota nell'asset a livello di controllo come esito delle restrizioni legate alle sanzioni» internazionali alla Russia.

Dopo l'uscita da Saras, il big russo intende reinvestire in altri progetti in Italia : «I proventi della vendita saranno diretti all'implementazione di piani strategici con altri partner italiani di Rosneft», afferma la società controllata dallo Stato russo e di cui Bp è il secondo socio con il 19,75 per cento.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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