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Dossier La Cina studia la stretta, Bitcoin in picchiata sotto 12mila dollari

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    Dossier | N. 83 articoliCriptovalute: bitcoin e le altre

    La Cina studia la stretta, Bitcoin in picchiata sotto 12mila dollari

    Scivolone per il Bitcoin che torna sotto la soglia dei 12mila dollari per la prima volta dal 22 dicembre scorso. La moneta virtuale ha toccato minimi di seduta a partire da 11.730 dollari sulla Borsa di Bitstamp per poi segnare un lieve recupero attorno a quota 12mila: la principale criptovaluta ha perso circa il 14% in un giorno ed è ai minini da un mese, quando raggiunse il record di circa 20mila dollari. Scivolano anche le altre criptovalute. Ethereum (che ha ceduto anche il 17%, avvicinandosi alla soglia dei mille dollari) e Ripple (precipitata anche di oltre 20 punti a 1,43 dollari).

    Alla base dello scivolone delle criptovalute le notizie provenienti da Cina e Corea del Sud. La Cina ha messo nel mirino siti web e app che offrono servizi simili a piattaforme di scambi di criptovalute: l'obiettivo di Pechino, riporta Bloomberg citando fonti anonime, è bloccare agli investitori cinesi l'accesso domestico e alle piattaforme offshore di moneta virtuale che consentono scambi centralizzati.

    Sull’andamento al ribasso delle criptovalute pesa poi la decisione della Corea del Sud, il terzo mercato mondiale per le criptovalute e probabilmente il più “esuberante”, che ha annunciato una legge per proibire gli scambi sui mercati nazionali, vietando gli scambi di monete digitali anche a istituzioni finanziarie e cittadini stranieri. La stretta riguarderà quindi anche le sei banche coreane che attualmente offrono conti denominati in criptovalute, sfidando peraltro la normativa antiriciclaggio.

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