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S&P 500 da record, vale 20mila mld di dollari. Milano, banche…

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la giornata dei mercati

S&P 500 da record, vale 20mila mld di dollari. Milano, banche rimbalzano

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Andamento titoli
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Parte col piede giusto la settimana dei mercati azionari. Mentre l'attenzione degli operatori è già rivolto all'intervento del presidente della Fed, Janet Yellen, che domani testimonierà di fronte alle commissioni di Senato e Camera Usa, i listini continentali (qui l'andamento degli indici principali) sono stati sostenuti dalla correzione al rialzo delle stime di crescita 2017 e 2018 dell'Eurozona da parte della Commissione europea. In evidenza soprattutto Milano (+1,07% il FTSE MIB sopra quota 19mila punti) e Parigi, dopo che l'agenzia di valutazione Moody's ha lasciato invariati i rating di Italia e Francia.

Tra le blue chip di Piazza Affari, rimbalzo per Banco Bpm (+6,64%) e Ubi Banca (+6,42%), venerdì in calo nel giorno della pubblicazione dei conti 2016. Si riaccende la speculazione su Generali (+2,57%) in vista di possibili mosse da parte di Intesa Sanpaolo (+0,47%).

LA CHIUSURA DEI MERCATI IN EUROPA
Ore 18.18. Performance di giornata e precedente (Fonte: Thomson Reuters)

A New York, intanto, gli indici di Wall Street continuano ad aggiornare i massimi storici e il titolo Apple, in particolare, ha fatto segnare il nuovo record intraday.

Wall Street: per la prima volta lo S&P 500 vale 20mila mld di dollari
Per la prima volta l'S&P 500 ha toccato quota 20mila miliardi di dollari di capitalizzazione, grazie al record di Wall Street che continua a essere trainata dall'agenda economica del presidente americano, Donald Trump. La settimana scorsa il presidente ha annunciato una riforma fiscale «eccezionale» per le prossime due o tre settimane, cosa che ha spinto la borsa di New York verso l'alto. Wall Street ha così chiuso in rialzo di oltre mezzo punto, facendo segnare l’ennesimo record.

Bruxelles conferma stima crescita Italia a +0,9% in 2017
La Commissione europea ha confermato la stima di autunno sulla crescita del pil quest'anno: 0,9%. Nel 2018 salirà dell'1,1% rispetto alla previsione di +1% dell'autunno scorso. Il Governo italiano stima +1% quest'anno e 1,2% l'anno prossimo. La crescita del Pil dell'Italia nel 2017 e nel 2018 è la più lenta di tutta la zona euro - emerge dal nuovo rapporto di previsione pubblicato dalla Commissione europea - e di tutta la Ue e i rischi alle prospettive economiche possono provenire da incertezza politica e dal «lento aggiustamento del settore bancario». Quanto ai conti pubblici, deficit e debito «si stabilizzeranno sostanzialmente», ma senza contare nuovi interventi, il deficit/pil strutturale (al netto delle misure una tantum e degli effetti del ciclo economico) continua a peggiorare: nel 2016 all'1,6%, nel 2017 al 2% e nel 2018 al 2,5%.

Quanto alla zona euro, la Commissione europea ha corretto al rialzo la stima di crescita del Pil a 1,6% nel 2017 e a 1,8% nel 2018 rispetto alla stima precedente di autunno che indicava 1,5% e 1,7%. Nel 2016 il Pil e' cresciuto dell'1,7%.

In recupero i bancari, bene Ubi. Carige giù su rischio aumento
A Piazza Affari, nel settore bancario, si sono distinte Ubi Banca e Banco Bpm dopo una trimestrale con perdite inferiori alle previsioni. Alta volatilità per Banca Carige che ha aperto le contrattazioni

con un calo del 4%: i risultati del trimestre soprattutto sul fronte dei ricavi sono stati deludenti nonchè accompagnati da ulteriori consistenti svalutazioni e il mercato, in vista del piano strategico di fine mese, inizia a temere concretamente la necessità di un intervento sul capitale. Il 2016 si è chiuso con un rosso di 297 milioni a livello di risultato netto, sostanzialmente nelle attese, ma è stata la contrazione dei ricavi nel IV trimestre unita alle rettifiche su crediti sopra le previsioni (circa 84 milioni) e agli accantonamenti per rischi e contenziosi a deludere gli analisti. Ora l'attenzione si sposta alla presentazione del piano strategico, in cda il prossimo 28 febbraio, chiesta da Bce per prevedere una accelerazione nello smaltimento dei crediti deteriorati mentre l'a.d. Bastianini ha annunciato che la cessione della prima tranche di npl da un miliardo di euro è attesa non prima di aprile. Secondo Il Sole 24 Ore, sta prendendo forma l'ipotesi di un aumento di capitale che non prevederebbe la partecipazione dello Stato (a differenza di quanto avvenuto con Mps).

