Scivolone per il Bitcoin che torna sotto la soglia dei 12mila dollari per la prima volta dal 22 dicembre scorso. La moneta virtuale ha toccato minimi di seduta a partire da 11.730 dollari sulla Borsa di Bitstamp per poi segnare un lieve recupero attorno a quota 12mila: la principale criptovaluta ha perso circa il 14% in un giorno ed è ai minini da un mese, quando raggiunse il record di circa 20mila dollari. Scivolano anche le altre criptovalute. Ethereum (che ha ceduto anche il 17%, avvicinandosi alla soglia dei mille dollari) e Ripple (precipitata anche di oltre 20 punti a 1,43 dollari).
Alla base dello scivolone delle criptovalute le notizie provenienti da Cina e Corea del Sud. La Cina ha messo nel mirino siti web e app che offrono servizi simili a piattaforme di scambi di criptovalute: l'obiettivo di Pechino, riporta Bloomberg citando fonti anonime, è bloccare agli investitori cinesi l'accesso domestico e alle piattaforme offshore di moneta virtuale che consentono scambi centralizzati.
Sull’andamento al ribasso delle criptovalute pesa poi la decisione della Corea del Sud, il terzo mercato mondiale per le criptovalute e probabilmente il più “esuberante”, che ha annunciato una legge per proibire gli scambi sui mercati nazionali, vietando gli scambi di monete digitali anche a istituzioni finanziarie e cittadini stranieri. La stretta riguarderà quindi anche le sei banche coreane che attualmente offrono conti denominati in criptovalute, sfidando peraltro la normativa antiriciclaggio.
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