Rolling Stone, la rivista americana che negli anni Sessanta ha difatti «inventato» la controcultura, passa di mano: Jann Venner, giornalista, fondatore, direttore ed editore del magazine che da 50 anni è sinonimo di rock and roll way of life, cede il pacchetto di maggioranza al gruppo editoriale Penske Media, in mano al tycoon newyorchese Jay Penske che già controlla la bibbia dell’enterteinment Usa Variety e Deadline Hollywood.
L’accordo, da quello che si apprende, quantifica in 110 milioni di dollari il valore d’impresa di Rolling Stone. Soltanto un anno fa Wenner Media, la cassaforte della famiglia Wenner, aveva venduto il 49% delle azioni ai cinesi di Bandlab Technologies, ideatori di una startup che permette ai musicisti di condividere la propria musica. Tutto lasciava pensare che proprio loro potessero mettere le mani sul pacchetto di maggioranza quando, a settembre scorso, Wenner annunciò l’intenzione di disinvestire. Alla fine, però, l’ha spuntata il compratore americano che questa notte ha annunciato il deal sul proprio profilo Twitter.
Announcing strategic investment in @RollingStone majority owner Wenner Media #medianews http://prn.to/2Bb91hf
– PMC(PenskeMedia)
In ogni caso non sarà un’uscita totale dal giro per il vecchio Jann che, con leggendarie interviste a John Lennon e a Bob Dylan, ha fatto la storia del giornalismo musicale e, in un certo senso, anche della musica: Wenner padre resterà infatti direttore editoriale della testata, mentre il figlio Gus continuerà a ricoprire la carica di presidente della holding. Sarà poi assunto un caporedattore dal mercato.
Con Variety e Deadline Hollywood, Rolling Stone rafforzerà l’appeal di un gruppo che, negli Usa, è già sinonimo di informazione per la cultura e gli spettacoli. Jay Penske, figlio del magnate delle corse automobilistiche Roger, canta vittoria: «Come in tutti gli investimenti che facciamo, il nostro periodo di controllo sarà molto lungo. Sarà per sempre». L’idea è quella di investire in contenuti e tecnologie per rinnovare completamente il prodotto. Bandlab dovrebbe rimanere azionista di minoranza. All’inizio di quest’anno Wenner Media ha ceduto il controllo di altre due riviste del proprio perimetro, Men’s Journal e Us Weekley, all’American Media. Rolling Stone adesso segue lo stesso destino. «Il passato, il presente e il futuro di Rolling Stone», secondo Jann Wenner, «sta nella grande narrazione ed è qui che vogliamo investire». Attraverso quali mosse, ci sarà tempo e modo di comprenderlo.
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