La trasparenza del processo decisionale della Vigilanza Bce e' stata evocata nel corso del summit svoltosi a Roma nella sede della Banca d'Italia tra la presidente del Consiglio di Vigilanza di Francoforte, Daniele Nouy, e i capi operativi delle banche italiane vigilate direttamente dalla Bce. Nouy, secondo quanto risulta a Radiocor Plus, ha affrontato il tema dei crediti deteriorati ricordando come opera la Vigilanza e ha anche affrontato il tema del processo di valutazione Srep. La responsabile della vigilanza di Francoforte ha parlato a braccio ai banchieri italiani alla presenza del vice direttore generale di via Nazionale, Fabio Panetta.
I banchieri e i rappresentanti dell'Abi non hanno presentato documenti e l'incontro, secondo fonti finanziarie, e' stato caratterizzato dall'assenza di qualsiasi accenno dialettico come e' prassi in questi confronti allargati. Alla Nouy, tra le altre, e' stata fatta una domanda su un'eventuale maggiore attenzione ai deteriorati delle banche italiane rispetto alle attivita' illiquide 'level 3' che sono presenti nei bilanci delle banche del Nord Europa. Nouy avrebbe pero' smentito una diversa attenzione della Vigilanza sulle differenti attivita' rischiose presenti nei bilanci.
Sul tema della trasparenza, domanda che ha catalizzato l'interesse dei presenti, Nouy si e' detta convinta che su alcuni aspetti dell'attivita' di Francoforte una maggiore chiarezza non sarebbe d'aiuto per le banche vigilate. Presenti quasi tutti i capi azienda delle grandi banche italiane, a iniziare da Carlo Messina di Intesa Sanpaolo, Alberto Nagel di Mediobanca e Giuseppe Castagna di Banco Bpm. Assente l'amministratore delegato di UniCredit Jean Pierre Mustier e a rappresentare la seconda banca italiana c'era la top manager Marina Natale. La delegazione dell'Abi era guidata da Maurizio Sella e dal direttore generale Giovanni Sabatini. Presente tra gli altri anche Fabrizio Viola (Popolare Vicenza).
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