Milionari, ma tendenti alla sfiducia. In un contesto globale che ritengono imprevedibile come mai prima e preoccupati sul fronte domestico soprattutto dalla disoccupazione dei giovani, i Paperoni italiani sono meno ottimisti sul proprio futuro e su quello del mondo rispetto ai colleghi di altri Paesi. E' la fotografia scattata dal primo «Ubs Investor Watch» condotto in Italia, che ha raccolto complessivamente opinioni e timori di oltre 2.800 Hnwi - gli high net worth individuals che hanno un patrimonio investibile di almeno 1 milione di dollari - in sette diversi mercati (Hong Kong, Giappone, Singapore, Messico, Italia, Svizzera e Regno Unito). In base allo studio, solo il 41% dei 401 milionari italiani intervistati confida di riuscire a raggiungere i propri obiettivi finanziari di lungo periodo, il livello più basso tra i Paesi analizzati. Per contro, in Svizzera, in Messico e nel Regno Unito la percentuale degli individui facoltosi che ritengono di poter conseguire i propri obiettivi supera il 60%. In Italia le donne sono ancor meno fiduciose: il 23% teme di non raggiungere i propri obiettivi, contro il 13% degli uomini.
Le preoccupazioni dei milionari italiani
Nell'orizzonte dei 12 mesi, il 40% dei Paperoni italiani si aspetta un certo miglioramento delle proprie condizioni finanziarie, il 17% si attende un deterioramento e la percentuale più alta (45%) prevede una situazione invariata sia per le proprie prospettive sia per quelle dell’economia mondiale. Ancora una volta lo scarso ottimismo è più evidente tra le donne: solo il 32% si aspetta un miglioramento della situazione personale nei 12 mesi successivi. Secondo l’83% dei milionari in Italia, ci troviamo nel periodo più imprevedibile della storia e l’84% vede nel sistema finanziario globale la principale fonte d’incertezza. I rischi ambientali sono, però, quelli che preoccupano di più le donne italiane. L’87% degli individui facoltosi italiani, comunque, ritiene di saper valutare con precisione i rischi finanziari, la percentuale più alta tra i Paesi analizzati. Tra le fonti di incertezza nazionale, i milionari della Penisola mettono al primo posto l'elevata disoccupazione giovanile (50% degli intervistati), seguita dall'immigrazione (oltre il 40%) e dall'instabilità politica italiana e dal livello del debito pubblico (entrambe oltre il 30%). Il 53%, inoltre, è pessimista sulle prospettive dell'Unione europea a lungo termine.
Sugli inglesi pesa la paura da Brexit
A preoccupare i milionari britannici è invece, comprensibilmente, soprattutto il negoziato sulla Brexit, gli svizzeri temono molto i prezzi immobiliari, i giapponesi l'invecchiamento della popolazione e i messicani la corruzione, mentre ad impensierire a Hong Kong sono le tensioni sociali e a Singapore i rischi di barriere commerciali. Nell'epoca più imprevedibile della storia, i milionari italiani hanno fiducia nel mattone: l'82% degli intervistati considera i beni materiali, come gli immobili, un investimento sicuro, più della media globale. La famiglia, poi, viene prima di tutti: il 45% dei Paperoni nostrani ha come priorità il sostegno economico a figli e nipoti. Per i milionari italiani è anche un cruccio l'atteggiamento della società verso la ricchezza. Infine, è faticoso il rapporto con il fisco: solo un quinto degli 'Hnwi' italiani ritiene di pagare una quota equa di tasse, livello alquanto inferiore rispetto agli altri Paesi.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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