Il rischio autogol è evitato anche se c'è ancora molto da fare. L'educazione finanziaria compie il primo passo nel tessuto legislativo italiano all'interno del Decreto Salva-Risparmio, sotto forma di emendamento, con uno stanziamento limitato a un milione di euro: una cifra simbolica per l'avvio dell'attività della cabina di regia chiamata a definire, entro sei mesi dall'entrata di vigore del provvedimento, “una strategia nazionale per l'educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale attraverso l'istituzione di un apposito comitato”; vi partecipano 10 membri, nominati da Mef, Miur, Mise, ministero del Lavoro, Bankitalia, Consob, Ivass, Covip, Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, tutti soggetti che non percepiranno alcun gettone.
Le risorse per l'avvio operativo del Comitato sono quelle del Fondo di riserva e speciali della missione dei fondi da ripartire del ministero dell'Economia e finanze. Proprio il Mef, secondo quanto previsto dal testo, ha un ruolo guida, nell'ambito dell'esecutivo, nella gestione operativa del processo di definizione della strategia nazionale.
L'obiettivo è di innalzare il basso livello di alfabetizzazione finanziaria degli italiani, significativamente inferiore a quello degli altri paesi industrializzati: penultimi tra i paesi Ocse davanti solo ai colombiani, con solo il 37% dei nostri connazionali in grado di rispondere correttamente a tre delle quattro domande di base sull'educazione finanziaria (inflazione, diversificazione, rendimenti semplici e rendimenti composti), contro il 65% e oltre della gran parte dei paesi del Nord Europa.
Il provvedimento si era arenato la scorsa settimana sul nodo risorse: nato come ddl, il testo era stato trasformato in emendamento al Dl risparmio, ma in assenza di copertura finanziaria il provvedimento era stato finora congelato.
«Dopo il richiamo dell'altro giorno, oggi il Governo merita un apprezzamento pubblico per aver trovato i fondi utili per la copertura dell'emendamento sull'educazione finanziaria al decreto “Salva-Risparmio” in Commissione Finanze al Senato”. Ad affermarlo l'on. Maurizio Bernardo, presidente della Commissione Finanze della Camera e primo firmatario del testo insieme al presidente della Commissione Finanze del Senato Mauro Maria Marino. «La nuova versione del testo - dice Bernardo -fornisce una prima risposta all'esigenza di alfabetizzazione finanziaria dei cittadini-risparmiatori-investitori, dei formatori e di tutti i soggetti coinvolti».
Toccherà alla cabina di regia individuare le modalità operative per la formazione degli addetti preposti ai programmi di alfabetizzazione finanziaria degli italiani.
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