Unipol bene dopo conti e conferma dividendo
Unipol e Unipolsai protagoniste in Borsa recuperando terreno dopo una prima parte di febbraio deludente sul listino azionario e sono tra le migliori del Ftse Mib grazie ai conti 2016 e alle indicazioni fornite venerdì dal management.Il gruppo Unipol ha chiuso il 2016 con un utile netto di 535 milioni (in calo dal 2015 che aveva beneficiato in modo straordinario della gestione finanziaria) e ha annunciato la distribuzione di una cedola di 0,18 euro per azione, in linea con il 2015. Le attività assicurative di Unipolsai hanno riportato profitti per 527 milioni (da 738 milioni) e una cedola da 0,125 euro in calo rispetto agli 0,15 di un anno fa. «I risultati di Unipolsai, in termini di utili pre tasse, sono stati in linea con le nostre stime - indica Banca Akros - ma l'utile netto a causa di voci fiscali positive per circa 35 milioni e i dividendi per azione sono stati superiori alle nostre aspettative». La casa di investimenti ha alzato a 1,9 euro il prezzo obiettivo del titolo assicurativo confermando la raccomandazione "neutral" perchè ritiene le quotazioni attuali già corretta espressione dell'andamento della società pur rimarcando la prospettiva di un rendimento delle cedole attrattivo (6%) anche per 2017 e 2018.

Mediaset in luce, buon debutto per la frutta Orsero
Al di fuori del settore finanziario, bene Saipem (+2,68%), Ferrari (+2,38%),Fiat Chrysler Automobiles (+2,27%) e Brembo(+2,09%). Mediaset
guadagna l'1,97% dopo che Silvio Berlusconi ha confermato che
la società è incedibile e ribadito la linea dura nel confronto con Vivendi.

Hanno terminato invece sotto la parità soprattutto titoli difensivi come A2a (-0,77%) ed Enel (-0,4%). Nel resto del listino milanese, si sono messi in evidenza la Società Editoriale Vita (+12,1%), su cui domani la Consob ha vietato l'immissione di ordini senza limiti di prezzo, Gequity (+12%) e Smre (+11,76%), mentre hanno perso terreno Sintesi (-26,67%), Elica (-6,87%) e Neurosoft (-4,52%). Debutto positivo, infine, per Orsero (+5,81%) al primo giorno
di negoziazioni sul mercato Aim.

Il petrolio corregge, euro in lieve calo

Sul mercato dei cambi, euro poco mosso a 1,0604 dollari (1,0638 venerdì in chiusura e in lieve rafforzamento a 120,78 yen (120,47), mentre il rapporto dollaro/yen è a 113,92 (113,25). Perde terreno, infine, il prezzo del petrolio: il future marzo sul Wti cede l'1,93% a 52,82 dollari al barile, mentre la consegna aprile sul Brent scivola del 2,1% a 55,51 dollari.

Il Tesoro ha assegnato 8,5 mld in titoli a medio lungo termine
Si tratta del l massimo dell'offerta prevista, con rendimenti in netto rialzo nell'asta di oggi. In particolare, il BTp triennale scadenza 15 ottobre 2019 (settima tranche) è stato collocato per 2,75 miliardi con un rendimento dello 0,25%, in rialzo di 19 punti base rispetto all'asta precedente. La domanda per il triennale è stata di 4,074 miliardi per un rapporto di copertura di 1,48. Il BTp a sette anni scadenza 15 ottobre 2023 è stato piazzato per 2,5 miliardi con un rendimento dell'1,59%, in salita di ben 44 punti base rispetto al precedente. Per questo titolo la domanda è stata piu' debole: 3,343 miliardi per un rapporto di copertura di 1,34.

Il Tesoro ha poi collocato due BTp trentennali per un importo complessivo di 2,25 miliardi: quello scadenza 1 marzo 2047, assegnato per 1,263 miliardi a fronte di una domanda di 2,257 miliardi (1,79 il rapporto di copertura), è uscito con un rendimento del 3,43%, in rialzo di 29 punti base, mentre la riapertura del trentennale scadenza 1 agosto 2039 è stata piazzata per 986 milioni a fronte di una domanda per 1,733 miliardi pari a un rapporto di copertura di 1,76, con un rendimento del 3,31 per cento. Infine il Tesoro ha collocato la riapertura del BTp quinquennale scadenza 1 maggio 2020 per un miliardo a fronte di una forte richiesta per 1,85 miliardi (1,85 il rapporto di copertura). Il rendimento è stato dello 0,37 per cento.

BTp, spread con Bund torna sotto i 190 punti, rendimento scende al 2,23%
Torna ad allentarsi nel finale di seduta la pressione sui titoli italiani obbligazionari scambiati sul mercato secondario telematico e si stringe la forbice tra BTp e Bund che torna sotto quota 190. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005210650) e il pari scadenza tedesco termina la seduta a 188 punti base, ben al di sotto dei 196 punti dell'avvio e i 193 della chiusura di venerdì. In flessione anche il rendimento del decennale italiano al 2,23% dal 2,29% di questa mattina e il 2,28% del closing di venerdì.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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