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Fmi alza le stime per l’Italia ma «dal voto rischi per le…

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Fmi alza le stime per l’Italia ma «dal voto rischi per le riforme»

Christine Lagarde (Reuters)
Christine Lagarde (Reuters)

Il Fondo monetario internazionale ha migliorato le stime di crescita dell'Italia, per riflettere «il forte slancio nella domanda interna e la domanda alta dall'estero», ma non ha mancato di sottolineare i rischi associati all'incertezza politica in vista delle prossime elezioni.
Dopo un 2016 con un Pil salito dello 0,9% e un 2017 con un Pil stimato in rialzo dell'1,6%, nel 2018 il Pil del nostro Paese è visto crescere dell'1,4%, lo 0,3% in più rispetto alle previsioni calcolate dall'istituto di Washington lo scorso ottobre. Per il 2019 le attese sono per un'espansione dell'1,1% anziché dello 0,9%. È quanto emerge dalla tabella fornita dall'Fmi nel suo aggiornamento al World Economic Outlook. Nel documento diffuso dal Fondo, viene fatto tuttavia notare che «l'incertezza politica aumenta i rischi per l'implementazione delle riforme o per un cambio di rotta dell'agenda delle politiche».

Crescita eurozona a +2,2%, in rialzo

Migliorata anche la stima di crescita dell'Eurozona, merito delle revisioni al rialzo di quelle relative a Germania, Italia e Paesi Bassi. Esse hanno controbilanciato il taglio contenuto delle previsioni relative alla Spagna. Nel 2018, il Pil dell'area euro è visto crescere del 2,2%, lo 0,3% in più rispetto alle previsioni calcolate dall'istituto di Washington lo scorso ottobre. Per il 2019 le attese sono per un'espansione del 2% anziché dell'1,7%.
La Germania è vista crescere del 2,3% quest'anno e del 2% nel prossimo, in entrambi i casi lo 0,5% in più rispetto al Weo autunnale. In Francia è attesa un'espansione dell'1,9% in questo e il prossimo anno; la stima per il 2018 è superiore dello 0,1% rispetto a quella precedente mentre quella per il 2019 è rimasta invariata. Per riflettere «gli effetti dell'aumento dell'incertezza politica sulla fiducia e sulla domanda», le stime per la Spagna sono state tagliate dello 0,1% per il 2018 a un +2,4%; per il 2019 sono state riviste al rialzo dello 0,1% a un +2,1%. Per l'Italia, nel 2018 il Pil è visto crescere dell'1,4%, lo 0,3% in più rispetto alle previsioni calcolate dall'istituto di Washington lo scorso ottobre. Per il 2019 le attese sono per un'espansione dell'1,1% anziché dello 0,9%.

Nel medio termine rischi legati ai mercati finanziari

Il Fondo monetario internazionale giudica però come “equilibrati” i rischi di breve termine per la crescita mondiale, ma nel medio termine essi potrebbero essere negativi. Nel suo aggiornamento odierno al World Economic Outlook diffuso lo scorso ottobre, l'istituto di Washington ipotizza due scenari. Uno, in cui la crescita migliora nel breve termine più del previsto sulla scia di un «rimbalzo ciclico più forte» dovuto a una ripresa dell'attività economica e a condizioni finanziarie più accomodanti. L'altro scenario giudica possibile una correzione dei mercati finanziari, cosa che «potrebbe pesare sulla crescita e sulla fiducia». Per il Fondo, una correzione potrebbe scattare con «un aumento più veloce delle stime dell'inflazione core e dei tassi di interesse nelle economie avanzate sulla scia di un'accelerazione della domanda». L'istituto guidato da Christine Lagarde aggiunge che «se la fiducia globale resta forte e l'inflazione rimane contenuta, allora le condizioni finanziarie potrebbero restare morbide nel medio termine, portando a un aumento delle vulnerabilità finanziarie nelle economia avanzate e non». Il motivo? Gli investitori vanno a caccia di rendimenti alti aumentando la loro esposizione a prodotti finanziari con bassi rating.
Il Fondo avverte: la crescita globale potrebbe essere colpita anche da politiche che si concentrano esclusivamente sull'interno di un Paese, come gli Usa di Trump al motto di “America First” ma anche come effetto dei negoziati su Nafta e sulla relazione post Brexit tra Ue e Regno Unito; altri rischi potrebbero derivare da tensioni geopolitiche e dall'incertezza politica di alcune nazioni. Ancora una volta il Fondo suggerisce di approfittare dello slancio in corso per adottare le riforme necessarie volte a spingere la crescita potenziale e a rendere la crescita più inclusiva. Non solo. «In un contesto di ottimismo nei mercati finanziari, garantire la resilienza finanziaria è un imperativo». Per il Fondo anche la sostenibilità fiscale lo è, così come la cooperazione multilaterale, »vitale per garantire una ripresa globale».

Lagarde: la ripresa è ciclica, non compiacersi troppo
Christine Lagarde, il direttore generale del Fondo monetario internazionale, ha però aperto la conferenza con cui l'istituto di Washington ha presentato da Davos (Svizzera) l'aggiornamento al suo World Economic Outlook lanciando un avvertimento: è vero che la sua istituzione ha rivisto al rialzo le stime di crescita globale ma «la ripresa in corso ìè soprattutto ciclica» ed è dunque vietato compiacersi. «La crescita globale sta accelerando dalla metà del 2016 e tutto punta a un continuo rafforzamento nel 2018 e 2019», ha detto l'ex ministro francese delle Finanze aggiungendo: «Il compiacersi è uno dei rischi contro cui dobbiamo lottare» perché «ci sentiamo incoraggiati ma non soddisfatti» dalla ripresa: «Ci sono ancora tante persone escluse della ripresa, un quinto dei paesi emergenti e in via di sviluppo ha visto il suo Pil pro capite calare nel 2017». Inoltre, «ci sono incertezze di fronte a noi» tra cui un aumento del debito in vari Paesi. «Dobbiamo essere vigili».
Ancora una volta Lagarde ha fatto pressing sui legislatori mondiali affinché approfittino del momento attuale per fare le riforme necessarie. Invece che ricorrere alla sua solita metafora (riparare il tetto quando c'è il sole), Lagarde si è ispirata al manto nevoso che sta coprendo Davos (dove sta per iniziare ufficialmente il World Economic Forum) per dire che «quando la neve smette [di scendere], qui si puliscono le strade». Ancora una volta il d.g. del Fondo ha spinto per una ripresa condivisa.

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