Lvmh punta su Marcolin: entra nel capitale attraverso una ricapitalizzazione da 21,9 milòioni di euro e crea con il gruppo italiano una joint venture nell’occhialeria dedicata ai suoi brand a partire da Céline. Il gruppo, controllato dal private equity Pai Partners e guidato dall’amministratore delegato Giovanni Zoppas, ha annunciato una serie di operazioni di rifinanziamento e di ricapitalizzazione. A partire dall’aumento di capitale che vedrà il colosso francese Lvmh entrare come azionista nel capitale.
Continua, quindi, la rivoluzione nel panorama dell’occhialeria con la decisione di Lvmh di provvedere in proprio e non più attraverso la cessione delle licenze alla produzione di occhiali con i propri marchi. Nel dettaglio la nuova società vedrà come primo azionista Lvmh con il 51% del capitale, mentre il restante 49% sarà in capo a Marcolin. Quest’ultima stima di investire nella jv tra i 20 e i 25 milioni di euro nel corso dei prossimi 5 anni. Di questi l’impegno finanziario per il 2017 dovrebbe essere pari a 7 milioni di euro.
Sul fronte delle licenze, il primo brand a migrare verso il portafoglio della nuova joint venture sarà Céline a partire dal 2018. L’obiettivo dichiarato dell’operazione è quello che la nuova società diventi «il partner preferenziale di Lvmh nel business dell’occhialeria». Questo naturalmente avrà delle ricadute per le società che al momento detengono la licenza di brand targati Lvmh.
Il rifinanziamento della società
Il consiglio di amministrazione di Marcolin ha, inoltre, approvato il rifinanziamento del debito della società attraverso l’emissione di un senior secured non convertible bond per un ammount complessivo di 250 milioni di euro, con scadenza 2023. Fondi aggiuntivi di rifinanziamento arriveranno da un senior revolving credit facility di altri 40 milioni.
Intanto ieri Moody's ha confermato il rating B2 su Marcolin, alzando l'outlook del gruppo di occhialeria italiano da negativo a stabile. «La stabilizzazione dell'outlook sul rating di Marcolin riflette gli attesi miglioramenti della generazione di cash flow da parte della società e della leva finanziaria, così come gli accordi strategici con il gruppo francese del lusso Lvmh, che consideriamo positivi per il credito», ha spiegato Lorenzo Re, Vice President-Senior Analyst di Moody's. «Il rifinanziamento proposto, una volta completato, rafforzerà la liquidità di Marcolin e ridurrà i costi di funding», ha aggiunto l'analista.
I risultati di Marcolin
Marcolin, nel counicato dell’operazione, precisa che i risultati, in termini di ricavi e Ebitda adjusted, per i primi undici mesi del 2016 sono stimati in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente con un «marginale incrmento dei ricavi (anche se a un tasso inferiore rispetto ai primi nove mesi del 2016 comparati con l’anno precedente)». L’Ebitda adjusted, invece, è previsto stabile («flat»). Nel dttaglio le vendite sono cresciute sul mercato italiano e in Europa, bilanciando in questo modo le flessioni in America ed Asia.
Safilo crolla in Borsa
Le indiscrezioni sull’operazione di Lvmh con Marcolin erano già uscite intorno al 19 gennaio scorso e il mercato aveva visto l’ipotesi come un fattore di incertezza per il futuro di Safilo, che secondo alcuni esperti del mercato realizza quasi un terzo del proprio fatturato grazie alle licenze di brand Lvmh come Dior, Marc Jacobs e Givenchy. Il titolo Safilo a Piazza Affari non ha tardato a reagire ed è arrivato a cedere oltre il 6% del proprio valore, portando il saldo dell’ultimo mese di contrattazione a -19 per cento. Il gruppo, guidato dall’amministratore delegato Luisa Delgado, si trova ora al bivio: con Luxottica maritata con il colosso Essilor e Marcolin nell’orbita della galassia Lvmh, Safilo dovrà trovare una sua nuova collocazione nel mercato per non essere schiacchiata sul fronte dei ricavi e quindi della redditività.
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