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Unicredit, Nagel: «L’operazione avrà esito…

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L’AD DI MEDIOBANCA

Unicredit, Nagel: «L’operazione avrà esito positivo»

«Da quello che possiamo vedere l'aumento di capitale di Unicredit è un'operazione ben impostata, che ha L’apprezzamento degli investitori e che a mio avviso avrà esito positivo». Lo ha detto il ceo di Mediobanca, Alberto Nagel, durante la conference call con le agenzie stampa sui conti del primo semestre: utile netto in crescita del 30% a 418 milioni di euro, ricavi ai massimi storici a 1,07 miliardi (+6%), risultato operativo in progresso del 14% a 425 milioni. Si è chiuso sopra le attese il primo semestre dell'esercizio 2016-2017 del gruppo Mediobanca, che ha anche registrato un costo del rischio in calo di 34 punti base a 102 pb, ai livelli pre crisi e un miglioramento del Texas Ratio al 15%.

Il margine di interesse cresce del 5% a 636 milioni, trainato dal credito al consumo (+13% a 408milioni) che è pari al 65% del margine di gruppo. Le commissioni nette salgono del 4% a 237 milioni grazie al maggior contributo del Wealth Management (+43% a 90 milioni) che, consolidando le acquisizioni di Barclays e Cairn Capital, produce circa il 40% delle commissioni del gruppo. I costi sono pressoché stabili su base omogenea (+1,2%) e crescono del 10,4% a 464 milioni di riflesso al consolidamento delle società acquisite.

«In Mediobanca ci aspettiamo un altro semestre positivo e quindi siamo fiduciosi sull'esito dell'esercizio e nell'ambito dell'esercizio confermiamo la
nostra politica di dividendo». Lo ha detto Nagel, secondo il quale, inoltre, «il pacchetto da 20 miliardi varato dal Governo dovrebbe essere sufficiente a stabilizzare Mps e le banche venete se sarà necessario ed eventuali altre piccole situazioni».

Sulla quota in Generali di Mediobanca - ha poi detto Nagel, «rimaniamo coerenti con quanto abbiamo deliberato e comunicato, Mediobanca all'interno del piano prevede una certa allocazione del capitale funzionale allo sviluppo dei numeri del conto economico, questo rimane invariato. Cederemo il 3% di Generali da qui al 2019 e conserveremo il 10% residuo». «Altro non ritengo opportuno né utile aggiungere», ha concluso.

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